L’ultima, amara sorpresa: quando un contratto fa fuggire un candidato eccellente

Un articolo di Paola De Vitis

 

Il processo di selezione è un investimento di tempo ed energie per tutti. L’azienda valuta decine di profili, conduce colloqui, fa test e, finalmente, individua la persona perfetta per la posizione. Il candidato, dal canto suo, dedica tempo, si prepara e immagina il proprio futuro in quella nuova realtà.

Ma cosa succede quando, a un passo dalla firma, tutto si sgretola?

Purtroppo, accade più spesso di quanto si pensi. E la causa è quasi sempre la stessa: la mancanza di chiarezza e trasparenza sulle condizioni economiche.

Non sto parlando del candidato che prova a rilanciare l’offerta. Sto parlando di quella situazione in cui il candidato, che ha già verbalmente accettato un’offerta economica, si ritrova davanti a un contratto che non rispecchia gli accordi presi.

Ci sono differenze nell’inquadramento, nel calcolo di bonus o benefit, o nella composizione della retribuzione che, a un’analisi più attenta, non corrispondono a quanto discusso. Magari l’offerta verbale è stata presentata come “€35.000 all’anno” senza specificare che quella cifra include un bonus variabile o un’indennità non fissa.

Questa mancanza di precisione non è solo una svista, ma un grave errore strategico. In quel momento, l’azienda perde due cose fondamentali:

  • La risorsa che ha faticosamente cercato. Il candidato si sente ingannato, la fiducia si rompe e l’unica via d’uscita è il rifiuto. L’azienda dovrà ricominciare da capo il processo, con un’ulteriore perdita di tempo e risorse.
  • La sua reputazione. In un mondo iperconnesso, un’esperienza negativa di questo tipo non rimane segreta. Si diffonde, e danneggia l’immagine dell’azienda come datore di lavoro serio e affidabile.

La trasparenza non è un optional, è un vantaggio competitivo

 

Per evitare che il “contratto della discordia” diventi la fine di una promessa, la soluzione è una sola: la massima trasparenza fin da subito.

  •  Sii preciso fin dal primo colloquio: Quando si parla di retribuzione, fornisci una cifra chiara. Se è una “forchetta”, spiegane i motivi. Se ci sono bonus, spiega in dettaglio come funzionano e se sono fissi o variabili.
  •  Metti tutto per iscritto prima: Una volta raggiunto un accordo verbale, invia una “lettera d’offerta” o un’email riepilogativa che contenga tutti i dettagli salariali e contrattuali. Questo documento può non avere valore legale, ma ha un’enorme importanza etica e serve a prevenire qualsiasi malinteso prima della stesura del contratto definitivo.

In un mercato del lavoro dove i migliori talenti hanno l’imbarazzo della scelta, non possiamo permetterci di perdere una risorsa all’ultimo miglio per una mancanza di chiarezza.

La fiducia è la base di ogni rapporto di lavoro. Se si incrina ancora prima di iniziare, è destinata a crollare.

Voi avete mai vissuto un’esperienza simile, sia come candidati che come recruiter? Quali sono le vostre strategie per garantire la massima trasparenza durante il processo di selezione?

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