CONOSCERE SE STESSI

Un articolo di Roberto Lambruschi

 

In questo articolo desidero parlare dell’importanza di conoscere noi stessi e di come uno scambio di energie positive, vicariato dalla presenza del cavallo, può facilitare la crescita personale e lo sviluppo del proprio potenziale in chiave emozionale ed auto attivante.

Il vivere quotidiano, spesso permeato da una buona dose di superficialità ed apparenza, sembra aver perso il valore decisivo di una vera e profonda conoscenza di noi stessi.

Sempre più ci si nasconde dietro a “maschere”, ruoli o titoli…

Inoltre, le incessanti richieste di tempo ed energia ci spingono verso innumerevoli direzioni, rendendo sfuggente la scoperta di sé.

Il tempo non è mai sufficiente: c’è sempre qualcosa da fare o un obiettivo da raggiungere per essere efficienti al massimo, sempre connessi… produttivi…

Quel “conosci te stesso” di socratica memoria che è alla base della più intima capacità introspettiva, ponte per l’incontro con noi stessi ma, soprattutto, con l’altro, con il diverso da noi, per accogliere il suo pensiero come opportunità di crescita, e per sviluppare una conoscenza che origina da un sano dubbio, non da illusorie certezze.

Il principio filosofico del “gnōthi sautón” riguarda la costante ed infinita ricerca esistenziale: l’invito all’uomo a leggersi dentro, per imparare a cogliere le differenti sfaccettature che compongono il nostro Io e la nostra personalità.

Un’esortazione questa a mettere in atto un piano operativo volto al cambiamento, che conduca al raggiungimento del proprio sé migliore, contribuendo ad edificare il proprio Io secondo i propri desideri più intimi.

Conoscere noi stessi offre l’opportunità di guidare con efficacia gli altri attraverso uno stile di leadership autentica, volta alla reciprocità e vicariata dalla gentilezza e dall’empatia.

Eppure, i ritmi frenetici della vita ostacolano questa ricerca introspettiva per comprendere e conoscere adeguatamente noi stessi.

 

Per guidare gli altri dobbiamo cominciare da noi stessi

La possibile disattenzione verso la conoscenza del proprio Io rischia di essere maggiormente impattante nelle persone più impegnate e cariche di responsabilità.

Il riferimento va ai leader, ai manager, a chi ha il ruolo di coordinare gruppi di lavoro e “tenere allineati i collaboratori ad un progetto o alla mission aziendale.

Persone, queste, che sono in prima linea per stimolare a tirare fuori il meglio dagli altri, spesso trascurando la propria crescita personale e rimanendo in gran parte inconsapevoli della loro più intima identità.

 

Affidarsi alla saggezza del cavallo per stimolare conoscersi meglio e lavorare sul proprio potenziale.

In un percorso di ricerca della consapevolezza dell’Io e di sviluppo del potenziale può venire incontro un naturale quanto potente facilitatore: il cavallo.

Questo magnifico animale porta con sé una storia profondamente radicata con l’uomo.

Lo ha accompagnato per millenni nella sua evoluzione fino ai giorni d’oggi: è servito come “strumento” per aiutarlo nel lavoro, è stato mezzo di trasporto, ha favorito gli scambi e le interrelazioni tra i popoli. Ma è anche stato “arma” in guerra e fonte di cibo…

Attualmente nella nostra società è compagno di svago nello sport e di benessere.

Non è solo un magico facilitatore nel Terzo Settore per aiutare bambini e giovani caratterizzati da fragilità o handicap più o meno gravi a superare le loro difficoltà attraverso la pratica dell’ippoterapia (https://www.equitabile.it/ippoterapia-per-disabili-i-suoi-benefici/) .

E’ anche un potente facilitatore per lo sviluppo di una serie di abilità e competenze riconducibili alla vita di tutti i giorni e nel campo lavorativo in particolare.

Che si tratti di percepire un fruscio lontano tra le foglie o di rilevare l’aumento della frequenza cardiaca, della respirazione o uno spostamento di energia di chiunque sia intorno a loro, i cavalli sono maestri nel leggere i segnali non verbali e le “vibrazioni dell’anima”.

Peculiarità che permettono un feedback immediato nell’incontro uomo-cavallo grazie al fatto che si tratta di creature particolarmente autentiche e ricettive, quindi quando percepiscono queste energie, rispondono immediatamente in modo chiaro e coerente, senza sovrastrutture o retro-pensieri.

Tutti noi possiamo sperimentare questo feedback riflesso per diventare più consapevoli di noi stessi ed attenti su come gli altri ci possono percepire, sia consciemente che istintivamente…“a pelle”.

Un’esperienza immersiva, che coinvolge un ampio ventaglio di sensorialità ed emozioni attraverso un percorso di formazione in crescita personale facilitato e guidato dall’interazione con il cavallo!

 

Un viaggio alla scoperta di sé: svelare il potenziale della leadership

Il lavoro con i cavalli offre uno spazio intimo di autoriflessione tanto potente quanto naturale.

La frase secondo cui “i cavalli sono i nostri specchi” può apparire come uno slogan pubblicitario fine a se stesso ma non lo è affatto!

Chi ha vissuto un’esperienza di scambio affettivo-relazionale con il Nobile Animale all’interno di un percorso di coaching o per tramite di un teambuilding aziendale, conosce bene, sin nel più profondo del suo intimo, quante emozioni e quali lezioni questo maestro è in grado di donare per lavorare su noi stessi e per essere più predisposti verso gli altri.

Il cavallo, nell’interazione con l’essere umano, osserva, riflette, traduce in risposte immediate ciò che sentiamo nel profondo del nostro Io, non l’illusione di una personalità artefatta, costruita, o –parimenti- di sentimenti che cerchiamo di rimandare “scientemente” all’esterno.

Da questo punto di vista il cavallo ci accoglie per ciò che siamo, non per ciò che vorremmo essere o, peggio, per i titoli, gradi o ruoli che ricopriamo…

I cavalli ci vedono al centro del nostro essere, e quando proviamo a mascherarlo reagiscono in modo da evidenziare che non siamo coerenti tra il nostro “dentro” e ciò che vorremmo far apparire.

Questo non solo grazie alla loro spiccata sensibilità, ma anche perché i cavalli parlano tra loro (e con l’uomo) attraverso il linguaggio del corpo.

Le persone, al contrario, utilizzano solo il 7% della componente verbale, concentrando tutte le loro risorse di codifica e decodifica nel loro utilizzo più esplicito, quasi evitando la parte predominante non verbale in quanto –probabilmente- percepita di minor valore o più “irrazionale” o “indegna”…

Abilità comunicative non certamente perse dall’uomo moderno ma, se non tenute nel dimenticatoio per sovrastrutture culturali o esigenze di “priorità presunta”, lasciate da parte a discapito della componente verbale, probabilmente ritenuta “culturalmente” più importante.

Quando interagiamo con i cavalli si ritorna inderogabilmente al linguaggio nella natura: dobbiamo esercitare le nostre abilità nel linguaggio corporeo non verbale per essere efficaci nella comunicazione alla sua presenza.

Esercitando le nostre abilità non verbali diventiamo consapevoli del nostro spazio personale, dello spazio di cui abbiamo bisogno per sentirci connessi agli altri, nonché di come leggere, essere attenti e rispettosi dei segnali del linguaggio del corpo dell’altro, del “diverso da me”.

Un’altra ragione per cui i cavalli possono aiutarci a conoscere meglio noi stessi sta nel fatto che loro vivono sempre nel presente, nel “qui ed ora”. Molto spesso noi uomini ci proiettiamo verso il futuro o ripercorriamo nella nostra mente eventi passati.

Essere nel “qui ed ora” ci offre lo spazio per l’autoriflessione, la creatività, l’ingegno e l’intuizione.

Il coaching mediato dai cavalli: una grande occasione di sviluppo del potenziale in questo senso.

Attraverso apposite sessioni di lavoro mediate dalla presenza del cavallo è possibile costruire un percorso introspettivo di formazione esperenziale verso il riconoscimento dell’essenziale e della crescita personale attraverso lo sviluppo del proprio potenziale.

E’ possibile anche lavorare con gruppi per favorire l’allineamento nella squadra, la comunicazione efficace, la fiducia, la leadership, la negoziazione, la gestione dell’imprevisto, il pensiero laterale, e molto altro…

Tutto questo grazie alla straordinaria potenza dei cavalli per l’arricchimento del nostro percorso personale e professionale.

Roberto Lambruschi

www.italyhorseexperience.com

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