COME GESTIRE I COMMENTI SU LINKEDIN QUANDO TI ESPONI CON IL TUO PENSIERO
PERCHÉ QUESTO TEMA È CRUCIALE PER LA TUA REPUTAZIONE DIGITALE?
Un articolo di Pasquale Di Matteo
Oggi parliamo di Comunicazione.
LinkedIn è una piazza professionale con il rumore di una piazza reale. Non è un social e non è Facebook, per intenderci.
E no, non è nemmeno un luogo per parlare esclusivamente di leadership o consulenze, come pensano, sbagliando, in tanti, ma è una piattaforma di lavoro.
Lo so, molti considerano lavoro un termine limitato a tre, massimo quattro tipologie di professioni, e solo pochissimi prendono in considerazione il fatto che trattare di attualità, informazione, comunicazione, geopolitica sia un lavoro. Come fare l’idraulico, vendere case e tante altre professioni.
Ok, ma non voglio trattare di certi casi umani disperati in questo articolo, perciò darò per assodato che sia letto solo da persone con un minimo di cultura e di spessore da capire, almeno, cosa significhi lavoro.
Quindi, tornando al tema dell’articolo, quando commenti un post, non basta avere ragione. E non solo perché esistono i punti di vista, ma anche perché conta come appari mentre la esponi.
In primo luogo, devi ricordarti che il profilo di un’altra persona è casa sua. Entreresti mai senza bussare, gettandoti sul divano con un tuffo carpiato?
Non credo, eppure è ciò che fai quando commenti un post senza il giusto tatto.
Quando pubblichi la tua idea, in contrasto a quella di un’altra persona, non stai parlando solo a chi ti segue direttamente o a chi potrebbe metterti un like perché hai scritto ciò altri non avevano il coraggio di scrivere, ma stai parlando anche ad altre persone che ti giudicheranno, a chi lavora con te, a chi potrebbe offrirti opportunità di lavoro domani.
Un commento offensivo non è configurabile solo come un’aggressione a un’altra persona, ma è un punto di verifica per la tua marca personale, un test che misura la tua compostezza e la tua capacità di leadership comunicativa.
Insomma, se perdi le staffe scrivendo su una tastiera, cosa farai a tu per tu in una stanza, durante una riunione?!
PRINCIPI GUIDA: COSA FARE, IMMEDIATAMENTE E STRATEGICAMENTE
NON RISPONDERE SULL’ONDA DELL’EMOZIONE.
Ok, ma se trovi tu un commento offensivo o, comunque, inopportuno, sotto a un tuo post?
Beh, facendo ogni giorno informazione e comunicazione, per me è una routine leggere commenti senza alcuna argomentazione, ma solo offensivi. Cosa fare in questi casi?
Prenditi del tempo. Respira, rileggi, aspetta almeno 15–30 minuti. La fretta produce scivoloni verbali che si pagano in engagement negativo.
METTI AL CENTRO IL MERITO, NON L’INSULTO.
Trasforma l’attacco in un invito al merito. Come? Sposta il focus dalle etichette ai fatti, dalle generalizzazioni alle evidenze.
Una persona che utilizza etichette (novax, putiniano, fascista, comunista…) è culturalmente povero e privo di argomentazioni. Al contrario, tu le hai, infatti hai espresso un’idea alla quale quella persona non può rispondere con altro se non con etichette. Hai già vinto.
Potresti addirittura ignorare commenti privi di argomentazioni.
SEGMENTA I COMMENTI.
Potresti scegliere di rispondere pubblicamente solo a commenti costruttivi ed educati.
Per le provocazioni educative (domande spinose), potresti scegliere una risposta pubblica mirata.
Con le offese gratuite, con i troll, invece, nascondi o rimuovi e valuta il blocco. Comunque, se non vuoi bloccare la persona, ignorarla anche successivamente fa miracoli.
E agli attacchi diffamatori o alle minacce, come si risponde? Con screenshot, segnalazione alla piattaforma e, se necessario, con un esposto alle forze dell’ordine.
Cosa faccio di fronte a commenti offensivi, denigratori ed etichette? Lascio un commento del tipo “ha anche argomentazioni intelligenti per esprimere un pensiero oppure ha già espresso il suo massimo nel suo commento?”
In un’altra scheda, entro nel profilo del tizio. Aspetto una risposta per non più di mezz’ora; chi scrive commenti denigratori spesso si divide in due categorie: il troll della toccata e fuga, che non darà più alcun segno di vita, e quello che verifica ogni due minuti se gli rispondi.
Perciò, passata l’attesa, blocco il profilo del tizio, lasciando il suo e il mio commento.
Le persone intelligenti sapranno osservare l’eleganza con cui ho risposto a un cretino. Le altre… beh, lavoro solo con le persone intelligenti, perciò le altre non mi interessano.
USARE LE PAROLE COME FILTRO.
Tuttavia, non sei obbligato a rispondere a chi usa etichette, ma, se decidi di rispondere, fallo con frasi che rifiutano l’etichetta, ma offrono il confronto: concise e ferme.
ESEMPI DI RISPOSTE
RISPOSTA COSTRUTTIVA (PER CHI PUÒ DIALOGARE)
Questa è una risposta da dare a chi si è limitato a commentare con un’etichetta (novax, putiniano, fascista, comunista…)
“Grazie per il tuo contributo. Se vuoi, approfondiamo il punto X: quali fonti / esperienze ti portano a questa conclusione? A me interessa capire il merito, non le etichette.”
RISPOSTA DI CHIUSURA ELEGANTE (PER PROVOCAZIONI)
Al di là della mia risposta tipica, che fa parte del mio brand personale, ma che, comunque, può essere un’idea anche per te, ecco un’alternativa: “Capisco che il tema susciti forti emozioni, perciò capisco che qualcuno possa scivolare nella superficialità e nell’ineleganza, tuttavia preferisco un confronto basato su argomenti, non su etichette da bar. Se vuole tornare al merito del post, l’ascolto volentieri. Altrimenti, la invito a scrollare il feed, passando oltre. Grazie.”
RISPOSTA NEUTRA (PER CHI È IN CONFUSIONE)
“Grazie per aver commentato. Credo ci sia un fraintendimento: intendevo dire [riassunto in 1 frase]. Ti chiarisco volentieri.”
NON-RISPOSTA STRATEGICA (PER TROLL O INSULTI)
Nessuna risposta pubblica. Nascondi o rimuovi il commento. Mantieni il controllo della discussione.
Non ha senso perdere del tempo che persone insignificanti.
Potresti anche inserire una sorta di POLICY PERSONALE DA PUBBLICARE NEL PROFILO/POST. Qualcosa del tipo: “Sul mio profilo promuovo confronti sul merito e sul dato. Non rispondo a insulti o etichette; li nascondo o li rimuovo. Chi partecipa, accetta queste regole. Non è obbligatorio seguire il mio profilo e nemmeno commentare. Se lo fai, ti invito a essere educato e costruttivo.”
Questa frase stabilisce il tono e dimezza subito i commenti tossici.
COME TRASFORMARE LA CRITICA IN OPPORTUNITÀ
Riconosci la buona critica pubblicamente. Se qualcuno solleva un punto valido, ringrazia e integra. In questo modo, mostrerai apertura e intelligenza sociale. Ma non farlo sempre e comunque, altrimenti risulterà forzato e darai l’impressione che non hai molto da lavorare.
Io, per esempio, difficilmente ho il tempo per visionare i miei profili dopo le 7 di ogni mattina.
Usa i commenti con intelligenza. Un commento interessante può ispirare un nuovo post o una conversazione più ampia, che amplifica la visibilità del tuo post.
Infine, ricorda che solo le persone di alto spessore comprendono lo spessore degli altri; le persone comuni amano le zone di comfort e i comportamenti stereotipati, perciò chi esce dal coro, chi ha comportamenti diversi, è spiazzante per loro.
Pensa a te, al tuo brand e al tuo pubblico di riferimento. Il resto non conta, perciò non vale la pena perderci del tempo e buttare via delle energie utili a fare altro.

