Lo spreco nascosto che ti mangia margini e tempo
Un articolo di Patrizio Gatti
Questa semplice storia l’ho raccontata anni fa in un video, ma ogni volta che ci ripenso, mi torna in mente con la stessa chiarezza.
Perché spesso è così che nascono i famosi costi nascosti. Parla di una situazione semplice, che accade in tante realtà diverse.
E se non ci fai caso, finisci per lasciare soldi per la strada.
Ero in un’azienda in provincia di Massa Carrara.
Il titolare chiede a un impiegato di mandare una mail urgente a un fornitore.
Niente di che. Una mail, due righe, due o tre minuti.
Ma quei minuti si trasformano in un’ora di confusione, con quattro persone coinvolte.
Il motivo?
La cartella rossa, contenente i documenti necessari per compilare la mail, non si trovava.
Era sempre rimasta nello stesso posto, da mesi.
Quel giorno invece era sparita.
Scatta il tam tam tra colleghi preoccupati proprio per l’urgenza.
Alla fine, entra in ufficio un impiegato e dice: “Ieri ho visto Marina con una cartella rossa in mano”.
Marina quel giorno era in ferie.
Vanno nel suo ufficio, sollevano un pacco di fogli e finalmente la trovano.
La mail parte.
Ma nel frattempo quattro persone hanno perso tempo, attenzione, concentrazione.
Sprechi che sembrano piccoli, ma non lo sono
Questa storia fa sorridere, ma anche riflettere.
E mentre ci ripensavo, mi sono venuti in mente altri esempi, diversi per settore ma con lo stesso effetto finale.
Casi che si vedono tutti i giorni, ma che spesso non si contano:
– In una macelleria: quanta carne viene buttata perché va a male
– Nei supermercati: quanti preparati freschi scadono invenduti
– Nelle aziende manifatturiere: quanti materiali vengono rilavorati, quante ore si perdono per rifare un lavoro
– In ufficio: quante volte si rifà qualcosa solo perché mancava un’informazione
Quanti di questi ti suonano familiari?
Sono tutte situazioni normali.
Ma se non le misuri e non provi a sistemarle, diventano costi veri.
Spreco = mancato utile che spesso non si vede
Il punto è che non sempre gli sprechi sono visibili nei bilanci, cioè non si vedono chiaramente.
A volte sono nascosti dentro ad altre voci.
Per esempio, se l’incidenza degli acquisti è alta rispetto alle vendite, potresti pensare di aver comprato troppo o venduto male.
Ma magari, dentro a quella voce, ci sono proprio gli scarti, le perdite, gli errori, gli invenduti.
Arrivare allo spreco zero sarà difficile, lo so.
Iniziare a contare, osservare e dare un valore a ciò che si perde ti permette di:
– fare scelte più mirate
– correggere quei meccanismi che si ripetono
– far crescere davvero i margini
E adesso che hai letto questa storia, fai un salto dentro la tua azienda.
Magari non hai una cartella rossa che scompare, ma quanti altri sprechi ti stanno girando intorno senza che nessuno li calcoli?
Potresti scoprire che il nodo non era vendere di più, ma tenere d’occhio quello che si perde senza accorgersene.
Hai mai provato a fare due conti sugli sprechi invisibili della tua azienda?
Occhio che se guardi bene, potresti trovarti davanti numeri che non ti immagini.