COME AVERE PIU’ POTERE E CONTROLLO

Un articolo di Alessandro Carli

Qualche anno fa, durante un incontro dal vivo con persone intervenute per saperne di più sull’Intelligenza Sistemica, quando entrai nel merito del Potere e del Controllo (fondamentali per operare efficacemente all’interno di sistemi naturali), si accese subito una discussione sulla liceità etica di esercitare questo due aspetti negli ambienti in cui si agisce ed influisce.

Capivo da dove veniva la loro ferma opposizione e perplessità, ma capivo anche che, in proposito, c’era molta confusione e che questi due concetti suscitano sempre una così forte resistenza a causa di una distorta comprensione della loro funzione.

In proposito, è bene tenere a mente questi due semplici, ma basilari concetti:

  1. Potere e Controllo sono un binomio imprescindibile ed indissolubile, due facce della stessa medaglia: senza l’uno non si ha l’altro e quando uno cresce/s’indebolisce, lo stesso accade all’altro;
  2. Senza Potere e Controllo, la qualità della tua vita, del tuo lavoro o di qualsiasi altra attività o contesto in cui operi verrebbe fortemente indebolita e rimarresti in totale balìa degli eventi e/o di altri;

Stanti così le cose, è evidente che tanta contrarietà a tali stati non può che derivare da una comprensione distorta e moralistica del loro ruolo, giustificata dal fatto che essi vengono perlopiù usati in modo oppressivo, manipolativo e con l’unico intento di ottenerne un vantaggio/beneficio.

Non è di questo Potere e Controllo che sto parlando.

Il Potere è la facoltà di far accadere (ovvero, impedire) qualcosa; il Controllo è la facoltà finalizzata a disciplinare un’attività secondo particolari direttive o convenzioni: questo, in termini assoluti. C’è, però, un’enorme differenza di approccio tra un Potere ed un Controllo antisistemici, tesi a forzare certe dinamiche affinché producano i risultati voluti; e sistemici, che consistono nell’attivare dinamiche favorevoli alla natura ed alle finalità (apportare benefici a tutte le parti in causa) dei sistemi stessi.

Non sorprende, quindi, che le persone reagiscano negativamente al Potere e al Controllo: per loro, essi riguardano esclusivamente il tentativo di dominio dei pochi sui tanti e magari ne sono stati anche rimasti scottati direttamente. Infatti, la stragrande maggioranza di coloro che occupano un ruolo che conferisca Potere e Controllo adottano uno stile del tutto antisistemico, con le conseguenze che comporta.

Stephen Covey, grande formatore e divulgatore americano, ahimé scomparso, scrisse un libro che mi ha molto influenzato, “Principle-Centered Leadership” (Leadership Centrata sui Principi), in cui parlava di una visione a “Macchina” della realtà, cioè una visione fortemente distorta dal nostro ego, per cui è possibile controllare e avere potere su qualsiasi cosa come se fosse una Macchina che è possibile manovrare, appunto: le persone (o gruppo di), il proprio partner, i figli, un’azienda, un team, una società… dove anziché i tasti di un computer si usano l’imposizione o la manipolazione per ottenere ciò che si vuole nel minor tempo possibile.

E’ forse sorprendente che la gente non voglia avere niente a che fare col Controllo o col Potere?

L’Intelligenza Emotiva ha dato uno straordinario contributo all’evoluzione di questi due concetti, rendendoli molto meno oppressivi e molto più efficaci. Ma c’è di più.

Il grande filosofo inglese, Bacone (Francis Bacon), ancora nel lontano 16° secolo diceva che:

“Alla Natura si comanda solo ubbidendole”

Una frase grandiosa, perché tramite un’evidente contraddizione definisce quale debba essere il nostro rapporto con la Natura (o realtà): essa VA infatti comandata purché se ne rispettino le leggi.

È possibile far volare un oggetto meccanico pesantissimo, purché si seguano le leggi della fisica;

È possibile guarire una persona affetta da una malattia, purché si seguano determinate dinamiche biologiche;

È possibile trasformare una materia in qualcos’altro, purché ci si adegui alle leggi della chimica;

È possibile indurre un gruppo di persone a partecipare entusiasticamente ad un progetto aziendale, purché si usi un approccio comunicativo genuino, non manipolativo. Ecc.

Non è che usando strategie antisistemiche non sia possibile raggiungere certi obiettivi e magari anche in minor tempo. Certo che è possibile ed è infatti quello che fanno quasi tutti, dando loro l’illusoria sensazione  di avere potere e controllo. Il problema, qui, non è raggiungere degli obiettivi, ma farlo in modo sostenibile, cioè efficace sia dal punto di vista del dispendio delle risorse sia del tempo. Operare in modo sistemico richiede più tempo, più pazienza, più certezza, più… fede, ma è il solo modo per costruire qualcosa di più solido, più duraturo e, alla fine, più vantaggioso (anche economicamente).

Tieni a mente questo: con tutta la nostra vanagloria, non siamo mai noi a far accadere le cose. Sono i sistemi, la Natura, a farlo tramite le Leggi, le Forze e le Dinamiche che vengono attivate: noi possiamo solo avvicinarci ad essi con umiltà e consapevolezza, sapendo dove e come intervenire affinché rispondano in modo positivo e sostenibile per noi.

Questo è il solo Controllo e Potere che abbiamo… ma è un’enormità!

Alessandro Carli