ANATOMIA DEI DESIDERI
Un articolo di Alessandro Carli
Quando parlo o scrivo di “desideri”, tipicamente le persone a malapena considerano l’ipotesi di approfondire il tema. D’altra parte, con tutti i problemi che saltano fuori in continuazione, le scadenze che incombono, i clienti da inseguire, i conti da tenere… chi ha tempo da dedicare ad un argomento così frivolo?
Dopotutto, un desiderio è qualcosa di astratto, d’impalpabile, una momentanea distrazione per allietare una giornata magari difficile da cui evadere per qualche minuto e rimetterla poi nella cassaforte delle cose effimere e tutto sommato inconsistenti.
Pensa a tutte le cose che hai… quante di queste ti sono piovute addosso? Certo, può succedere, ma sono rare: le altre sono tutte partite da un desiderio!
Davvero sapere cosa siano i desideri, da dove arrivano e come “funzionano” è una frivolezza?
I desideri sono il livello seminale di ogni cosa: tutto inizia da lì e se un seme (desiderio) è corrotto, anche i frutti (risultati) saranno corrotti.
Cosa significa? Significa che questo è il principale motivo per cui i nostri obiettivi non si realizzano: nascono in partenza da desideri distorti.
Penso che dopo respirare, desiderare sia l’attività più frequente che pratichiamo: la facciamo continuamente sulle cose più banali ed è dunque banale soddisfarle senza nemmeno che ce ne accorgiamo (bere, mangiare, camminare in mezzo alla natura, riposarsi, fare una doccia…).
Non solo. Desiderare, come molte altre cose, è una competenza. Se si pensa che esistono corsi per imparare a respirare (la più basica delle funzioni corporee) meglio, più efficacemente e consapevolmente, vuoi che per desiderare non sia la stessa cosa, se non di più?
Infatti, così come respiriamo male, desideriamo anche male perché, ritenendo a torto che siano funzioni scontate, le sottovalutiamo. Ma vediamo meglio.
Secondo quanto riportato nei suoi scritti dalla famosa d.ssa Elizabeth Kubler-Ross, sono 5 i maggiori rimpianti dei pazienti che si sentono vicini alla morte, in ordine d’importanza:
1. Non aver avuto il coraggio di vivere una vita come la si voleva, anziché di come la volevano altri;
2. Aver lavorato così duramente (anziché ritagliarsi tempo da dedicare alle cose più importanti);
3. Non aver avuto il coraggio di esprimere i propri sentimenti;
4. Non essere rimasti di più in contatto con gli amici;
5. Non essere stati capaci di rendersi più felici (invece di restare bloccati in abitudini e routines).
Nemmeno una parola sul rimpianto di non aver fatto più soldi, diventare più famosi, aver raggiunto un certo status, aver viaggiato di più… cioè, tutte quelle cose che vengono decantate per creare falsi desideri in una società sempre più votata alla decadenza.
Si può mentire in qualsiasi circostanza, anche quella più sacra… ma non sul letto di morte.
Evidentemente, c’è un problema nei criteri che adottiamo per formulare i nostri desideri e se, quando arriverà la nostra ora, non vorremo trovarci ad avere quei rimpianti per non aver fatto le scelte giuste (che, non so se si è notato, sono tutte a costo zero!), sarà il caso di ritarare il meccanismo di formazione dei nostri desideri.
Vediamo brevemente quali sono i 5 maggiori errori che commettiamo quando desideriamo:
- Non desideriamo – I desideri si differenziano dai bisogni per il fatto che mentre questi ultimi li DEVIsoddisfare, i primi no: sono qualcosa che VUOI. È evidente che non puoi fare a meno di soddisfare un bisogno, poiché le conseguenze potrebbero essere serie: mentre di un desiderio puoi anche fare a meno. Il problema è che la soddisfazione dei bisogni non aggiunge niente alla tua vita: la mantiene e basta. È nel perseguimento dei desideri che facciamo un salto di qualità nei vari ambiti della vita, per non parlare delle ripercussioni positive sulla nostra autostima.
- 2. Desideriamo negativamente – Sembra strano, ma i desideri della maggior parte delle persone girano intorno all’EVITARE determinate situazioni: non potrà mai funzionare! La nostra mente ha bisogno di qualcosa su cui lavorare, non su qualcosa su cui NON lavorare. È come se dicessi di NON pensare ad un elefantino rosa alato: se riuscito a NON immaginartelo? Lo stesso nella vita. La spinta ad evitare situazioni potenzialmente spiacevoli è molto più potente della spinta a perseguire situazioni piacevoli ed è evidente che questo crea un problema, perché la tua mente ti chiederà: e quindi? Cosa mi chiedi di aiutarti a realizzare?
- Calibrare male i desideri – Non esiste profeta od oracolo più potente della nostra mente per prevedere quello che accadrà. Se sottodimensioni i tuoi desideri (cioè, desideri meno di quello che potresti ottenere), ti accontenterai dei risultati che otterrai senza spingere oltre; se, invece, li sovradimensioni, non riuscendo ad ottenere quello che avevi previsto, ti sentirai deluso per gli scarsi risultati ottenuti, anche se quello era realisticamente il massimo che potevi riuscire a fare in quella precisa fase della tua vita. Un buon coach può aiutare a trovare il giusto equilibrio.
- Mettere poca energia – Il desiderio in sé conta poco; conta invece l’energia e l’impegno che ci metti per realizzarlo: per questo è importante volerlo veramente e “credere” di poterlo realizzare. A livello mentale fa la differenza tra riuscire e fallire. Se vai in una bettola dove spendi poco, sei già predisposto a mangiare senza troppe aspettative e ti accontenti di quello che ti arriva; ma se vai in un ristorante costoso, ti aspetti che quello che avrai sarà una cena eccellente e non ti accontenterai di meno. Il denaro, in questa metafora, corrisponde all’energia che metti nel realizzare il desiderio che vuoi, pretendendo niente di meno!
- Focalizzarsi sul proprio tornaconto – Non è una questione di bon ton o di fare la cosa giusta, ma di fare ciò che funziona. Quando in una qualsiasi transazione, ti focalizzi sul tuo tornaconto, la tua mente lo interpreta come un bisogno, perché sei tu il beneficiario. È corretto avere ed aspettarsi un ritorno, ma ai fini delle dinamiche della tua mente, la motivazione e l’impegno crescono nella misura in cui ti focalizzi su chi, oltre TE, otterrà quei benefici. E poiché la vita è una ruota, come pensi quegli “altri” agiranno, in seguito, nei tuoi confronti?
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