Settembre: non è tempo di bilanci, almeno non di quelli personali
Un articolo di Federica Colonna
Ad agosto prendi fiato, a settembre sei di nuovo sott’acqua. Chi lavora in contabilità sa di cosa parlo!
Infatti per noi settembre non è certo il “nuovo inizio” romantico di cui parlano riviste e pubblicità. Altro che “back to routine” con l’agenda nuova fiammante e il caffettino caldo sulla scrivania: settembre è il mese del rientro più traumatico che c’è.
Durante l’anno, i momenti di respiro sono pochissimi. L’unica vera boccata d’ossigeno arriva ad agosto, quando gli studi chiudono e (finalmente!) puoi permetterti di staccare davvero.
Metaforicamente parlando, è come fare una gara di apnea: un tuffo lungo e…
- a gennaio prendi fiato e ti butti nel mare di numeri e scadenze;
- resti in apnea (quasi) fino ad agosto;
- finalmente riemergi e respiri;
- e a settembre? Di nuovo sott’acqua, fino a Natale.
“Eh mamma mia Federi’, è così tragica?”
No, niente è tragico, ma impegnativo sì.
Poi c’è sempre chi dice:
“Io non ho bisogno di ferie perché faccio un lavoro che amo”
“La vacanza è uno stato mentale”
Sono felicissima per queste persone, ma per chi lavora con contabilità e fisco (almeno la maggior parte), il “settembre è come il primo giorno di scuola” suona un po’ diverso. Infatti non ci sono nuovi inizi, ma ti aspetta tutto quello che hai lasciato in sospeso… con gli interessi:
- IVA da liquidare,
- Intrastat,
- comunicazioni TS,
- dichiarazioni dei redditi,
- e spesso anche bilanci da chiudere.
Non hai il tempo per guardarti indietro per fare un resoconto infrannuale della tua attività, ma devi correre correre correre per non rimanere indietro; e tutto questo mentre la tua mente è ancora in spiaggia a sorseggiare una granita, o in montagna davanti ad un piatto di polenta!
Soprattutto per i freelance come me, la verità è che il famoso “lo rimando a settembre” è una delle abitudini peggiori che possiamo avere. Perché settembre non perdona: se non ti sei organizzato prima e durante la pausa estiva, il rientro sarà un trauma.
E basta con i soliti post: “i 5 consigli utili per affrontare settembre con il giusto spirito”; non basta (o a volte non è proprio possibile) affrontarlo come se dovessi fare l’inserimento all’asilo, cioè con calma.
Settembre arriva come un treno dell’alta velocità e se non sei organizzato davvero ti investe senza pietà.
Quindi no, settembre non è tempo di bilanci. È il mese in cui si riparte con il fiatone.
Ma, forse, è anche l’occasione giusta per rivedere il nostro modo di lavorare e organizzarci meglio… così magari, l’anno prossimo, ci sarà meno apnea e più respiro.
Quindi che fare?
Io non ho una formula magica, e l’organizzazione (se e quando c’è) è molto soggettiva e varia in base a tantissimi fattori:
- tipologia di clientela
- numero di collaboratori
- quantità di lavoro
e tantissime altre variabili che rendono ogni situazione assolutamente personale e non standardizzabile.
Però ti posso dire come l’ho affrontato IO, e come ho organizzato il lavoro sapendo che sarebbe stato un mese di fuoco.
L’unica mia salvezza è stata giocare d’anticipo.
Non sto dicendo che si deve rinunciare a staccare: anzi, la pausa serve ed è sacrosanta.
Ma si può usare il periodo estivo in due modi intelligenti:
- Anticipare il più possibile le attività che sappiamo ci ricadranno addosso a settembre.
- Sfruttare i tempi “morti” delle chiusure per lavorare meglio e indisturbati, con meno email, meno telefonate e più concentrazione.
Infatti il mese di agosto è stato semi lavorativo, ed ho sfruttato “le pause” tra una vacanza e l’altra per anticipare il più possibile le scadenze.
In questo modo i primi di settembre, ad esempio, avevo già l’iva mensile pronta ed ora mi sto dedicando ai bilanci in sospeso con molta più calma.
Ed è stato salvifico anche per i piccoli imprevisti che sono accaduti nel frattempo, come la linea internet staccata per un intero giorno, un raffreddore che mi ha messo k.o, clienti che mi hanno mandato cose in ritardo rallentando la tabella di marcia.
Non solo, anticipare mi ha permesso di concedermi il lusso di un’ulteriore viaggetto in Italia a fine mese, sapendo che qualche giorno me lo posso dedicare per andare ad abbracciare tutti gli amici che non vedo da tre anni, senza l’ansia che ci sono i numeri che scalpitano.
E tu, in base al tuo lavoro, come hai affrontato il tuo settembre??