FINANZIAMENTI INTERNAZIONALI: QUALI OPPORTUNITA’

Un articolo di Davide Crisci

 

Gli operatori che si occupano dei processi e delle strategie di Internazionalizzazione d’impresa devono, come gli altri, ovviamente gestire uno degli aspetti più sensibili e critici alla base delle scelte e delle politiche imprenditoriali: le risorse finanziarie.

Salvo gli esempi “virtuosi” – fortunatamente in Italia non mancano- , a volte i suddetti operatori affrontano nelle interazioni con le imprese una sorta di “paradosso”; le aziende più orientate ad investire palesano un budget limitato da destinare allo sviluppo estero, in quanto già destinato a investimenti sulla Ricerca & Sviluppo, sulle Infrastrutture, l’innovazione tecnologica , ecc.

Le aziende meno inclini ad investire rischiano, proprio per questo motivo, di non percepire l’importanza di pianificare uno sviluppo internazionale e la diversificazione dei canali di vendita che implichino investimenti con risultati nel medio o lungo periodo.

Nulla quaestio, ovviamente, riguardo ad aziende che non hanno risorse, struttura ed organizzazione per pianificare strategie di business internazionale.

A complicare la gestione di questi aspetti, vi è poi una tendenza generalizzata – già accennata in un precedente articolo -a circoscrivere il panorama degli strumenti di supporto finanziario all’export ( o internazionalizzazione, che dir si voglia) ai cd. Voucher , strumenti specificamente dedicati allo sviluppo internazionale delle aziende, senza considerare che qualsiasi strumento finanziario che miri all’innovazione ed allo sviluppo delle imprese può chiaramente supportare i processi di espansione all’estero.

 

In realtà, Il sistema dei cd. Finanziamenti alle imprese ed allo sviluppo economico internazionale è assai più ampio, variegato, eterogeneo e sicuramente complesso, fatto di meccanismi, procedure, documenti da produrre, obiettivi da dimostrare e di un lessico quasi “gergale” , ad appannaggio degli addetti ai lavori.

Avendo avuto l’opportunità di “ entrare in questo mondo” ,  proverò a riportare qualche esempio di sistemi di gare ed appalti internazionali.

 

Gare ed appalti delle Organizzazioni Internazionali per lo Sviluppo

Le Organizzazioni Internazionali per lo Sviluppo (OIS) sono Organismi Internazionali volti a fornire supporto finanziario, tecnico e amministrativo ai paesi in via di sviluppo o emergenti per superare le barriere al progresso socio-economico dei territori e delle comunità.

Sono anche dette Agenzie Multilaterali di Sviluppo, che si configurano come Agenzie intergovernative, quali la FAO, l’UNIDO, l’UNDP (United Nations Development Programme), e come Multilateral Development Banks, quali la European bank for Reconstruction and Development, l’Asian Development Bank, la Wolrd bank, l’European Investment Bank.

L’obiettivo degli aiuti e strumenti regolati da queste organizzazioni è quello di favorire il progresso socio-economico sostenibile dei paesi in via di sviluppo o emergenti attraverso strumenti di supporto finanziario e disseminazione di procedure e policies economico-aziendali virtuose.

Le stesse Multilateral Development Banks, al contrario delle banche commerciali, non ricercano la massimizzazione del profitto per i propri shareholder ma perseguono obiettivi di sviluppo economico, sociale o ambientale quali la fine della povertà estrema o la riduzione dei gap di sviluppo tra comunità di una stessa nazione o regione.

 

Il sistema di questi strumenti di supporto è basato su Gare ed Appalti Internazionali (calls of proposal e Tenders) i cui bandi sono pubblicati direttamente dalle organizzazioni o per il tramite di singoli stati che le gestiscono, e sono reperibili nei rispettivi siti web istituzionali.

 

Le calls of proposal o tenders si configurano quindi come richiesta di procurement ( approvvigionamento) di beni e servizi da parte di enti pubblici, organizzazioni, associazioni, istituzioni ma anche di Imprese di paesi emergenti che possano realizzare gli obiettivi di supporto economico , di lotta alla povertà, di fornitura di beni di prima necessità o di servizi che accrescano il know how locale, ecc.

Indubbiamente la gestione di questi strumenti richiede capacità di pianificazione e progettazione, lo sviluppo di progetti i cui obiettivi economico-sociali e le cui ricadute positive siano evidenziate e dimostrabili, un expertise specifico nel project financing and management; ma riuscire ad entrare nel circuito delle Organizzazioni internazionali di sviluppo, oltre ad essere qualificante, consente un accesso a importanti (e incrementali) opportunità di crescita del business, una apertura  verso nuovi mercati altamente a livello globale, certezza del pagamento in valuta convertibile e regole e procedure universalmente accettate e trasparenti – seppur complesse-.

 

Davide Crisci