ABBREVIAZIONI IN TRADUZIONE: UN OMAGGIO PER LA FESTA DELLA MAMMA

Articolo scritto a quattro mani fra Cecilia Di Pierro e Paola Furini

Un pensiero speciale a tutte le mamme e le donne che lasciano il segno, parola dopo parola.

 

Sono solita dire in un inglese atipico, very Cecilia’s Style

Two is meglio che One
Perchè? Why?

Due Mamme sono meglio di una.

Poiché 3 è il numero perfetto, ci aggiungiamo anche la terza Mamma.

“T’ ha dato di barta il cervello”

Sei impazzita!
Potreste dire.
Vi darei torto.

Perché?
La ragione è presto spiegata.

MOTIVAZIONI DELLA “FOLLIA”
Il presente Articolo vuole essere un Articolo “Particolare” per celebrare la Festa della Mamma.
Di qui: two is meglio che one.
Due Figlie, Paola e Cecilia , con le rispettive Mamme.

Due traduttrici (Cecilia e Paola – Two Professionals One Soul “Short “ in Translation), due menti (più o meno riposate) e tante abbreviazioni da svelare.

E il 3?
Ma Mamma Ana, ovviamente!
Perché lei è la mia “Mamma adottiva”, nella veste di Madre nella mia seconda Famiglia, la Community più materna in assoluto, degna di essere definita tale, alla Cecilia’s Style appunto.

Titolo dell’Articolo? (E fa pure rima)

 

Sigle e abbreviazioni: guida semiseria di due traduttrici
Uso e consumo analizzato da una duplice prospettiva.

Prima di passare alla trattazione vera e propria dell’argomento, permettetemi, tuttavia di presentare brevemente Paola.
Collega, nonché membro della stessa Associazione di Categoria.
Elementi in comune:
Passione per il cioccolato
Amore per le lingue
Entusiasmo a lavoro
Stesso settore: Traduzione giuridica

Differenze:

io traduttrice e interprete

Paola traduttrice e copywriter

 

PREMESSA SULLA STRUTTURA DELL’ARTICOLO

In occasione della Festa della Mamma abbiamo scelto di scrivere un articolo a quattro mani: due traduttrici (Cecilia e Paola), due menti (più o meno riposate) e tante abbreviazioni da svelare.

 

L’Articolo sarà una combinazione tra il contributo di Paola e il mio, il tutto fuso in un unico contenuto, da sottoporre all’attenzione dei lettori, che auspichiamo lo trovino divertente ed utile.
Fatta questa doverosa premessa, passiamo all’Articolo vero e proprio.

 

Cecilia, cosa puoi scrivere a riguardo?

Interrogo me stessa, per verificare le mie competenze (Soft Skills).

Perché la Consapevolezza è un requisito essenziale di un Professionista.

 

ABBREVIAZIONI IN TRADUZIONE – USO E DIFFICOLTÁ NEL LORO IMPIEGO

 

Sempre scherzosamente, definisco le abbreviazioni la “Bestia nera” per i Traduttori e gli Interpreti, perché esse possono variare da una lingua all’altra, anche se alcune restano invariate in tutte le lingue, perlopiù mantenute in inglese.

 

Che cosa sono le abbreviazioni?

Come suggerisce il nome, le abbreviazioni sono parole accorciate, tagliate, sintetizzate, spesso composte da lettere maiuscole o punti.

 

Spesso le sigle, gli acronimi e le abbreviazioni possono costituire un problema durante la traduzione, poiché il traduttore non sempre ne conosce il significato. Ci sono sigle comuni, più semplici e diffuse, pertanto facilmente individuabili, ma altre sono specifiche di alcuni testi e, in quanto tali, conosciute generalmente solo dagli “Addetti ai Lavori”, o utilizzate in un determinato paese.

 

Le abbreviazioni possono essere minimaliste, sintetiche e spesso criptiche. In apparenza, fanno risparmiare spazio e tempo. Ma per chi traduce (e non solo), possono trasformarsi in un vero grattacapo, se non in un invito all’equivoco e l’equivoco, lo sappiamo bene, non garantisce una traduzione di qualità.

 

A seconda di chi scrive, da dove scrive e a chi si rivolge, combinazioni come ETA, MB o LOL possono significare cose completamente diverse. E, ammettiamolo, a volte tradurle è più un esercizio di logica che di linguaggio.

 

COME RISOLVERE IL PROBLEMA DELLE SIGLE IN TRADUZIONE?

Esistono risorse specifiche per trovare il significato delle abbreviazioni.

 

“La domanda nasce spontanea”

Avrebbe detto Lubrano.

La risposta è altrettanto ovvia, dice una Traduttrice, che adora creare i propri Aforismi, scherzosamente, talvolta, definiti “Bischerate”, o “Ceciliate”.

 

COME TRADURLE DUNQUE?

Tradurre direttamente il loro significato per esteso? Oppure lasciarle così?

Dipende dalla loro natura e dalla loro funzione nel testo: la risposta.

 

Prima di capire come tradurle, penso sia utile, a riguardo, operare una distinzione tra le varie sigle.

Di seguito alcune categorie.

 

SIGLE FUNZIONALI

Si tratta di sigle scelte appositamente dall’Autore, aventi, appunto, una funzione nel testo. Servono, per esempio, ad abbreviare lo spazio, o sono utilizzate esclusivamente per fini pratici nel testo. La difficoltà scaturisce dal fatto che chi scrive dà per scontato che il lettore ne conosca il significato. Così non è. Di qui l’importanza, e il valore aggiunto, consentitemi di rilevarlo, della traduzione.

Spesso le sigle vanno tradotte per esteso, per consentire al lettore della traduzione di conoscerne il significato, che risulterebbe incomprensibile se le parole fossero tradotte lasciandone inalterata la forma abbreviata (quante rime!). Nello specifico, avendo lavorato nel settore, durante il periodo di pandemia, per sbarcare il lunario, mi viene in mente la sigla ASL o AUSL (Azienda Sanitaria Locale, o Azienda Unità Sanitaria Locale). E allora?

Allora: ASL, o AUSL è riferito a un ente italiano, quindi lasciarlo invariato non avrebbe senso in altre lingue, nel caso specifico in inglese, perché il lettore straniero potrebbe non comprendere. Come si ovvia al problema? Detto fatto. No sooner said than done.

Local Health Authority, per esteso, piuttosto che LHA, che non avrebbe alcun senso.

 

SIGLE DI NOMI PROPRI

Si riferisce a tutte le sigle che sono veri e propri nomi propri, di qualsiasi genere e settore, che, in quanto tali, come sa bene un Traduttore e Interprete Professionista, non vanno tradotte e restano pertanto invariate. In tal caso, tuttavia, si pone il problema della spiegazione in un’altra lingua. Il compito del Traduttore consiste pertanto nel cercare di spiegarne il significato inserendo una traduzione per esteso tra parentesi.

Pensiamo, per esempio, a qualche sigla comune tra me e Paola, in ambito giuridico, nello specifico, relativo a forma societaria, quale SRL, o SPA. Sappiamo benissimo che cosa significhi in italiano, ma in inglese lascerebbero il tempo che trovano, per i non addetti ai lavori, se non fossero accompagnate da una descrizione, o, nel caso specifico, dalla traduzione nella rispettiva lingua. Nella fattispecie, sono forme societarie, nomi propri, tipici della forma dell’ente.

 

DA UNA LINGUA ALL’ALTRA

SIGLE CORRISPONDENTI NELLA LINGUA DI ARRIVO (IN GERGO LA LINGUA DI TRADUZIONE)

Molte sigle hanno un corrispondente nella lingua di arrivo. Spetta al Traduttore, o all’Interprete, verificarne la corrispondenza e utilizzare la relativa dicitura nella lingua di traduzione.

Rientrano nella categoria gli acronimi di istituzioni o enti, a livello europeo o internazionale. Ogni paese ha una traduzione corrispondente e si utilizza, pertanto, l’acronimo della rispettiva traduzione.  Un esempio tipico è OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), che in francese viene tradotto con Organisation Mondiale de la Santé, o WHO, che non sta per il Gruppo Musicale, bensì per World Health Organization.

 

Come scritto nella Premessa, l’Articolo è strutturato in doppia stesura, scritto a quattro mani, con la supervisione di quattro occhi, perché il Principio a Quattro mani, o Quattro Occhi è imperativo in Traduzione.

 

Ergo

Prego. Now I would like to give the floor to Paola.

 

 

Le abbreviazioni sono parole che usiamo per risparmiare spazio o per adeguarci al linguaggio di un determinato settore (istituzionale, tecnico, informale ecc.). Partiamo dalla grafica per conoscerne alcune da più vicino.

 

Tenetevi forte, sta per arrivare il nostro “David”, “Gioiello”: una tabella con le principali abbreviazioni inglesi da conoscere

 

  1. Gov, info, cine, moto: in questi casi parliamo di troncamenti, cioè quando eliminiamo le sillabe finali di una parola (governo, informazioni, cinema, motocicletta);
  2. CEO (Chief Executive Officer), HR (Human Resources → risorse umane), NATO, NASA, ONU: abbreviazioni formali o istituzionali usate nei documenti ufficiali, legali, medici o tecnici.
  3. PTO (Please Turn Over → voltare pagina, o in ambito lavorativo: Paid Time Off→ permesso retribuito), KPI ( Key Performance Indicator → Indicatore Chiave di Prestazione), R&D (Research and Development → Ricerca e Sviluppo), B2B Business to Business → rivolto alle imprese): abbreviazioni settoriali o aziendali, spesso originate in ambito professionale;
  4. LOL (Laughing Out Loud → ridere a crepapelle), Xoxo (hugs and kisses→ abbracci e baci), BRB (Be Right Back → torno subito), FYI (For Your Information→a titolo informativo), cpt → capito: abbreviazioni informali o colloquiali, tipiche di chat, social, email, SMS per comunicare in modo più rapido.
  5. MIUR (Ministero dell’Istruzione, Italia), CAF (Centro di Assistenza Fiscale, Italia), IVA (Imposta sul Valore Aggiunto, Italia), NHS (National Health Service, UK), HMRC (His Majesty’s Revenue and Customs, UK), IRS (Internal Revenue Service, USA), GA (Georgia, USA), ABN (Numero di identificazione aziendale, Australia): abbreviazioni locali o culturali conosciute solo in certi paesi o contesti.

 

Il dilemma delle abbreviazioni: tradurle o non tradurle?

Come traduttrici, la nostra risposta all’unisono è: “dipende“. “¿De qué depende?” canta Arabe de Palo. Quando ci troviamo di fronte a testi contenenti abbreviazioni, è indispensabile porsi alcune domande e agire di conseguenza. Ecco alcune linee guida da seguire:

 

  1. L’abbreviazione è chiara e comprensibile per il lettore finale?

Se sì, possiamo lasciarla come l’abbiamo trovata.
Se no, va tradotta o spiegata (almeno la prima volta che compare nel testo.).

  1. Si tratta di un termine specifico di un’area o è universale?

Alcune abbreviazioni parlano da sole: USB, Wi-Fi, NASA: sono comuni e non occorre tradurle. In genere, è preferibile lasciarle così anche nei testi destinati a un pubblico internazionale. Altre, invece, hanno un uso più localizzato: ad esempio MIUR è riconoscibile solo in Italia, NHS è tipica del sistema sanitario britannico, IRS rimanda all’agenzia delle entrate statunitense. In questi casi, se la sigla non è immediatamente comprensibile per il lettore del testo finale, è importante fornire un minimo di contesto, magari con una breve spiegazione tra parentesi o una nota a piè di pagina, a seconda del tipo di testo.

  1. Se l’abbreviazione resta nella lingua originale, il significato cambia?

A volte sì, ed è qui che scatta il rischio di gaffe o errori! 😉 Capiamolo meglio con due esempi pratici:

  • ETA previsto alle 18:30
  • RSVP entro il 10 dicembre

Chi non conosce queste abbreviazioni, potrebbe pensare che fanno riferimento a persone o enti e non rispettivamente a:

  • Estimated Time of Arrival → orario previsto di arrivo
  • Répondez S’il Vous Plaît → rispondere per favore

 

In questi casi meglio riportare per esteso il significato dell’abbreviazione.

  1. È un’abbreviazione “fredda” o dice qualcosa in più, a livello emotivo o comunicativo?

Nella traduzione di testi informali o promozionali, lasciarle nella lingua di origine può suonare forzato o poco naturale. Dall’inglese all’italiano, ad esempio: invece di lasciare LOL, OMG, ICYMI meglio rendere rispettivamente con “Ahah!”, “Ops!”, “Se te lo sei perso/a”.

 

Il fiore nella cesta delle abbreviazioni in questa giornata speciale

 

💕Abbreviazioni dedicate alla mamma e alla maternità

In occasione della Festa della mamma, ecco alcune abbreviazioni, legate al mondo della maternità, reperibili su forum, blog o social media.

  1. SAHM – Stay At Home Mom → mamma che resta a casa a occuparsi dei figli a tempo pieno.
  2. FTM – First Time Mom → mamma alla sua prima esperienza
  3. BF – Breastfeeding → allattamento al seno (attenzione: in altri contesti significa boyfriend → fidanzato!)
  4. BM – Birth Mom o Breast Milk → madre biologica o latte materno (attenzione al contesto!)
  5. WAHM – Work At Home Mom → mamma che lavora da casa
  6. ML – Maternity Leave → congedo di maternità
  7. PG – Pregnant → incinta (es: “PG with twins”→ incinta di gemelli)

 

I consigli di Cecilia e Paola (validi per traduttori e non)

 

  • Se scrivete per il web: evitate l’abuso di abbreviazioni perché non tutti le capiscono.
  • Se state traducendo un testo, tenete presente che una sigla apparentemente semplice può richiedere una piccola indagine. “Private Investigations” (Dire Straits)

Investigation in Abbreviations (Indagine Speciale di due Traduttrici)

  • Se incontrate sigle poco note, vale la pena spiegarle, almeno la prima volta che si incontrano nel testo,
  • Se, nonostante le ricerche, il dubbio persiste (specialmente nelle traduzioni), confrontatevi con il cliente e chiedete chiarimenti. Un acronimo mal tradotto può generare un pericoloso malinteso, mentre l’obiettivo è la chiarezza!

 

Le abbreviazioni non devono essere considerate nemiche: basta valutarle con attenzione senza dare per scontato che tutti sappiano cosa vogliono dire. Anche un’abbreviazione può nascondere una storia: sta a chi scrive, o traduce, capire quale sia.

 

Grazie per aver letto fin qui e… Buona Festa della Mamma!

 

CONCLUSIONE A QUATTRO MANI – CON UN “BONUS ABBREVIATION TRACK”

 

Acronimi e abbreviazioni – Un mondo di parole in sigle

Una sigla dice molto di più di un singolo termine.

 

A voi un omaggio speciale in un giorno così importante per tutti noi, perché la Mamma è sempre la Mamma

“Di Mamma ce n’è una sola” (“Per fortuna” cit. mio Figlio)

“Puoi gridarlo a voce alta” – Cit. una Grande Mamma – Angela – Nonna Rita per mio figlio

Una Mamma che ha fatto nascere tanti bambini – Ostetrica (La Mamma del Paese)

 

 

MAMMA SECONDO BRUCE SPRINGSTEEN

 

“Mama always told me not to look into the sights of the sun, but mama, that’s where the fun is. (da Blinded by the Light)”

 

“Mamma mi diceva sempre di non guardare verso la luce del sole, ma mamma, è lì che c’è divertimento.”

 

“My Mum? She’s a dancing Machine”

“Mia mamma? è una macchina da ballo”

 

“We danced so many times together and we’ll dance again”

“Abbiamo danzato tante volte insieme e torneremo a farlo”

 

“I remember in the morning, ma, hearing your alarm clock ring

I’d lie in bed and listen to you gettin’ ready for work

The sound of your makeup case on the sink”

 

“La mamma si alzava presto al mattino, si truccava e poi correva al lavoro. Lei adorava il suo lavoro. Come lo adoro io”.

Bruce Springsteen di Mamma Adele

 

Forrest Gump

My momma always said Life is Like a Box of Chocolates, You never know what you’re gonna get.”

 

Mia Mamma dice che la vita è come una scatola di cioccolatini. Non sai mai quale ti capita.

 

Un Articolo di:                                                      

Paola Furini 

   

Traduttrice inglese-italiano e copywriter www.justranslations.com

Cecilia Di Pierro

                 

Traduttrice e interprete inglese-tedesco-italiano www.dipierrotraduzioni.com

 

Con il gentile contributo di

Ana Maria Alvarez Romero (per la Redazione)

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