L’AUTOIMPOSTA SOLITUDINE DELL’IMPRENDITORE
Siamo in 8 miliardi su questo pianeta ed una delle maggiori problematiche globali pare essere il sovrappopolamento: sul serio possiamo parlare di solitudine? Sì, si può, poiché quello della solitudine non è un dato di fatto ma solo una sensazione che, in quanto tale, è prodotta da un modo distorto di relazionarci con l’esterno.
Vuoi superare la solitudine? Prendi il telefono, parli con una persona amica, poi alzi le chiappette e la vai a trovare. Troppo complicato?
Per molti sembra proprio che lo sia e spiega fino a che punto si possa essere controllati dal nostro Ego, che significa Io, a far intendere che il suo compito primario è quello di mantenerci separati, distanti e distinti dagli altri.
Contrariamente a quanto si dice e si crede, il nostro ego non è cattivo e non è nemmeno una brutta cosa, anzi. Non esiste imprenditore che non abbia un ego importante ed è necessario che sia così. Va però capito come “ragiona” e come funziona, partendo dal presupposto che esiste con l’unico scopo di garantire la nostra sicurezza.
E il controllo è il mezzo col quale intende riuscirci.
Soprattutto l’imprenditore più piccolo (riferito ovviamente alla dimensione dell’azienda) tende ad isolarsi emotivamente perché in questo modo “sente” di avere maggiore controllo sulla sua attività. Non ha niente a che vedere con la sua intelligenza o con le sue capacità, ma unicamente col suo ego che lo sta spingendo in quella direzione, creando uno strappo sempre più profondo con gli altri, che vengono percepiti come una minaccia o perfino nemici… ed è questo a generare quella sensazione di solitudine che, portata all’estremo, può perfino produrre fenomeni di paranoia.
Non è una malattia terminale e se ne può uscire, tenendo presente questi seguenti 5 suggerimenti.
Assumiti la responsabilità della tua solitudine – Questa sensazione è prodotta dal tuo interno ed è finalizzata a proteggerti, ma non è la realtà. Assumendoti la responsabilità di ciò che provi, ti assumi anche il potere di trasformare i tuoi sentimenti;
Imponiti di fidarti – Per assumere controllo, il tuo ego ti fa credere di non poterti fidare di nessuno. Sforzati, invece, di dare fiducia ai tuoi collaboratori (ma non solo) e guarda con occhi imparziali cosa succede. Ricorda che la fiducia è sempre una strada a doppio senso;
Focalizzati sui successi anziché sugli errori dei tuoi collaboratori – La mente va sempre alla ricerca di ciò che conferma una convinzione. Per cambiare convinzione sul perché della tua solitudine, prova a minimizzare (senza ignorare) gli errori ed a massimizzare invece ciò che di buono fanno i tuoi collaboratori.
Frequenta i tuoi collaboratori al di fuori del lavoro – Se finora hai avuto un rapporto distaccato coi tuoi collaboratori, non puoi pretendere che si sentano subito a loro agio nell’aprirsi con te. Fai tu un primo passo verso di loro, invece, per quanto piccolo e timido possa essere.
Comincia a delegare – La delega dà origine a risvolti pratici, ma anche relazionali, molto importanti. Affidando ai tuoi collaboratori quel tanto di responsabilità che sai che possono gestire, vi mettete sullo stesso piano e questo smorza di molto la sensazione di solitudine.
Come imprenditore o come professionista, hai mai provato il sentimento di solitudine? Qual è la tua esperienza in proposito? E come sei riuscito a superarlo? O cosa pensi ti stia impedendo di farlo?