Conta le tue benedizioni

Un articolo di Alessandro Carli

 

 

Nella mistica ebraica (la Kabbalah), da cui discende peraltro una larga parte delle religioni e delle discipline spirituali esistenti al mondo, esiste il concetto di “kli”, ossia recipiente, vaso, coppa… cioè qualcosa che possa ricevere ciò che il Creatore ha da dare, ossia la Sua Luce.

Lo stesso Essere creato, cioè ognuno di noi, è un cosiddetto Kli che desidera (parola chiave) ricevere quella Luce che assume la forma dell’Amore, della Ricchezza, della Pace, del Benessere, del Potere (quello reale, non quello scalcagnato che crediamo essere il potere)… praticamente, tutto ciò che vogliamo e cerchiamo nella nostra vita.

Siamo tutti immersi dentro questa Luce, è tutta attorno a noi… ma non sappiamo come connetterci ad essa e questo perché i nostri desideri sono corrotti dal nostro egoismo. Infatti, poiché la Fonte di questa Luce (ossia il Creatore) è totalmente Altruistica – cioè non chiede assolutamente niente per sé – non trovandosi in una cosiddetta equivalenza di forma con il Kli, che è invece totalmente Egoistico (cioè noi), non può soddisfarlo, anche se è ciò che la stessa Luce vuole, poiché appagarci è la Sua unica ragion d’essere.

Questo significa che se non abbiamo ciò che desideriamo non è perché il Creatore non voglia darcelo (basta allungare la mano, metaforicamente parlando), ma perché siamo noi a non creare in noi il Kli adatto a riceverlo in modo corretto.

 

Abbiamo tutta l’Abbondanza che ci serve e vogliamo

Ci sarebbe ovviamente molto di più da dire, ma è solo per capire come funzionano le dinamiche del dare e ricevere, ovviamente sempre secondo la Kabbalah, che esiste da millenni!

Ora, mettendo da parte la Kabbalah, una considerazione, però, va fatta.

Siamo in 8 miliardi su questo pianeta, tutti più o meno bisognosi delle cose che sono per noi importanti e tutti più o meno desiderosi di fare la differenza per gli altri: ce n’è per tutti… si chiama Abbondanza e, per via dell’equivalenza di forma a cui accennavo, essa va da chi è GIÀ in uno stato di Abbondanza, mentre chi è in uno stato di Scarsità continuerà a ricevere solo questa.

Controintuitivo? A dir poco! Eppure è così che stanno le cose.

È il motivo per cui l’ egoista non potrà mai avere altro che Scarsità nella vita poiché l’egoismo ci costringe a focalizzarci su o ciò che vogliamo (perché non abbiamo, quindi scarsità) o su ciò che ci manca (idem) e anche se riuscissimo ad avere ciò che cerchiamo (più denaro, più controllo, più salute, più rapporti, ecc.) e perfino di più, questo non avrà quella Luce – e quindi quell’energia – che solo un reale stato di Abbondanza può dare: ecco da dove proviene l’infelicità.

Anche 10 centesimi dati o ricevuti con Amore e/o totale Altruismo può dare più felicità di migliaia di euro. Certo, nell’immediato tocchi il cielo con un dito, nel secondo caso, ma già il giorno dopo non ti bastano più e ne vuoi ancora poiché essi non ti saziano.

È come assumere droga: subito hai lo sballo, ma è solo l’ombra della vera Luce, che si consuma subito ed una volta finito l’effetto sprofondi in un vuoto da cui non riesci ad uscire se non trovando al più presto un’altra dose.

 

Tu fai la differenza

Ci troviamo oggi nel periodo storico più opulento ed avanzato e, sulla carta, dovremmo trovarci tutti al settimo cielo. E cosa abbiamo, invece? Ansia, preoccupazione, precarietà su ogni fronte, insoddisfazione, violenza… E tutto questo perché ciò che abbiamo raggiunto e sviluppato non ha alcuna Luce, ma è solo il frutto di speculazione, di sopraffazione e, naturalmente, di tanto egoismo, un frutto di cui peraltro solo in pochi godono… ammesso che ci riescano davvero.

Non è la “società”, il problema: siamo noi, individualmente, ricchi E poveri, sani E malati, amati E reietti, che cerchiamo soltanto di soddisfare i nostri bisogni con vuoti feticci che promettono tanto senza mai mantenere… per il semplice fatto che non possono.

Pensi che ciò che scrivo sia deprimente?

Lo sarebbe se non avessimo via d’uscita, ma non è così. La porta è sempre aperta, ma per qualche motivo preferiamo restare dentro a contemplare la meraviglia che c’è la fuori come se la guardassimo dallo schermo di una TV.

“Conta le tue benedizioni”, come esortava Og Mandino nel suo meraviglioso “Il più Grande Miracolo del Mondo”!

Se in questo periodo, prima di rientrare a pieno titolo nell’arena dopo questa pausa festiva, fai un inventario delle tue benedizioni, ti renderai conto di quanta Abbondanza c’è GIÀ in te che puoi condividere: un talento, un interesse, un sogno, una qualità, qualcosa di unico ed esclusivo… e se non trovassi niente di eccezionale in te (cosa praticamente impossibile), almeno non prendere per scontato ciò che non puoi negare di aver avuto, a partire dalle cose più semplici, poiché l’Abbondanza parte da qui.

Ricorda: l’Abbondanza non può che scaturire dall’Abbondanza!

Se riesci a far penetrare questa verità in ogni poro della tua pelle, la tua vita cambierà: è una certezza.

Ti auguro un 2025 che segni l’inizio della tua nuova vita!… Ed è a una sola decisione di distanza.

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