Io trovo che i sogni assomigliano molto ai cavalli.

Ci siamo abituati a vedere i cavalli chiusi dentro a dei box grandi 9-10 mq ed è diventato “normale” che sia così,  anzi, ce ne siamo persino inventati dei buoni motivi per farlo … perché è meglio per loro, perché d’estate stanno al fresco, d’inverno stanno al caldo, perché così si mantengono puliti e asciutti e possiamo accudirli meglio tenendoli fuori dai pericoli, ecc … in alcuni casi sarà pure vero o quanto meno una scelta “obbligata” eppure il cavallo è nato libero e soltanto libero riesce ed esprimere la sua natura splendida.

Allo stesso modo c’è chi tiene i propri sogni ben protetti all’interno di un comodo cassetto. Ogni tanto li tira fuori, se li gode un pò, li cura, li coccola pure, ma quando arriva la sera, li rimette “al sicuro”.  “Meglio così, non sia che prendano il volo!” E sono diventati così abili nel mantenere a bada i propri sogni che hanno pronta una lunga lista di “giusti” perché …

Ma siamo propri sicuri che il posto dei cavalli, come il posto dei sogni, sia dentro di un box?

Il mio Romero, qualche anno fa.

La risposta “NO!” viene spontanea se si  osservano i  cavalli quando stanno liberi in un bel paddok… sono felici, bellissimi, sani, meravigliosi, divini! A patto che Libertà non sia sinonimo di abbandono. Libertà intesa come opportunità di realizzarsi. I cavalli liberi possono correre se lo desiderano o mettersi al coperto nella capannina, possono mettersi all’ombra di un albero oppure rotolarsi al sole. La libertà (anche se parziale) da loro la possibilità di scegliere e guarda caso, scelgono sempre il meglio  per  loro. Come sono felici questi cavalli! Senza tic o stress, senza i tipici acciacchi dai cavalli da scuderia, annoiati quanto curati.

Ebbene, io penso che i nostri sogni andrebbero lasciati liberi allo stesso modo, facendo uno sforzo per cambiare alcuni vecchi paradigmi e dando alla parola “libertà” connotazioni positive che la rinforzino; perché quando abbiamo il coraggio di essere onesti con i nostri sogni, quando li lasciamo liberi di correre e di esprimersi, mai e poi mai il nostro istinto ci spingerà a fare qualcosa che va contro il nostro benessere.

Chi pensa il contrario, ha poca fiducia in se stesso e meno ancora nella natura umana. Capisco benissimo che la nostra società e la nostra cultura ci hanno fatto credere che il box sia il posto più sensato per un cavallo, soprattutto se noi abitiamo in una grande città … come potrebbe essere diversamente in alcuni casi? Sono compromessi che sembrano obbligati … eppure il posto più sensato non è sempre il posto migliore.

Credo che la mancanza di motivazione ed entusiasmo della maggior parte delle persone potrebbe avere origine in questa tendenza generalizzata e penalizzante di chiudere nei box i propri sogni.

Un buon esercizio per ritrovare motivazione e grinta è quello di darci il permesso di sognare ad occhi aperti la nostra vita ideale: cosa vogliamo davvero fare e chi vogliamo davvero essere, scrivendo quello che ci viene in mente, senza censure, a mano, in un foglio di carta, ancora meglio. Poi, a fianco, fare  l’elenco dei: perché sarebbe giusto realizzare questi sogni?  Ogni risposta che ti darai sarà un buon motivo per liberare quel sogno e andrà ad annullare la giustificazione che fino ad oggi ti sei inventato per reprimerlo. Presto scoprirai che primo fra i motivi per cui dovresti liberare ogni tuo sogno è, e sarà sempre : “perché lo merito!”

Tutti meritiamo una vita da sogno e sognare la propria vita. Perché come dice Calderòn de la Barca… “ la vida es sueño, y los sueños, sueños son”.

Ana Alvarez