“Basta…”, non basta; “BASTA!”, basta
Un articolo di Alessandro Carli
Se mi avessero dato un centesimo per tutte le volte che ho sentito qualcuno (compreso il sottoscritto…) esclamare “basta” ad una situazione che non riesce più a sopportare e ci ha poi ripensato, sarei un miliardario.
Va be’… lo sfogo ci sta: è normale, è… umano! Ciò non toglie che quel basta si porti dietro un carico di stanchezza, di frustrazione e spesso di rabbia che va in qualche modo gestito. Aspettare che passi quel “momento” per ristabilire un equilibrio interiore è non soltanto poco sano proprio dal punto di vista della salute fisica e mentale, ma non è sostenibile nemmeno per altri equilibri: familiari, sociali, lavorativi, ecc.
Nella stragrande maggioranza dei casi, il “basta” risuona come un miagolio nella nostra mente e quando è continuo può dare sui nervi e poiché diventa molesto, a lungo andare, non ci rimangono che due scelte: zittire il miagolio o trasformarlo in ruggito.
Nel primo caso significa interrompere tutte quelle piccole e fastidiose interferenze che producono lo stato di disagio, mentre nel secondo caso significa decidere di dare un taglio netto alla situazione che ci sta procurando malessere ed aprire un nuovo capitolo.
A dirla così sembra una cosa semplice, ma in realtà si tratta quasi sempre di una decisione che può essere anche molto dolorosa: una separazione/divorzio, chiudere con una professione o un lavoro a cui si è dedicato molto tempo ed energia, licenziarsi da un’azienda, lasciare un luogo diventato “ostile” per qualche motivo, rompere un’amicizia di lunga data, ecc.
Diversamente da situazioni gravi, come un tradimento, una totale perdita di fiducia verso qualcuno o qualcosa, una profonda mancanza di rispetto subita… dove il ruggito sorge spontaneo e con veemenza, il miagolio è più difficile da gestire perché lo riteniamo poco minaccioso e tutto sommato innocuo a piccole dosi… non pensando che a furia di piccole dosi ci si scava una fossa che non vediamo finché non ci si cade dentro.
Uccidi il micio prima che diventi un leone
Ormai 40 anni fa ero impiegato in un’azienda del carrarese e avevo un capufficio piuttosto rompi che mi riprendeva per qualsiasi cosa. Questo mi dava ovviamente fastidio, ma un po’ per rispetto dell’età (io avevo 27 anni, lui già più di 40) e naturalmente per la sua posizione, continuavo ad ingoiare fiele… tanti piccoli miagolii che mi stavano lentamente avvelenando l’anima.
Fu quando lavoravo ancora lì che decisi di fare il mio primo corso di crescita personale e leadership che diede una direzione completamente nuova alla mia vita. Ero carico come una molla quando tornai in azienda di ritorno dal corso e aspettai che quel mio superiore dicesse o facesse la prima stupidaggine per sbranarlo.
Come difatti avvenne. Da quel giorno, non mi parlò più se non di lavoro – e comunque lo stretto necessario – e nemmeno mi guardò più negli occhi. Già, mi sono fatto sentire e avrei dovuto essere fiero di questo mio exploit, ma in realtà mi sono sentito una merda e ancora oggi, a distanza di 4 decenni, non riesco a ripensare a quell’episodio senza provare del disagio e… sì, anche una certa vergogna.
Dopotutto, lui stava facendo (male) il suo lavoro di superiore e non c’era molto rispetto nei suoi atteggiamenti verso di me. Potrei dire che avessi tutti i buoni motivi per aver fatto ciò che ho fatto, ma non è così.
Ognuno di noi “interpreta” un proprio ruolo nei vari contesti in cui opera: quello era il suo e, tutto sommato, nessun altro in azienda aveva poi tanto da ridire su di lui. Il problema era mio, ero io che continuavo a permettere a quei miagolii di risuonare dentro di me ogni volta che mi riprendeva, finché ho deciso di mettere fine a tutto questo con un ruggito.
Se devi dire “basta” ad una situazione, non aspettare di arrivare all’esasperazione per vomitare addosso agli altri la tua frustrazione, poiché ne sei tu responsabile, non gli altri. Non appena succede qualcosa che t’infastidisce (miagolio), che sia una persona a farlo o una situazione, rispondi e/o chiarisci subito, finché sei ancora in controllo della tua emotività.
Appropriati del tuo ruggito unico
Quando continui a ripetere piccoli ed inconcludenti “basta”, nessuno ti prende davvero sul serio, a cominciare da te stesso, ed i tuoi ruggiti restano incatenati nel più profondo della tua anima.
Un leone non ruggisce solamente quando sta lottando, ma anche quando vuole far sapere ad altri suoi simili che il territorio in cui si trova è il suo. L’idea è questa anche per te, con la differenza che il primo destinatario del messaggio sei innanzitutto tu.
Se sei giunto alla decisione di chiudere un capitolo della tua vita, fallo con un ruggente “BASTA!” a te stesso.
Spesso non è facile capire quale sia il momento per manifestare apertamente la tua volontà di chiudere qualcosa o cambiare in qualche modo il corso della tua vita, ma quando lo senti arrivare, devi appropriartene, farlo tuo, non urlarlo per reazione: quel “BASTA!” deve risuonare dentro di te e non serve che nessuno lo senta a parte te: gli altri lo capiranno… oh, se lo capiranno!
E poi, sii conseguente e non tornare mai indietro perché se lo fai non sarà servito a niente: è stato solo un miagolio un po’ più forte. Individua con precisione ciò con cui hai deciso di chiudere e per quali motivi, poiché non puoi portarteli dietro nel tuo nuovo progetto di vita
Conclusione
Dire “BASTA!” è una questione di rispetto per se stessi e per la propria vita.
È sempre molto difficile tagliare di netto con una parte magari importante del nostro passato quando si è investito così tanto e per così a lungo su di esso, con tante aspettative e speranze, ma è nella natura della vita essere un “lavoro in corso” e decidere di deviare dal sentiero che avevamo intrapreso perché non lo si sente più corrispondere a ciò che sempre di più sentiamo essere il nostro destino è non solo lecito, ma doveroso.
Come si dice, “bisogna rompere qualche uovo per fare una frittata…”
È il prezzo da pagare per diventare ciò per cui si è nati.
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