FORMAZIONE AZIENDALE
E’ inconfutabilmente riconosciuto che i repentini cambiamenti socio-economici che abbiamo vissuto negli ultimi anni, l’esperienza della pandemia Covid-19 in primis, hanno portato ad importanti trasformazioni di molti aspetti della nostra quotidianità.
Il mondo del lavoro non è stato risparmiato da queste evoluzioni e cambiamenti, determinando alcune nuove tendenze nel modo di affrontare la vita professionale, le relazioni interpersonali, le nuove attese che si sono presentate nei lavoratori, con conseguente progressivo adattamento delle strategie adottate dalle aziende per investire e fidelizzare le proprie risorse interne.
Se il costante avanzamento tecnologico e la nascita di nuove professioni hanno favorito nuove opportunità e la possibilità di attrarre nuovi talenti, dall’altro sono emerse nuove necessità che, se non ascoltate, rischiano di essere la causa di disaffezione ed appiattimento dell’engagement di dipendenti e collaboratori.
La formazione aziendale del capitale umano: un valore imprescindibile
La formazione interna rivolta ai dipendenti di qualsiasi azienda si configura, oggi ancor più dei tempi passati, come uno dei benefit maggiormente ricercati da chi è in cerca di nuove opportunità professionali.
Un recente studio di Capterra (comparatore di software online) evidenzia che il 95% degli intervistati considera fondamentale che le aziende propongano programmi di training per il personale.
Al di là della modalità di erogazione di un training aziendale più o meno apprezzato dagli intervistati, ciò che si ritiene più rappresentativo è il dato relativo alle motivazioni che spingono a partecipare a programmi di formazione erogati quali benefit aziendali.
Il 44% degli intervistati è infatti spinto a svolgere training specifici per acquisire maggiori competenze nel proprio lavoro; il 34% perché ritiene di averne bisogno per l’ottenimento di una determinata certificazione o riconoscimento formale, mentre il 31% per sviluppare nuove skills.
Formazione tecnologica all’insegna dello human-centred design
L’EI Powered by MPS (Enterprise Learning Institute) vede il 2025 come un autentico punto di svolta nel campo della formazione aziendale in ragione alle tematiche ed aree ritenute più impattanti in ambito professionale e dello sviluppo delle aziende.
Lo scenario futuro disegnato da questa importante agenzia che offre soluzioni avanzate nel campo della formazione aziendale e dell’apprendimento digitale, vede un’integrazione profonda tra intelligenza artificiale, human-centred design e cultura organizzativa, con l’obiettivo di rivoluzionare il modo in cui il potenziale umano viene sviluppato.
Sostiene questa visione il report “Brandon Hall Group™ HCM Outlook 2025” il quale sottolinea che il 73% delle aziende e realtà formative pianifica importanti investimenti relativi alle tecnologie per la gestione del capitale umano entro il prossimo anno.
I dati evidenziati fanno emergere un cambiamento dal significativo impatto per il prossimo futuro: la tecnologia non sarà più intesa come strumento abilitante, ma è destinata a divenire inderogabilmente un viatico per valorizzare le capacità umane.
In questo senso, lo Human-Centered Design (HCD), o design centrato sull’utente, diventa il perno sul quale si fonda la politica espansiva di qualsiasi azienda, non solo nella direzione del cliente finale, ma anche e soprattutto, nella valorizzazione delle risorse interne.
E’ questo un approccio programmatico che mette la persona al centro di ogni decisione nell’intero processo di progettazione.
E’ una visione metodica che parte da una attenta e profonda comprensione delle esigenze, dei desideri e delle aspettative reali di utenti reali, considerando ed elaborando le informazioni ricavate come un riferimento primario inserito all’interno di un sistema complesso di parti interconnesse tra loro.
Il fine ultimo di questo approccio progettuale -che si trasforma in metodo quando messo in atto- può essere sintetizzato in:
- maggiore fruibilità/usabilità di un prodotto o servizio;
- aumento della soddisfazione dell’utenza in quanto punta ad un più spinto coinvolgimento e crea esperienze dal forte impatto
- miglioramento dei beni e servizi offerti perché più rispondenti ai bisogni dell’utilizzatore finale
I presupposti di questo approccio riguardano alcuni pilastri fondanti le soft skills: empatia, intelligenza emotiva, creatività, cooperazione multidisciplinare (DE&I), controllo di gestione/feedback e flessibilità/adattabilità.
Aspetti questi che sono tra i più richiesti e ricercati in ambito formativo, e che sempre più spesso vengono promossi con modalità esperienziali ed in presenza per abbattere quelle barriere fisiche ed interpersonali che spesso sono causa di malessere ed allontanamento relazionale tra colleghi.
Innovazione e coinvolgimento: due facce della stessa medaglia
Sempre più aziende richiedono servizi formativi innovativi che favoriscano un apprendimento potenziato “just in time” attraverso un approccio di micro-learning e formazione emozionale ed esperienziale, spesso ibrida, dove la componente face to face si possa integrare con spunti digitali, magari autogestiti in modalità asincrona ed autogestita.
Certo è che la componente emozionale ed esperienziale del “vissuto” direttamente esperito rappresentano elementi valoriali che permettono di consolidare competenze ed apprendimenti funzionali alla crescita umana e professionale delle risorse interne dell’azienda.
La componente emozionale, unita alla sfera dell’esperienza informale e coinvolgente, rappresenta l’elemento focale alla base delle aspettative dei diretti fruitori di qualsiasi programma formativo.
Ma come declinare queste istanze in esperienze che siano realmente foriere di un cambiamento ed apprendimento duraturo ed impattante, pur toccando temi strumentalmente utili allo sviluppo del capitale umano di qualsiasi azienda?
Formazione esperienziale outdoor con i cavalli: le emozioni al galoppo!
Sempre più aziende uniscono programmi di formazione interna, magari realizzata online in asincrono, con una componente di training in presenza outdoor.
Questo per consolidare competenze teoriche o tecniche fornite per tramite di canali particolarmente moderni ed attrattivi, spesso fruendo di software di ultimissima generazione, attraverso programmi complementari che permettano di lavorare su aspetti che la componente “tech” non è in grado di curare.
Il riferimento va alle cosiddette soft skills, competenze personali ed interpersonali che sono alla base dell’allineamento ed affiatamento interno tra colleghi, oltre ad essere fondamentali nel rapporto con il pubblico, clienti e fornitori.
Numerosi sono i libri, tutorial e corsi che parlano di leadership, di intelligenza emotiva, di gestione dell’imprevisto, dell’empatia, del feedback, della comunicazione efficace.
Purtroppo, anche dopo una formazione specifica, magari accompagnata da esercitazioni o psicodrammi, tornati alla propria quotidianità si rischia di mettere queste nozioni nel cassetto e tornare alle vecchie abitudini.
Attraverso il vissuto direttamente esperito, e grazie al potere delle emozioni è realmente possibile apprendere nuove abitudini e competenze ed assistere ad un efficace cambiamento. I maestri, mediatori relazionali e facilitatori di queste positive emozioni direttamente vissute “facendo” sono degli animali, i cavalli in particolare!
La formazione esperienziale con i cavalli, promossa da Italy Horse Experience in tutta Italia grazie da una fitta rete di centri partner, è tagliata a misura del mondo business ed è in grado di rispondere alle singole istanze della committenza su tutte le tematiche relative al grande mondo delle soft skills (link a: https://www.italyhorseexperience.com/it/la-formazione-esperienziale-per-lo-sviluppo-delle-soft-skill/ ).
I cavalli impongono di uscire dalla zona di comfort dei nostri partecipanti, creando al contempo una situazione dinamica e imprevedibile che si adatta alla vita pratica in azienda e richiede flessibilità e autenticità.
Le differenti sessioni di lavoro seguono una progressione ragionata che permette di lavorare sui differenti sotto-obiettivi di un focus principale, favorendo un lavoro introspettivo nei convenuti unito alla componente collaborativa e di scambio con i colleghi per il raggiungimento di un obiettivo condiviso (teamwork).
L’elemento nodale delle nostre proposte parte dal principio secondo il quale attraverso l’interazione e la creazione di relazioni tra cavalli e umani, i partecipanti ai nostri programmi di training esperienziale imparano nuovi modi per comprendere se stessi, le loro strategie di funzionamento nella vita e la loro influenza sul mondo esterno.
In aggiunta, il cavallo smuove intense emozioni ed è elemento neutro che risponde ai nostri input in modo immediato e onesto, indipendentemente dal ruolo che la persona ricopre nella società o in ambito aziendale.
I cavalli: potenti facilitatori nel campo delle soft skills
Non solo leadership comunque: attraverso specifici programmi personalizzati è possibile realizzare giornate di lavoro monotematiche rivolte alle risorse interne dell’azienda stessa.
La diversità etologica e nel modo di vivere il “qui ed ora” del Nobile Animale è alla base di una tematica particolarmente richiesta dal mondo aziendale e a noi molto cara: quella della Diversity and Inclusion (DE&I).
In più: un focus particolarmente impattante è quello della comunicazione efficace favorita dall’interazione con i cavalli, tematica all’interno della quale si possono aprire una serie di ramificazioni formativo-esperienziali: l’ascolto attivo, il feedback, l’empatia…
I cavalli sono potenti maestri in materia di intelligenza emotiva: quella abilità di riconoscere, comprendere e gestire le proprie emozioni e quelle degli altri.
Una competenza “morbida” che integra l’emotività con il pensiero razionale per prendere decisioni efficaci all’interno di un percorso introspettivo che strizza l’occhio all’autoconsapevolezza, alla gestione di sé, all’empatia ed alle abilità sociali, che sono alla base del benessere personale e del raggiungimento di relazioni sociali positive.
Ovviamente anche altre soft skills possono venire declinate in tematiche vicariate dalle attività mediate dal cavallo in chiave formativa esperienziale: creatività, resilienza, problem solving, pensiero laterale, pensiero critico, flessibilità ed adattabilità, negoziazione, time management e molto altro…

