CITAZIONI… DA SMONTARE
Un articolo di Alessandro Carli
Amiamo tutti le citazioni perché, nella loro brevità, colgono l’essenza di un pensiero che può indurci a rivedere alcune nostre convinzioni… o a consolidarle (il più delle volte).
Spesso le inseriamo in uno scritto o in un discorso proprio per riassumere e suggellare il pensiero o la tesi dietro quella comunicazione, il che spesso c’induce a chiederci perché mai l’autore non si sia semplicemente limitato a riportare la citazione anziché propinarci fiumi… alluvioni di parole per poi giungere alla stessa conclusione a cui arriva una sola frase!
Non credo che esista una risposta – convincente – a questa domanda, ma al di là di questo, credo sarebbe opportuno chiederci cosa sia davvero una citazione, perché la si usi così spesso e, soprattutto, come possiamo usarla in modo diverso, più… costruttivo.
E come possiamo usarla in modo più costruttivo?
Smontandola!
L’insostenibile leggerezza dei luoghi comuni
Chi mi segue da un po’ sa che detesto i luoghi comuni, i cliché e gli stereotipi perché essendo stati usati più volte e per lungo tempo hanno assunto carattere di verità che, in quanto tale, è assoluta e immortale.
La nostra mente ama le cose facili e veloci. Non dobbiamo convincerla di accontentarsi di semplici input per costruirgli attorno un modus operandi… lo fa già da sé e con un invidiabile zelo.
Il problema è che una citazione viene spesso estratta da uno scritto o da un discorso che parla di uno specifico argomento, all’interno di uno specifico contesto, all’interno di uno specifico messaggio che l’autore intende divulgare.
E da questo ne traiamo una verità assoluta?
Nel coaching, i danni causati da questo modo superficiale di usare i “sentiti dire” e le “perle di saggezza” sono sconvolgenti… e l’assurdo è che spesso ci cadono gli stessi coach in questo tranello!
Se tu vai a dire a qualcuno che non si trova ancora ad un certo livello della sua crescita: “Guarda, tu puoi ottenere tutto quello che vuoi dalla vita!” (la madre di tutti i cliché), anche con la migliore intenzione, rischi di rovinare quella persona.
Perché non è vero che si può ottenere quello che si vuole dalla vita? Certo che si può… ma non è detto che siano TUTTI già pronti per riuscirci. Ed in che modo, poi? Quando, dove, perché?
Contro-citazioni
Segue un elenco di citazioni che ho preso a caso, alle quali ho poi aggiunto una domanda finalizzata a metterle in discussione. Lo ripeto: il problema non è la citazione in sé, ma farla propria criticamente, interrogandola, può aiutare a scendere molto più in profondità.
- “Devi credere in te stesso/a quando nessun altro lo fa” – Serena Williams
E se avessero ragione gli “altri”? Se davvero non ci fosse qualcosa in me a cui credere? Perché gli altri non credono in me? Cosa non sto mostrando di me, innanzitutto a me stesso/a?… - “La cosa più importante è godersi la vita – essere felici – solo questo conta” – Steve Jobs
E se godersi la vita ed essere felici non fossero la cosa più importante? Cos’altro conta? E cosa dovrei fare per godermi la vita? Cosa mi renderebbe felice? - “La più grande avventura è quella di vivere la vita dei tuoi sogni” – Oprah Winfrey
E se vivere la vita dei miei sogni non fosse la più grande avventura? Che sogni ho che valga la pena di vivere? E cosa li renderebbe un’avventura? In che modo arricchirebbero la mia vita? - “Segui sempre le tue passioni. Non chiederti mai se sia o meno irrealistico” – Deepak Chopra
E se non avessi vere passioni? Si può anche odiare con passione: va bene lo stesso? In pratica, dovrei seguire qualsiasi impulso senza discernerlo? Cosa lo renderebbe irrealistico? - “Quando sei te stesso/a metti qualcosa di meraviglioso nel mondo che prima non c’era” – Edwin Elliot
Quando e come saprò di essere me stesso/a? Come faccio a sapere che ciò che metto è meraviglioso? Chi se ne accorgerà e come? Chi sentirebbe la mancanza della mia meraviglia? - “Sii perseverante e non rinunciare mai alla speranza” – George Lucas
E se fosse la speranza a non essere perseverante e rinunciasse a me? Cosa mi direbbe la speranza per il fatto che rinuncia a me? Cosa si aspetta da me? Come la convinco a non rinunciare? - “La sola persona che sei destinata a diventare è la persona che decidi di essere” – Ralph Waldo Emerson
E se la persona che decido di essere non fosse la persona che sono destinato a diventare? Come faccio a saperlo? Quali sarebbero le conseguenze? Quali sarebbero i vantaggi? E soprattutto, se il mio destino è quello di essere una certa persona, perché dovrei decidere chi essere? - “Affronterai molte sconfitte nella vita, ma non permettere mai di sentirti sconfitto” – Maya Angelou
E se affronterò molte vittorie nella vita, dovrò mai non permettere di sentirmi vincente? Perché no? In che modo sentirmi vincente mi spronerà a migliorare?
A che serve ribaltare le citazioni
Ho preso tutte queste citazioni e le ho ribaltate, aprendo a nuove possibilità.
E’ una tecnica che si usa anche nel coaching quando il Cliente ti risponde ad una domanda che gli fai con una cosiddetta “frase fatta”, tipo:
Coach: Ma quanto ti sta bene questa situazione?
Cliente: Non molto, ma non si può avere tutto nella vita… bisogna anche sapersi accontentare.
Coach: E se la vita volesse darti tutto, ma sei tu a non essere disposto o pronto a riceverlo?
Il coach sa benissimo che il Cliente non è soddisfatto della sua situazione, altrimenti non sarebbe lì a mettersi in gioco. Tuttavia, questi farà di tutto per evitare di affrontare la questione e la frase che butta lì è per allentare la pressione interna che sta provando, calciando la palla in tribuna… cosa che avrà fatto per anni per trovare un po’ di sollievo. Almeno temporaneo.
Un coach, che riconosce queste “manovre di alleggerimento”, non ci casca… anzi, esulta perché il Cliente gli rivela involontariamente dove andare a lavorare.
Fai-da-te
Quello che ho appeno descritto è un esercizio che puoi anche fare da solo.
Non è ovviamente come con un coach perché qui scegli di farlo volontariamente e consapevolmente, quindi è meno impattante, ma pur sempre utile (l’effetto è molto più forte quando l’input è inaspettato e coglie quindi di sorpresa).
Quando trovi una citazione che ti colpisce al punto di volerla magari anche condividere, significa che ha toccato una certa corda dentro di te, proprio perché affronta un tema che hai vissuto o stai vivendo, ma probabilmente non ancora del tutto risolto.
Prendi quella citazione e… ribaltala, mettila in discussione, sfidala, magari iniziando con un’ipotesi, tipo: “E se…” come ho fatto io con le citazioni che ho inserito prima.
Non aver paura di strafare sparando alto, perché se anche lo facessi va bene comunque. Non è importante che abbia un senso compiuto, ma che t’induca ad uscire dai tuoi schemi e se questo avviene anche con un certo sforzo intellettivo, tanto meglio.
Può essere un’esperienza molto forte e soprattutto straordinariamente rivelatrice.
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Se vedi che non riesci a schiodarti da una situazione che vuoi superare è molto probabile che tu stia girando a vuoto per qualcosa a cui non riesci a dare un senso e lo stai tenendo in vita con dei luoghi comuni che continui a ripeterti.
Se vuoi approfondire cosa possa essere, contattami in privato, scrivendomi in chat su LinkedIn o inviandomi una e-mail su alecarli58@gmail.com.
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