Passione Traduzione
Un Articolo appassionato e appassionante nel Mondo della Traduzione al femminile
Scritto da Cecilia Di Pierro
Donne e Motori
Gioie e Dolori
Donne e Traduzione
Creatività e Passione
In linea con la mia filosofia e la mia mentalità, miro all’equilibrio, alla considerazione e al rispetto dei valori, senza tuttavia esagerare.
Fatta questa doverosa premessa, a scanso di malintesi, il presente Articolo non vuole essere un proclama di stampo femminista.
Esso è finalizzato piuttosto a far conoscere un mondo familiare agli Esperti ai Lavori, ma sconosciuto ai più.
Precisamente: l’Universo della Traduzione al femminile, visto con gli occhi di una Traduttrice.
Alla luce di tutto ciò: esiste un Progetto apposito, coniato ad hoc, denominato WIT.
Apparentemente si potrebbe pensare alla traduzione letterale del termine, ovvero Spirito, Arguzia, Sagacia.
In un certo senso, la fervida fantasia di una Traduttrice prende il sopravvento e sarei tentata di dire che il significato è proprio questo.
In realtà l’acronimo ha un significato ben preciso.
Women in Translation è il nome di un progetto globale che esiste dalla fine del 2013.
Il progetto mira a promuovere le Autrici di tutto il mondo che scrivono dall’Inglese in varie lingue, diverse dall’Inglese (indipendentemente dal fatto che siano state tradotte in Inglese o meno).
Il progetto viene celebrato in un mese specifico dell’anno, precisamente ad Agosto, di qui il nome “WITMonth”, riferito al periodo nel quale l’evento si svolge.
WIT è un Progetto principalmente mirato alle donne traduttrici?
Non necessariamente. Sebbene anche le voci e le esperienze delle traduttrici portino molto al tavolo e siano estremamente importanti come conversazione separata, il problema principale è che le scrittrici sono fortemente sottorappresentate nelle traduzioni in inglese (e anche in altre lingue).
L’intento originario del WIT Month e la sua continua direttiva è di concentrarsi sulle scrittrici di tutto il mondo e in quante più lingue possibili (non solo in inglese).
A cosa e perché serve?
Una ricerca basata sul database Three Percent e su altre fonti mostra che le scrittrici rappresentano solo il 30% circa delle nuove uscite annuali di titoli di narrativa e poesia in traduzione negli Stati Uniti.
Tuttavia, considerando le traduzioni di saggistica accademica e le traduzioni ripetute di opere classiche, il tasso effettivo di donne in traduzione è ancora più basso.
Se poi analizziamo il numero esiguo di libri tradotti in inglese, ciò lascia i lettori di lingua inglese a bocca asciutta, per così dire, quando si tratta di una straordinaria ricchezza di scrittrici provenienti da tutto il mondo. Studi simili e prove aneddotiche mostrano una tendenza simile anche in altre lingue.
Qual è il significato?
Il nostro background, le nostre esperienze e i nostri contesti culturali plasmano straordinariamente l’arte.
Anche quando scegliamo termini di scrittura di una storia, destinata a un pubblico all’interno di una certa cultura, o per uno al di fuori di essa, cambiano fondamentalmente l’essenza della storia.
Gli scrittori provenienti da contesti ed esperienze diverse dalle nostre (e le nostre sono tutte molto diverse!) sono in definitiva sia finestre che specchi, che non necessariamente “insegnano” lezioni, ma ci permettono comunque di sperimentare il mondo attraverso gli occhi di qualcun altro.
Le traduzioni di scrittrici inglesi contano?
Queste non rientrano nell’obiettivo del sopra citato sforzo.
Gli scrittori di lingua inglese – uomini, ma anche donne – dominano la conversazione letteraria internazionale, in particolare per i Paesi/le lingue più piccoli, mentre le scrittrici di altre lingue sono praticamente invisibili. Le traduzioni dall’inglese non hanno bisogno di aiuto o di un’attenzione supplementare al di là di movimenti generali e meravigliosi come Read Women. Il WITMonth si concentra specificamente su tutte le altre lingue.
Donne che traducono uomini
È insensato pensare che le traduttrici donne debbano tradurre solo scrittrici donne, e che i traduttori uomini debbano tradurre solo scrittori uomini. La traduzione è sempre un’opera soggettiva e individuale che, come la scrittura, attinge necessariamente a un sapere acquisito leggendo; pertanto, i libri che leggiamo sono scritti indifferentemente da uomini e da donne (vi risulta che ci sia qualcuno che nella vita abbia letto esclusivamente donne oppure soltanto uomini?)
Personaggi al maschile o al femminile?
Traducendo, ci si può immedesimare in determinati personaggi, maschili o femminili, o determinate scritture, così da illudere il traduttore che certe traduzioni siano più facili di altre. La mia esperienza di Traduttrice (da testi medici a sentenze, passando per opere d’arte esposte nei vari musei) mi insegna che la facilità con cui si traduce è quasi sempre un inganno. La facilità nel tradurre spesso nasce da una facile empatia che rischia di trasformare il traduttore nel testo che traduce, azzerando la distanza tra la propria scrittura e quella dell’altro. E in assenza di contraddittorio, di conversazione tra il traduttore e il libro che traduce, si perde sempre qualcosa.
Non siamo in Tribunale. La Traduzione non è una Sentenza, o un parere di un Giudice.
Non bisogna arrendersi al testo che si traduce, ma sapere riconoscere quando e come fare resistenza.
La Traduttrice è Giudice di sé stessa.
Tradurre significa smettere di identificarsi e diventare antagonisti: solo così è possibile riconoscere l’identità dell’altro senza perdere di vista noi stessi, in un corpo a corpo immaginario, eppure reale, nel testo.
Quando traduco, combatto con me stessa: leggo, faccio ricerche, mi confronto con gli esperti, quindi scrivo.
La traduzione è per me come una canzone, scritta da abili ed esperti cantautori.
Superfluo nominare il Cantautore per antonomasia: He is the One!
È vero che la Traduzione è perlopiù un Mondo al femminile?
A riguardo, occorre sfatare numerosi luoghi comuni.
La traduzione è un lavoro che richiede molta cura e attenzione ai dettagli. Un piccolo dettaglio, apparentemente irrilevante, può fare la differenza in un testo, a prescindere dalla lunghezza.
Le professioni di cura sono tipicamente femminili, e la traduzione è un lavoro di cura: del testo, delle parole, della lingua. Nei laboratori organizzati ad hoc, questo è chiarissimo; durante le sessioni aperte, è possibile osservare i vari traduttori all’opera: siamo capaci di parlare per ore di una preposizione o di un tempo verbale. C’è una grande devozione, è una vera e propria missione. Questo aspetto del nostro lavoro non è considerato come un valore aggiunto, bensì, al contrario, espone ancora di più allo sfruttamento.
Paghereste mai un operaio specializzato meno di un manovale?
Il paragone è utile per capire che la traduzione, eseguita da una donna, è scrittura e trascrizione di testi da una lingua all’altra, pertanto va adeguatamente retribuita e riconosciuta.
Ne conseguono alcuni principi, fondamentali, da rispettare e far rispettare. Li raccoglierei in una Triade di Istruzioni, così strutturata.
Istruzioni per traduttrici appassionanti e passionali
- Non dimenticate che la traduzione di un libro può trasformarsi in una lunga e appassionante “Avventura”. Trascorrerete insieme a un libro e al suo autore più ore al giorno e mesi interi; la Traduzione si trasformerà in un ampio spazio di convivenza.
Non bisogna tradurre solo ciò che si ama o si conosce, ma è utile scegliere storie, persone e scritture interessanti: la loro vita diventerà un po’ anche la vostra.
Siete Autrici e Personaggi allo stesso tempo.
- Tenete sempre a portata di mano un dizionario. I dizionari servono a tradurre le parole, ma anche a distogliervi dalle abitudini. Le vostre parole ricorrenti non devono diventare le parole ricorrenti dell’altro. La parola “sinonimo” esiste, c’è una ragione ed è comunque bello non restare attaccati alle proprie abitudini. Insieme ai sinonimi, cercate sempre le immagini corrispondenti: è più facile tradurre la descrizione di un paesaggio se quel paesaggio lo guardate con i vostri occhi: l’immaginario della Traduzione.
- Chi non ha mai tenuto in diario segreto? Come il “Diario segreto” da bambini, tenete sempre un diario, una raccolta, delle vostre traduzioni. Annotateci riflessioni a margine, insieme a liberi sprazzi di autonomia e creatività rispetto al testo. Dialogate con voi stesse della “Translation in Progress”, fatevi delle domande e trovate le risposte ma, soprattutto, annotate ogni scoperta: una parola, una circonlocuzione, una perifrasi, un pensiero non espresso nel testo, ma scaturito dal testo. Tutti questi passaggi potranno rivelarsi utili in futuro. Essi potranno essere considerati degli intrusi al momento, ma…
Considerate l’infedeltà salvezza e mai tradimento.
CONCLUSIONI AL FEMMINILE
Sintetizzando
La Traduzione è Cultura.
Cultura è Crescita.
Non c’è crescita senza cultura, e non c’è cultura senza libero accesso a tutto ciò che viene prodotto nel mondo. L’editoria senza contributo femminile soffre e ciò comporta una contrazione del mercato.
La traduzione è un modo di comunicare, quindi la sua diminuzione indica un restringimento della prospettiva. Tradurre significa mettere alla prova la nostra capacità di coesistenza e convivenza: è un luogo in cui si ospita, si fa spazio all’altro, e forse allora non è un caso che in Italia, proprio in questo momento, si traduca meno e, ancora meno, al femminile. L’idea che la letteratura possa fermarsi entro i confini nazionali è molto pericolosa.
Panta RHEI
Tutto scorre, tutto cambia.
Sfatiamo il mito che
Traduzione Tradimento.
La lingua della traduzione si rinnova continuamente. La traduzione non è solo un lavoro autoriale e creativo, ma un bene collettivo. Se la cultura è la capacità di avere una propria identità, come popolo e come Paese, ma è collegata anche alla capacità di confrontarsi, la traduzione, in un certo senso, impedisce l’omologazione, che è uno dei rischi del nostro tempo.
La traduzione è un bene comune. Non può essere lasciata alla privatizzazione, né tantomeno possiamo permettere che sia soltanto il mercato a decidere che cosa si vende e cosa no. Le nostre non sono solo le rivendicazioni di una categoria, ma un segnale d’allarme: siamo consapevoli della strada che stiamo imboccando?
Traduzione al femminile in fundo
Domani 12 maggio
Festa della Mamma
Auguri a tutte le Mamme Traduttrici e non
Le strade da percorrere sono tante
Verso un Futuro inclusivo
Brave New Translation
Our World in Words