DEONTOLOGIA PROFESSIONALE

Un articolo di Cecilia Di Pierro

 

KANT E LA CRITICA DELLA RAGION PURA

KANT E L’IMPERATIVO CATEGORICO

 

Lezioni di filosofia?

No

 

Dilemma esistenziale?

Neppure

 

E allora?

 

Dall’esame di maturità – 30 luglio 1982 (Italia Campione del Mondo) ai giorni nostri

 

Nostalgia per i bei tempi andati?

No.

 

Procedete con la lettura e capirete

 

DEONTOLOGIA PROFESSIONALE

CODICEE DI CONDOTTA

ETICA

QUALE DEI TRE È ALLA BASE DEL LAVORO DI UN’INTERPRETE E/O TRADUTTORE?

 

É’ possibile scindere l’una dall’altra, o definire una priorità?

 

Premesso che

“La domanda nasce spontanea”

Avrebbe detto Lubrano

 

La questione che vorrei porre a tutti i colleghi, e non solo.

Ovvero estendere il problema anche ad altri Professionisti

 

Vi siete mai chiesti quale sia la differenza tra deontologia professionale ed etica lavorativa?

Sono rinomata per la mia fantasia e per la mia inclinazione a spaziare da un argomento all’altro – Questione di creatività e passione per la varietà – Bella la rima – “A me l’uniformità mi annoia” – A me / Mi: variante alla regola di grammatica in materia di etica e Codice Deontologico.

 

Che lavoro vuoi fare da grande?

Lungi da me l’idea di improvvisarmi filosofa, studiosa delle Norme di Condotta, o, più nello specifico, definizione delle Regole di Condotta.

Non mi riguarda e non può riguardarmi, in quanto sarebbe presuntuoso occuparmi di un ambito che non mi compete.

Ho studiato per essere Interprete e Traduttrice: resto tale.

Sono specializzata in ambito medico e giuridico, ma non pretendo di essere né Medico né Avvocato: la competenza in Traduzione e Interpretariato mi basta ed è il motore della mia attività, un motore potente, quello di una Ferrari, progettata e realizzata con la massima attenzione ai dettagli.

 

 

NA UND?

E ALLORA?

 

Chiederebbero i tedeschi.

 

Ebbene. L’intento del presente Articolo vuole semplicemente essere quello di analizzare il mio ambito di attività nel rispetto di regole e principi alla base di un rapporto armonico e armonioso tra Professionisti, Colleghi ed Esseri Umani in generale.

 

CONSIDERAZIONI E RIFLESSIONI DI UN’INTERPRETE E TRADUTTRICE NELL’ERA

DELL’INTELLIGENZA ARTIFICILE

Alla luce dei recenti accadimenti, dei cambiamenti di mentalità e approccio tra Professionisti.

Sebbene collegati e strettamente interconnessi, questi due concetti hanno significati distinti.

 

DEFINIZIONE E CONCETTO DI ETICA

L’etica, in generale, è un insieme di valori che regolano i comportamenti umani, sia rivolti verso altri individui, animali o all’ambiente circostante. La deontologia professionale, invece, è regolamentata da un codice normativo che stabilisce la condotta specifica all’interno della professione e che prevede delle sanzioni in caso di inadempienza o inosservanza.

 

DEONTOLOGIA PROFESSIONALE

La deontologia professionale è l’insieme delle norme e dei doveri che regolano il comportamento dei professionisti nell’esercizio della propria attività. Si tratta di un codice di condotta, in molti casi formalizzato in un codice deontologico, finalizzato a garantire l’affidabilità del professionista, l’ordine professionale e, ultimo, ma non meno importante, la collettività.

La deontologia professionale è sostanzialmente una parte dell’etica applicata alla pratica professionale. Si occupa dei doveri e delle regole da rispettare da parte dei professionisti nell’esercizio della propria professione.

 

Qual è l’obiettivo?

La deontologia professionale ha come obiettivo quello di garantire un’attività professionale corretta, affidabile e rispettosa dei principi etici. Contribuisce a mantenere elevati gli standard professionali e a proteggere i diritti e gli interessi dei Professionisti. Ne tutela i diritti e garantisce l’adempimento dei doveri. Qualcuno potrebbe obiettare: ma sei proprio convinta di fare l’ “Avvocato delle Cause perse”? (cit. Nonna Rita – Intaggabile come Oh my Boss – Entrambi Dancing in the Dark). Riferito alla mia dissertazione su diritti e doveri.

Predicatore?

No.

Avvocato improvvisato no, Traduttrice e Interprete specializzata in ambito legale, sì.

 

Continuando sull’Iter della legalità

 

Regole e doveri:

Le norme deontologiche possono essere diverse a seconda della professione, ma spesso includono regole come il dovere di riservatezza, di lealtà, di correttezza e di rispetto nei confronti dei colleghi e dei clienti.

 

Codice deontologico:

Molte professioni hanno un codice deontologico specifico, comprendente regole e doveri che il professionista deve rispettare. Questo codice è spesso un documento normativo che viene applicato e fatto rispettare dall’ordine professionale di appartenenza.

Nel caso specifico, la nostra categoria dispone di un Codice Deontologico proprio: non c’è un ente normativo obbligante, per così dire. Esiste un Codice di Condotta che prevede il rispetto di vari principi, o doveri. Tra questi:

 

Dovere di Probità e decoro.

In altri termini: l’Interprete è tenuto ad osservare determinati principi, tra i quali astenersi dal manifestare le proprie opinioni politiche in ambito lavorativo e non ricorrere a pratiche illecite per aggiudicarsi un incarico specifico.

Tra le “mosse da evitare”: sgambetti ai colleghi, intesi come applicazione di tariffe commercialmente “indecorose”, secondo una mia definizione alternativa, appropriazione indebita di clienti passato da committenti, o colleghi e, dulcis in fundo, applicazione di prezzi “maggiorati” lucrando sull’urgenza del cliente.

 

DOVERE DI DILIGENZA

Il traduttore e l’interprete devono adempiere ai propri doveri professionali con diligenza., quella che, in gergo, chiamiamo “Due diligence” In particolare devono rispettare le modalità e i termini dell’incarico.

I traduttori devono altresì rispettare i termini di consegna se espressamente previsti e sottoscritti, nonché curare l’aspetto formale del testo tradotto.

 

OBBLIGO DI SEGRETEZZA E RISERVATEZZA

Il Traduttore e l’’interprete è tenuto a mantenere assoluto riserbo sull’attività prestata e mantenere comunque la riservatezza sugli affari trattati. Il traduttore e l’interprete devono inoltre provvedere alla salvaguardia dei documenti e dei dati in loro possesso, impegnandosi a diffondere il rispetto del segreto professionale anche ai propri collaboratori, dipendenti e praticanti e, comunque, a tutte le persone che cooperano nello svolgimento dell’attività professionale.

 

 

 

DOVERE DI PROBITÀ, DIGNITÀ E DECORO

Il traduttore e l’interprete devono ispirare la propria condotta all’osservanza dei doveri di probità, dignità e decoro. È fatto divieto al traduttore e all’interprete, nell’esercizio della professione, di esprimere opinioni politiche o personali e di rilasciare dichiarazioni pubbliche circa la propria ideologia politica o religiosa.

Con la propria attività di traduzione, i traduttori e gli interpreti sono tenuti a prevenire e ostacolare, consapevolmente, non devono contribuire in maniera consapevole alla perpetrazione di reati o azioni illecite.

 

DOVERE DI LEALTÀ E DIVIETO DI INTERMEDIAZIONE E DOVERE DI INDIPENDENZA

Traduttori e interpreti, nell’esercizio dell’attività professionale, hanno il dovere di conservare la propria indipendenza e difendere la verità della traduzione da pressioni o condizionamenti esterni. La collaborazione tra professionisti nelle lingue e nei settori di loro competenza non costituisce attività d’intermediazione. Traduttori e interpreti non devono tener conto di interessi personali.

 

DOVERE DI COMPETENZA

Il traduttore e l’interprete non devono accettare incarichi che sappiano di non poter svolgere con adeguata competenza. In ogni caso il traduttore e l’interprete devono comunicare al committente le circostanze impeditive alla prestazione dell’attività richiesta e così eventualmente la necessità dell’integrazione con altro collega. L’accettazione di un determinato incarico professionale fa presumere la competenza a svolgere quell’incarico.

 

DOVERE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

È dovere del traduttore e dell’interprete curare costantemente la propria preparazione professionale, sia in campo strettamente linguistico sia riguardo alla propria cultura generale e specialistica con particolare riferimento ai settori nei quali è svolta l’attività.

 

SONO PREVISTI PROVVEDIMENTI IN CASO DI VIOLAZIONE?

  • Premesso che, in primis, il Professionista risponde delle conseguenze scaturite dalla violazione di uno dei sopracitati doveri;
  • La violazione del Codice Deontologico può comportare sanzioni disciplinari, che possono variare a seconda della gravità dell’infrazione.

 

Dettaglio importante, a mio avviso: il Traduttore e/o l’Interprete fa i conti con la propria coscienza.

Vigila e controlla la propria attività nel rispetto dei parametri di correttezza, etica e buona condotta. Sa di non avere un “cane da guardia” per così dire, che monitora i suoi movimenti, o i suoi gesti, ma, allo stesso tempo, è consapevole di essere davanti a un Imperativo Categorico.

Si tratta di un comando incondizionato e universale che ci suggerisce il da farsi indipendentemente dai desideri o dagli obiettivi personali. Non è legato a una condizione specifica o a un fine particolare, ma è valido per tutti e in ogni circostanza.

 

Differenza con l’etica:

Attenzione a non confondere il pane con il prosciutto…

L’etica professionale si riferisce ai principi morali e ai valori che guidano il professionista nel suo agire. La deontologia, invece, è un insieme di regole e doveri concreti, spesso formalizzati in un codice, che il professionista deve rispettare.

Etica e deontologia si abbinano e si combinano insieme, ma non sono la stessa cosa.

L’esempio del pane e del prosciutto: perché? Sono “Particolare” cit. tag. Ana.

Perché pane e prosciutto ispira l’idea della merenda semplice, ma allo stesso tempo saporita e salata al punto giusto, proprio come una traduzione e un interpretariato fatto a regola d’arte.

 

Nello sviscerare la materia per Traduttori e Interpreti, occorre tenere presente che:

c’è una differenza sostanziale tra

 

Etica professionale e deontologia – Etimologie diverse

È, innanzitutto, necessario considerare che è una branca della filosofia. La sua etimologia deriva da èthos, ovvero comportamento, e si concentra sui criteri di scelta di questi ultimi: ci si può comportare bene o male. La risposta a tale domanda è inevitabilmente basata su principi etici. La parola “deontologia”, invece, deriva sempre dal greco, dal participio passato di τὸ δέον e significa “ciò che si deve fare”. Rispetto all’etica, è pertanto fondata sui doveri. Al di là dei principi etici, che a seconda dei casi possono o non possono essere seguiti, vi sono dei comportamenti che il professionista è tenuto a seguire a prescindere da qualsiasi situazione. Alcuni di questi comportamenti devono essere adottati; ci sono invece altri comportamenti che, a livello professionale, è doveroso evitare. La deontologia professionale è guidata e ispirata dall’etica, ma determina i comportamenti che devono essere seguiti e che, in caso contrario, sono sanzionabili attraverso il codice deontologico.

 

Un esempio pratico

Facciamo un esempio pratico: l’etica professionale di un medico prevede di non operare distinzioni tra pazienti e di curare chiunque, a prescindere dal sesso, dall’estrazione sociale e dalla capacità economica. Tuttavia, questo individuo è anche libero di esercitare la sua professione privatamente, magari focalizzando il suo lavoro su servizi destinati ad una clientela benestante, di fatto escludendo dall’accesso alle sue cure quei pazienti che non hanno la disponibilità economica per permettersele. In questo caso, sebbene si possano nutrire dei dubbi sui principi etici che hanno portato a questa scelta, ciò non significa che chi esercita la professione commetta errori a livello deontologico. In un contesto di pronto soccorso, invece, la deontologia professionale obbliga i medici a curare i malati in ordine di urgenza. Per esempio, se tra un paziente in fin di vita e un altro che presenta solo lievi concussioni, un medico scegliesse di dare la priorità di cura al secondo, violerebbe il codice deontologico e potrebbe essere sanzionato dal relativo Ordine professionale.

Analogo requisito vale per i Traduttori e gli Interpreti: entrambi non dovrebbero operare distinzioni tra clienti, committenti e/o colleghi, solo sulla base di pochi Principi che esulano dalla loro attività

Concedetemi una battuta: siamo una banda di “Virtuosi”.

 

Differenze tra etica e morale

Anche l’etica e la morale sono termini spesso accostati, ma che presentano alcune differenze. La morale descrive il presupposto spirituale che porta all’adozione di alcuni comportamenti piuttosto che di altri da parte di un individuo o di un gruppo e, al contrario dell’etica, non si occupa di norme e valori. L’etimologia della parola “morale” deriva dal greco mos, ovvero costume. Quindi, la morale non si limita a descrivere i comportamenti, bensì anche il pensiero e gli stili di vita degli individui e delle collettività. Proprio perché i costumi differiscono di popolazione in popolazione e mutano nel tempo, anche la morale è in costante evoluzione.

 

L’esempio dell’insegnante

Fino all’inizio degli anni ’70, per gli insegnanti della scuola dell’obbligo era comune utilizzare un bastone, dare bacchettate sulle mani degli studenti, o farli inginocchiare sui ceci, qualora questi si distraessero o commettessero una qualche inadempienza. Oggigiorno, una prassi del genere è innanzitutto impensabile da un punto di vista etico, in quanto è radicalmente cambiata la morale legata ai metodi d’insegnamento. Non solo: proprio perché l’etica e la morale sono cambiate, anche la deontologia professionale si è evoluta assieme a queste. È per questo che, al giorno d’oggi, un insegnante che eserciti qualsivoglia tipo di punizione corporale viola il codice deontologico e rischia sanzioni che possono arrivare fino alla radiazione dall’ordine professionale.

 

Rispetto

Uno dei principi etici fondamentali, indipendentemente dal tipo di lavoro, è il rispetto. Qualunque sia il ruolo o la professione, ritengo che il rispetto sia essenziale per integrarsi con successo in un ambiente lavorativo. Essere rispettosi implica non solo trattare con dignità le persone con cui interagiamo quotidianamente, ma anche avere cura dell’ambiente di lavoro. Agire secondo i principi dell’etica professionale implica, innanzitutto, rispettare gli orari lavorativi: essere puntuali, avvisare con anticipo se è necessaria un’assenza e rispettare le scadenze. È altrettanto importante rispettare l’ambiente di lavoro e le persone con cui collaboriamo.

Il mio Imperativo categorico a riguardo: mostrare umiltà, evitare attacchi personali e giudizi non costruttivi, accettare le critiche costruttive e dimostrare un impegno continuo finalizzato al miglioramento personale e professionale.

 

CONCLUSIONE

Se vuoi rispetto preparati a rispettare.

Prima di parlare, rifletti, pensa, ascolta, traduci e interpreta.

 

Pensa a un Gruppo di Traduttori e Interpreti come a una Rock Band, un insieme di Professionisti diversi, ma accomunati dalla passione per le lingue e per il frutto dell’ingegno umano: la Traduzione d’Autore e l’Interpretariato da Artista.

 

“Quando ero ragazzo a casa mia vi erano due cose impopolari: una ero io e l’altra era la mia chitarra”

Bruce Springsteen

 

 

 

“Quando ero piccola c’erano due cose impopolari a casa mia”:

 

  • Mangiavo anche i sassi, leggi mangiavo tanto. Ho perso il gusto del cibo da adulta. Mia Madre ha combattuto contro due “nemici”.
  • La bestia nera: l’anoressia
  • La mia testardaggine

 

  • “La Ribelle” – “Cavallo selvaggio dalla criniera rossa e dal temperamento vulcanico”

Cit. Ana (tag)

 

 

  • QAUANDO TI SEI SBLOCCATA?
  • Potrebbe chiedermi qualcuno.
  • In realtà non mi sono sbloccata: si sono aperti gli altri (in generale). Non sono io a notare, sono gli altri che mi notano.

 

Una “Nota stonata” nella moltitudine

La Chiave di violino per colleghi e clienti.

Un’orchidea che svela tutto il suo mistero: simbolo di eleganza, bellezza, raffinatezza e passione.

 

Un Articolo di

 

Cecilia Di Pierro

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