LA STORIA DI RIFO’ – che in Toscano significa RIFARE –
Vi ho raccontato la storia di AND CIRCULAR che in ottica di economia circolare, apre uno store di abiti SECOND HAND a Bologna e della Cooperativa la Fraternità di come ha reso l’inclusione sociale un pilastro della propria Mission.
Voglio riportarvi adesso la storia di Niccolò Cipriani, 31 anni, Toscano e con una Mission assolutamente sostenibile :
RENDERE IMMORTALI GLI ABITI. E lo sta già facendo! La sua azienda è la RIFO’ SRL – che in toscano significa proprio RIFARE.
Niccolò ha lavorato per due anni in Vietnam, nel settore tessile, ed è proprio lì che cresce la consapevolezza che qualcosa deve essere cambiato. Si rende conto dell’enorme quantità di abiti prodotti e altrettanti invenduti.
Probabilmente non è chiaro a tutti il concetto di FAST FASHION.
La Fast Fashion è la moda prodotta “velocemente” per dare una risposta immediata ai trend del momento. Significa che si va dalla passerella agli scaffali in un istante. La fast fashion è sinonimo anche di basso costo, quindi bassa qualità di materia prima. Significa che anche se si producono milioni di capi senza avere certezza di venderli, il guadagno è comunque certo. Significa che si ci può anche disfare di tutto ciò che non si vende. Questa è una moda POCO sostenibile.
Niccolò che ha vissuto in questo settore, ha un’illuminazione : creare abiti per una moda sostenibile, nella giusta quantità e utilizzando le fibre dei capi vecchi e non più utilizzati. Niccolò pensa proprio alla sua regione, ad un vecchio mestiere toscano : i cenciaioli, un mestiere antico e quasi in disuso.
Nel Luglio 2018 nasce a Prato Rifò srl , l’idea ha preso forma. Sono 3 ragazzi e iniziano il loro percorso sostenibile. Non solo producono abiti e accessori con il filato riciclato proveniente dagli abiti in cotone,cashmere, denim ma i suoi prodotti potranno essere ulteriormente riciclabili. Rifò, in questo modo, rende la moda quasi immortale.
I laboratori di produzione sono tutti in Toscana
nel raggio di 30 km dal loro stabilimento quindi capi tutti Made In Italy. Anche il packaging è innovativo : possibilità di scegliere fra confezioni prodotte con carta riciclata o il sistema REPACK, la confezione resistente che consente di essere riutilizzata per almeno 20 volte. Niccolò vede nel futuro la creazione del packaging con le fibre rigenerate, un ulteriore modo per dare altre vite ai capi.
Rifò srl ha ottenuto la certificazione B Corp per essere diventata conforme agli standard ambientali e sociali. Un riconoscimento che conferma le azioni di questa azienda nel percorso della moda sostenibile.
Oggi a fine 2021, Rifò srl è un’azienda che conta 14 collaboratori e un fatturato di 1.800.000€, vendono in Italia e in Europa e la richiesta è in aumento.
La Call con Niccolò è stata veloce, perché siamo in piena spedizione Pre-Natale. Mi dedica comunque il suo tempo, è un giovane imprenditore semplice, diretto con le idee ben chiare in merito alla sostenibilità:
Sostenibile vuol dire produrre con il minimo scarto possibile
e con la consapevolezza di non peggiorare il mondo in cui viviamo.
Si produce in modo sostenibile quando si ha già la soluzione per recuperare e dare nuova vita a ciò che si è prodotto. Rifò è quindi un nuovo CONCETTO di imprenditoria : TUTTA la materia prima per le nuove produzioni può provenire da abiti già prodotti. E precisa che produrre con le fibre rigenerate non è sinonimo di riduzione dei costi, perché la fibra deve essere lavorata e i processi restano gli stessi rispetto ad una fibra vergine.
A metà novembre Niccolò è stato invitato a Palazzo Madama per promuovere la filiera tessile italiana sostenibile con l’esempio di Rifò e mi ha detto che oggi esiste la buona volontà e un forte interesse anche da parte della politica italiana sui percorsi aziendali sostenibili, ma che secondo lui occorrerebbero più contributi economici per aiutare le aziende a velocizzare il cambiamento.
Concludo la call chiedendo a Niccolò cosa farebbe se avesse una macchina del tempo : tornerebbe nel passato per aggiustare un paio di cose o nel futuro per vedere come va a finire? Lui risponde che resterebbe nel presente, perché il passato deve essere rispettato e il futuro va costruito.
Vi consiglio di dare uno sguardo agli articoli RIFO’ srl.
Alla prossima storia sostenibile.
#unfilodisostenibilita
Erika Guccio