QUANDO LA PAZIENZA DIVENTA PROCRASTINAZIONE
Un articolo di Alessandro Carli
Sappiamo tutti che la Pazienza è una virtù.
E sappiamo tutti che la Procrastinazione è un difetto.
Già, il problema è che spesso non è così facile distinguerli e finiamo per rimandare ciò che richiede invece azione.
È sbagliato pensare che la pazienza abbia a che vedere con la sopportazione. Essere pazienti è la conquista di uno stato interiore di assoluta forza e consapevolezza che ci consente di affrontare serenamente i momenti più difficili, SAPENDO che alla fine si avrà ciò che perseguiamo.
Viste dall’esterno, la pazienza e la procrastinazione si assomigliano molto. In entrambi i casi, si assiste ad un trascorrere del tempo che non viene utilizzato; ma ciò che NON si vede è il diverso rapporto mentale ed emotivo che il paziente ed il procrastinatore hanno con quel tempo: il primo avrà un atteggiamento di tranquillità e fiducia, mentre il secondo manifesterà ansia e diffidenza.
Cos’è la Pazienza
La pazienza non va intesa come un’attesa passiva di qualcosa che (si spera) si dovrà manifestare, ma riguarda un atteggiamento basato sulla consapevolezza che c’è un tempo che deve necessariamente trascorrere affinché un determinato processo maturi e volga positivamente al termine.
Una donna incinta sa che devono passare grosso modo nove mesi prima di poter abbracciare il suo piccolo. Salvo malaugurati incidenti, il bambino nascerà entro questo termine e lei deve semplicemente essere paziente e prepararsi psicologicamente – e non solo – al lieto evento.
La pazienza è associato alla fede, non alla speranza, uno stato emozionale, quest’ultimo, da cui scaturisce il dubbio che un evento atteso e voluto si avveri. Tuttavia, se vediamo gli accadimenti come la naturale conseguenza di un processo, il risultato è scontato ed inevitabile.
È vero che certi processi sono lunghi, difficoltosi, complessi ed è prevedibile che vi siano delle cadute (dal nostro punto di vista), peraltro assolutamente fisiologiche. Tuttavia, è proprio per queste cadute che è importante la pazienza – e la fede – poiché se durante questi momenti critici subentra il dubbio, la pazienza non può svolgere il suo compito, che è quello di prepararci all’inevitabile verificarsi di uno o più eventi voluti ed attesi.
Cos’è la Procrastinazione
La procrastinazione è uno stato mentale prodotto dall’incertezza e dall’essere poco o tanto all’oscuro del processo in corso.
Un contadino è perfettamente consapevole che una tempesta possa rovinare un intero raccolto, ma non per questo rinuncia a seminare il grano ed a restare in attesa di raccogliere la messe a tempo debito: imprevisti a parte, la messe ci sarà: punto!
D’accordo: per il contadino è forse un po’ più facile poiché sa, ad esempio, che la coltivazione di un determinato cereale è un processo che avviene da millenni. Cosa ben diversa è seminare e coltivare una propria professione o lanciare e mantenere performante la propria azienda in un mercato caotico e spesso bizzoso, gestito dai capricci di esseri umani che sono per loro natura egocentrici e volubili.
Questo ci rende comprensibilmente più ansiosi, più insicuri e non sono certo questi gli stati emozionali migliori per avviare un processo sul quale non sentiamo di aver alcun controllo.
E quindi, si rimanda.
Si rimanda, ad esempio:
– una campagna o una determinata strategia commerciale finché la situazione del mercato non si faccia più chiara;
– un matrimonio finché non siamo sicuri che l’altra/altro sia davvero la persona giusta;
– il fare figli finché non si sia certi di farli nascere in un mondo migliore;
– il lasciare un posto di lavoro certo (posto che esista davvero) finché non ci sentiamo sicuri di poter affrontare la gestione di un’attività in proprio;
– la scrittura di un libro a cui si pensa da anni finché non sentiamo che ci siano buone possibilità che abbia successo;
– ecc.
Rivedere la Realtà
Viviamo in una realtà molto dinamica dove tutti gli elementi producono eventi/risultati che rifletteranno la qualità delle forze e delle dinamiche messe in campo.
Se conosco il funzionamento o almeno lo scopo di tali forze e di tali dinamiche, saprò utilizzarle nel migliore dei modi affinché mi consentano di beneficiare dei risultati voluti e previsti. Se SO (consapevolezza) che il grano ha bisogno di ACQUA (forza) per CRESCERE bene (dinamica) e le DO (azione) acqua (insieme ai fertilizzanti e tutto il necessario), non c’è modo che NON cresca forte e rigoglioso! Non devo sperare che sia così… ma solo aspettare (con pazienza) che avvenga l’inevitabile!
È chiaro che eventi esterni possano compromettere il raccolto, come dicevo… ma perché dovrei tormentarmi dal dubbio che possa succedere, quando la normalità è che NON succede?
Invece di pensare a tutti i motivi per cui qualcosa NON dovrebbe funzionare, pensiamo a fare tutto ciò che è in nostro potere affinché si evitino gli inconvenienti prevedibili e lasciamo alla natura (ai sistemi) occuparsi del resto.
Altro non posiamo fare… E se invece decidiamo di arrenderci a priori mettendo in atto strategie di procrastinazione per non incorrere in improbabili fallimenti… be’, questa è pura idiozia!
La primissima cosa verso cui mostrare pazienza
Possiamo iniziare da subito a mettere in pratica la pazienza, cominciando con noi stessi!
Lasciamo perdere per un momento i nostri megaprogetti e le nostre grandi aspirazioni, poiché se non cominciamo col cambiare il rapporto di fiducia (fede) con noi stessi, non li raggiungeremo comunque mai.
Come tutto ciò che esiste in natura, siamo già perfetti… ma ancora non lo sappiamo e non lo sappiamo perché non ci siamo ancora mai dati modo di metterci alla prova, continuando a rimandare.
Tutto, in natura, è un lavoro-in-corso… e pensiamo forse di essere un’eccezione? Che quello che vediamo è tutto ciò che siamo e che non lo potremo mai cambiare? E che quello che facciamo con noi stessi non lo facciamo poi anche con le persone che amiamo di più (il tuo partner, i tuoi figli, ecc.)?
Anche il nostro lavoro è un riflesso di noi stessi: non potremo mai migliorarlo o farlo crescere finché non ci fidiamo del nostro valore. Non siamo quello sbaglio che ogni tanto commettiamo… siamo le 99 cose giuste che facciamo, ma per cui non ci diamo il giusto credito.
Per questo continuiamo a procrastinare: perché mai NON dovremmo farlo, visto che abbiamo già deciso l’esito e vogliamo quindi evitare di sbatterci il grugno?
Quando accetteremo di essere un lavoro-in-corso, allora avremo la pazienza di aspettare che si manifesti la nostra vera grandezza e non soltanto la smetteremo di procrastinare, ma non vedremo l’ora di metterci sempre di più alla prova per stupirci di ciò che potremo scoprire ogni volta.
E quando lo faremo con noi stessi, ci verrà naturale di vedere il/la nostro/a partner, i nostri figli, i nostri collaboratori e coloro a cui teniamo di più per quello che siamo tutti: una promessa!
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