AMORE DURO: COME, QUANDO E PERCHÉ APPLICARLO

Un articolo di Alessandro Carli

Una delle Leggi della Natura è la Dualità, che sancisce che per ogni cosa ci dev’essere un opposto: luce/oscurità, maschio/femmina (checché se ne dica), positivo/negativo, bene/male…

È questa dualità a garantire il movimento e, quindi, l’evoluzione.

Tali opposti possono essere di due tipi: per presenza/assenza o per complemento.

Per presenza/assenza è probabilmente il tipo più comune, in quanto l’opposto è semplicemente la mancanza della “cosa” che esiste. Ad esempio, l’oscurità, il freddo, la morte, la debolezza, la paura… non sono opposte alla luce, al caldo, alla vita, alla forza o al coraggio, ma ne sono l’assenza, un po’ come la manopola del volume di un apparecchio che ha ai suoi estremi un suono assordante ed il totale silenzio… ma è sempre la stessa cosa, soltanto una diversa gradazione di volume.

Per complemento, invece, s’intende due polarità distinte che interagiscono tra loro e si comple-mentano, appunto. C’è una parte “positiva”, che dà; ed una parte “negativa” che riceve: senza uno di questi due opposti viene meno l’interazione. In una transazione, c’è uno che vende (+) ed uno che acquista (-); nel concepimento, c’è uno spermatozoo che si “propone” (+) ed un ovulo che ri-ceve (-). Nell’apprendimento c’è uno che insegna (+) e uno che impara (-), ecc. Il negativo non è assenza di forza, in quanto attira, così come un atomo a carica negativa attira un altro atomo a carica positiva per formare una molecola. Inoltre, nelle interazioni umane queste posizioni sono intercambiabili, come quando oggi insegno una cosa a te (+) e domani tu ne insegni un’altra a me (-).

Un’altra Legge importante della Natura è quella di Equilibrio e questo significa che la parte che “dà” deve anche “ricevere” in egual misura. In ambito umano/sociale, tale scambio non avviene per forza contestualmente né esattamente nella stessa misura e nemmeno della stessa cosa, ma ci deve essere. Nessuna relazione può resistere laddove una parte continui a “dare” e l’altra continui a “ricevere” – nel qual caso si parlerebbe piuttosto di “prendere” – altrimenti salta quell’Equilibrio che mantiene integro il sistema.

La Legge di Connessione, precorritrice dell’Amore

Mi sono un po’ dilungato su questo aspetto “sistemico” della questione che intendo trattare perché ritengo che le Leggi di Dualità e di Equilibrio giochino un ruolo fondamentale, qui, e ritengo che questo preambolo possa servire non tanto a capire meglio ciò che espongo, quanto ad avvalorarlo alla luce di come i sistemi naturali in cui operiamo funzionano.

Che si tratti di rapporto di coppia o di rapporto tra genitori e figli, tra capi e collaboratori, tra maestro e discente o altro, tale rapporto deve fondarsi su presupposti sistemici per funzionare sul lungo periodo.
La simpatia, l’identità di visione, il carattere, le affinità e amenità varie non contribuiscono in alcun modo alla solidità del rapporto. Possono favorire il formarsi del rapporto, ma non certo la sua continuità. Ciò che garantisce la continuità, e quindi la sostenibilità, è la comprensione delle dinamiche che attiviamo in quel rapporto, cosa che avviene molto spesso in modo istintivo, inconsapevole e, purtroppo, disastroso.
Dopo le Leggi di Dualità e di Equilibrio, introduco una terza Legge, che è quella di Connessione.

Amore e Connessione
Tutto ciò che esiste è spinto a “collegarsi” con qualcosa. Avviene nel mondo vegetale come in quello animale e questo perché ogni singolo elemento nell’Universo è collegato… figuriamoci sul nostro pianeta!
Noi siamo GIÀ tutti connessi fra noi e tutto ciò che ci sta attorno ed il fatto che ci sbudelliamo a vicenda non significa che tale connessione non ci sia, ma solo che ancora non ne siamo consapevoli.
Se siamo passati dal tam-tam o i segnali di fumo ai link telematici è perché abbiamo sempre avuto il desiderio (e la necessità) di sentirci ed essere connessi.

C’è un’altra parola per questo: Amore.

Non sto parlando del sentimento d’amore, ma dell’ideale di Amore che scaturisce appunto dal desiderio (inconscio) di essere connessi fra noi, a prescindere da tornaconti personali, ormoni o altro.
È dunque possibile Amare qualcuno a prescindere dal sentimento? Non solo è possibile, ma è doveroso. Non abbiamo bisogno di provare amore per sentirci connessi con qualcuno: basta il desiderio di sentirci “legati” ad una persona e di adoperarci a tutti i costi per apportarle il massimo beneficio possibile… a prescindere dal sentimento che si prova nei suoi confronti!

L’Amore è una scelta… dopo viene il sentimento.

Amore dolce e Amore duro

Ora, se l’Amore è una precisa scelta che faccio e se l’estremità opposta è l’Indifferenza, non ha senso che scelga quest’ultima o un’altra via di mezzo… A che pro? E la legge di Equilibrio, allora?
Non è sulla scelta di Amare che si applica l’Equilibrio, ma sulla modalità con cui s’intende applicarlo e le modalità sono due, opposte e complementari: Amore dolce e amore duro.

Nella leadership è fondamentale comprendere e saper applicare queste due modalità.
Partiamo dal presupposto che, dolce o duro, stiamo sempre parlando di Amore, prodotto e sostenuto da un desiderio di Connessione.

L’Amore dolce è quello che tutti riconosciamo come Amore e che associamo al sentimento dello stesso. Questo tipo di amore ci spinge ad essere amorevoli, disponibili, comprensivi, tolleranti, vicini, compassionevoli, vicini, ecc. Non stupisce che sia questo il tipo di amore che cerchiamo di più.
Ora, cosa succederebbe se questa fosse la sola modalità di Amore che adotteremmo? Prima o poi, le persone si approfitterebbero di noi (perché non dovrebbero farlo?) – anche in perfetta buona fede -, non ci rispetterebbero più, penserebbero soltanto ad ottenere sempre di più, qualsiasi forma di disciplina salterebbe, si siederebbero sugli allori, la loro attenzione calerebbe drasticamente, non sentirebbero la necessità di migliorare… e molto altro ancora.

L’Amore duro è invece quello che conosciamo meno, anche perché traviamo il reale significato di “Amore”, come dicevo. In effetti, sembra quasi un ossimoro!
Per “Amore duro” s’intende una modalità relazionale apparentemente ostile, ma in realtà volta a correggere alcune abitudini ed aspetti dell’indole di una persona che potrebbero arrecare danno a se stessa ed a coloro che sono in qualche modo collegati ad essa.
Perché viene considerato “Amore”? Perché insieme all’Amore dolce costituisce uno dei due estremi di un ideale di Connessione che è rivolto a portare benefici a tutte le parti in causa, grazie all’Equilibrio che si va a produrre dall’interazione di queste due modalità (dolce e duro). Fermezza, disciplina, correzione, richiamo a valori/principi, schiettezza, severità, ecc. sono atteggiamenti tipici di chi applica questa disciplina.

Cosa succederebbe se si adottasse soltanto questa tipologia di Amore? Non potrebbe mai formarsi una relazione solida perché basata sulla paura, sul distacco, sulla sfiducia ed è fatale che prima o poi si spezzerebbe la Connessione. Certo, la persona che applica questo tipo di Amore avrà il rispetto e l’obbedienza di chi egli guida, ma non ci sarebbe alcuna reale relazione, facendo appunto venir meno la Connessione.

Conclusione

Il focus è sulla Dualità, sull’Equilibrio e sulla Connessione, in quanto Leggi, non sul sentimento d’Amore, che va visto unicamente come conseguenza dell’applicazione di strategie e modalità improntate su quelle tre Leggi.
Quando si parte dal desiderio di creare una Connessione solida e duratura, anziché da un sentimento, è molto più facile trovare il giusto Equilibrio tra Amore dolce e duro, perché il sentimento può offuscare il giudizio e c’induce ad essere o troppo acquiescenti, malleabili e manipolabili, ovvero eccessivamente rigidi, intolleranti e distaccati.

Che tu sia un genitore, un coniuge, un manager o, comunque, una persona che ricopre posizioni di leadership, non puoi ignorare la dualità che è insita nell’Amore a tutto tondo. Se hai delle responsabilità, hai la necessità di emergere come leader equilibrato ed in controllo, cosa che ti sarà possibile essere solo se capisci ed interiorizzi queste dinamiche.

Alessandro Carli
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Questa visione dell’Amore è certamente fuori dai canonici schemi che ci sono stati tramandati sull’Amore e se ti senti confuso/a è normale… un po’ meno normale scegliere di restare confuso/a.
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