Dall’ispirazione all’utilità.

Un articolo di Katia Bovani

 

Si tratta di un passo breve, passo lungo, o…?

Opto per “o…” e dico  che, talvolta, dall’ispirazione all’utilità il passo è istantaneo.

 

Come mi è accaduto tempo fa leggendo un gran bel post di Chiara Romano in cui chiedeva, ai professionisti della sua rete, di segnalare i criteri di scelta del manuale.

“Già…quali sono i miei criteri di scelta?” mi sono chiesta.

Una domanda pertinente dal momento che il mio rapporto diretto con i manuali è iniziato 34 anni fa e non è ancora cessato.

 

Un manuale è un testo dal taglio e dalle finalità concrete.

 

Un professionista ha bisogno di un testo che gli trasferisca le conoscenze teoriche e pratiche fondamentali per poter operare nel settore che ha scelto.

Il candidato a un concorso ha necessità di conoscere gli essenziali per affrontare le prove concorsuali e molti altri potrebbero essere gli esempi.

 

Quindi, uno dei punti fermi della manualistica riguarda la valenza applicativa delle nozioni e delle conoscenze che servono per affrontare una professione, un lavoro e anche un hobby ( perché no!).

 

Come scegliere il manuale che faccia al caso tuo?

 

Ecco alcune coordinate che ti potrebbero essere utili nella scelta

 

  1. osserva con attenzione gli argomenti trattati.

Scorri l’indice, sfoglia il testo e poi poniti queste domande:

  • questo manuale tratta degli argomenti “x, y e z “che devo conoscere o approfondire?
  • lo spettro degli argomenti e dei sottoargomenti è abbastanza ampio per le mie esigenze?
  • La scrittura è chiara e, quindi, comprensibile?

 

  1. Soffermati a lungo sull’indice.

Un manuale davvero utile e fruibile possiede una forte struttura, vale a dire che la sua scrittura è stata costruita secondo una progressione logico-argomentativa- espositiva all’insegna della coerenza e della congruenza interne.

 

Ciò è indice di sistematicità del testo

 

E lo si scopre osservando e valutando l’indice perché, se quest’ultimo  presenta uno sviluppo logico di quel tipo, significa che l’autore ha curato bene l’aspetto ingegneristico dell’opera

 

  1. Apri e leggi un capitolo iniziale, uno centrale e uno finale.

 

Un manuale ben scritto è quello la cui lettura ti scivola nella mente senza battute d’arresto.

Questo significa che il manuale è scritto in modo chiaro, semplice.

  1. Leggi l’incipit e la fine

 

Il punto di partenza e quello di arrivo di un manuale devono potersi congiungere idealmente.

L’incipit “A” e la fine “B” devono risuonare tra loro.

 

 

Si tratta di un indicatore utile per valutare il grado di tenuta argomentativa.

 

Lo so che stai pensando “Ma l’autore, la casa editrice… non contano?”

 

Sì, contano, certo.

Spesso sono garanzia della bontà del manuale.

 

Ma “spesso” non significa “sempre”.

Talvolta capita di acquistare manuali blasonatissimi, raccomandatissimi, ma anche molto deludenti o perché contengono una “rimasticazione” di temi già trattati dall’autore senza alcuna innovatività oppure perché la decantata utilità/ o fruibilità del testo non è tale.

 

In realtà, il manuale deve servirti per acquistare strumenti “in pronta presa” con cui affrontare la professione oppure per corroborare la tua incompleta conoscenza di una questione.

 

E se quegli elementi sono sufficienti a valutare il manuale da parte del suo potenziale acquirente/lettore…beh, non è tutto, soltanto qui se, invece, vuoi scriverne uno.