Da cosa capisci che sei cresciuto?
Un articolo di Alessandro Carli
Possiamo vedere e misurare qualsiasi cosa “cresca” nella nostra realtà fisica.
Possiamo contare i centimetri aggiunti all’altezza di un bambino che sta crescendo da un mese all’altro;
Possiamo contare i chili aggiunti (o persi) da una persona in un certo periodo di tempo;
Possiamo capire l’età di un albero abbattuto dal numero di anelli di accrescimento che possiamo contare nel tronco;
E possiamo misurare il livello d’intelligenza di qualcuno con un test del QI o verificare la crescita di un’attività lavorativa dal fatturato (e altro) che produce di anno in anno o l’espansione, nel tempo, di un insediamento umano dal numero di persone che vanno ad abitarvi… e molto altro ancora.
Possiamo definire questi indizi riferiti ad una crescita misurabile come di tipo quantitativo o espansivo; e poi ci sono anche dei “segnali” di crescita che sono molto meno o per niente misurabili e percepibili, ma che non di meno denotano una certa evoluzione che potremmo definire qualitativa e che riguardano unicamente noi esseri umani.
Tale evoluzione non è misurabile, ma è percepibile, come nel caso di un bambino che da poppante diventa infante/bambino, quindi ragazzino, adolescente ed infine adulto. La domanda è: cosa si percepisce, di queste varie fasi, che ci fa concludere che un bambino (in senso lato) è cresciuto?
Il peso o l’altezza? I bambini della stessa età hanno pesi ed altezze molto diversi.
La capacità di svolgere un determinato compito? Questa è un’informazione già più affidabile, anche se predisposizioni e talenti diversi possono incidere su questa capacità.
La maggiore maturità… Sì, decisamente meglio, ma cosa definisce la “maturità”? Cosa cambia, nel tempo, che ci fa dire di una persona che è maturata?
Fasi di crescita
Sicuramente cambiano certi atteggiamenti, tipo il graduale allontanamento dai genitori alla ricerca di una maggiore indipendenza e da questa la socializzazione, l’assunzione di responsabilità, la gestione della propria emotività (vedi Intelligenza Emotiva), obiettivi sempre più ambiziosi, la sicurezza interiore, ecc.
Dopodiché, una volta stabilita e definita la nostra indipendenza, si entra in un’altra fase che è quella d’interdipendenza, in cui si prova il desiderio di avere un rapporto molto più profondo con gli altri e di operare in modo tale da beneficiare il maggior numero possibile di persone.
Purtroppo, non tutti fanno questi passaggi, nemmeno dallo stato di dipendenza a quello d’indipendenza! Queste persone preferiscono farsi guidare da chi ha le risposte per “loro”, faticano ad assumersi qualsivoglia responsabilità, hanno desideri basilari, hanno atteggiamenti vittimistici e usano il biasimo come arma quasi esclusiva di attacco/difesa.
Questo, in generale. Poi possiamo essere più precisi nell’individuazione di quei segnali che ci aiutano a capire fino a che punto innanzitutto NOI (ma anche gli altri), stiamo effettivamente crescendo.
I 5 segnali che stiamo crescendo
I seguenti segnali sono elencati in ordine di sempre maggiore di crescita.
- Segnali legati al “fare”
Questi primi segnali sono i più evidenti e facili da riconoscere perché riguardano la nostra sfera fisica/materiale. In pratica, ti rendi conto che oggi riesci a fare, con snellezza e semplicità, cose che fino a qualche tempo prima ti costava fatica, t’impegnava tempo ed assorbiva molto della tua energia mentale. Ora, invece, esegui questi compiti quasi in automatico e con maggiore destrezza. Così come enfatizziamo i primi successi dei nostri figli, accompagnandoli con parole e gesti d’incoraggiamento, dovremmo interiorizzare i nostri successi anche da grandi per avere qualcosa su cui costruirne in futuro altri ancora più significativi.
- Segnali legati allo “esprimere”
Qui parliamo di segnali emozionali. Si tratta d’imparare ad esternare sentimenti ed emozioni, far emergere la propria individualità, liberare la propria creatività, affermare i propri talenti…: in altre parole, manifestare chi siamo. Questo esprimere ciò che è per noi così intimo genera una forte tensione emotiva che si traduce in una strenua resistenza interiore e se oggi riesci ad esprimere aspetti di te che ti esaltano e che definiscono chi sei quando prima non ci riuscivi, prendine atto e fanne tesoro.
3. Segnali legati ai tuoi “paradigmi”
Qui non si tratta di ciò che riesci a fare o ad esprimere, ma su quali paradigmi vai a lavorare per guidare i tuoi pensieri. Questi segnali si presentano sotto forma di stati mentali, come la confusione, la frustrazione, la solitudine, ma anche la sicurezza, la passione, la saggezza ed è dalla qualità di questi stati mentali che puoi capire se nel tempo sei cresciuto o meno. Magari prima eri confuso, e a causa di questo concludevi poco; ma se ora vedi le cose con maggiore chiarezza e grazie a questo sei più produttivo e felice, stiamo sicuramente parlando di una crescita.
4. Segnali legati ai tuoi “desideri”
Un altro importante feedback è la qualità dei tuoi desideri. I nostri desideri crescono con noi e, pertanto, ci definiscono in un determinato momento della nostra vita. Se a 12 anni bramavi di avere la playstation, ci sta; a 30 o 40 anni può ancora piacerti l’idea di averla, ma se la brami come allora, forse un problemino c’è. Questa quarta tipologia di segnali è molto potente per capire dove ti trovi nella tua scala di priorità che, ovviamente, cambia col tempo. Fai un discernimento dei tuoi attuali desideri e vedi come si sono evoluti nell’arco degli ultimi 10 o 20 anni.
5. Segnali legati alla “libertà”
Non c’è molto da dire su questo segnale, benché sia quello decisivo. Poco importa quale segnale tu riceva, tra i suddetti tipi, alla fine della storia devi provare un sentimento di libertà. Restare a sguazzare nelle proprie gabbie mentali, quali sono le varie aree di comfort, è rassicurante ed agevole: perciò opponiamo così tanta resistenza all’idea di andare oltre. Si sta parlando della nostra anima, che conosce la libertà, altrimenti non potremmo provare il desiderio di viverla, e non esiste dunque stato più alto ed appagante che si possa voler raggiungere.
Conclusione
I desideri che tutti noi inseguiamo non si presentano casualmente nella nostra vita. Tutto segue uno schema ben delineato.
E nemmeno la crescita segue un percorso casuale, ma una traiettoria con tappe ben precise finalizzata al raggiungimento del nostro pieno potenziale.
Fidati del processo e, se puoi, non contrastare il processo perché non è di tuo gradimento (solitamente non lo è), ma cerca di capirne la ratio: ti porterà lontano.
E se vuoi saperne di più, sarò lieto di dedicarti una mezz’oretta per approfondire questo aspetto fondamentale della nostra vita poiché, alla fine, tutto parte da qui.
——————————
Su Alessandro
La sua missione è quella di agevolare il raggiungimento degli obiettivi che privati individui, professionisti, manager ed imprenditori SERIAMENTE motivati si prefiggono di realizzare.
Per sapere come…
🗓 Fissa un appuntamento/sessione online in omaggio: https://bit.ly/48gsJrj
📩 Iscriviti alla Newsletter settimanale personale di A. Carli per contenuti più approfonditi: https://bit.ly/40ul18E
💻 www.alessandrocarli.it
📧 Per qualsiasi comunicazione, scrivere ad: alecarli58@gmail.com