GAFFE DEGLI INTERPRETI
Un articolo di Cecilia Di Pierro
DIVERTIAMOCI INTERPRETANDO E RISOLVENDO LE GAFFE CON STILE
Errare humanum est
Recita il proverbio.
Vero, ma occorre fare attenzione.
Se tutto va bene, un errore può suscitare ilarità tra il pubblico e le Parti interessate.
Altre volte può scatenare un conflitto.
Dipende dall’errore e dall’entità.
Gli Interpreti sono esseri umani, ma sono pagati per riprodurre un discorso quanto meno attendibile e che non susciti l’ilarità degli ascoltatori.
Pronti a divertirvi con un’Interprete?
Il nostro ruolo di Professionisti è anche questo.
Sono solita dire, scherzosamente: l’Interprete deve dimostrare professionalità interpretando, ma anche intrattenendo il pubblico con stile. Un bravo Interprete è colui/colei che riesce a incantare il pubblico con la sua voce, quasi come Ulisse e il canto delle Sirene, spiegando al massimo il suo spirito e la sua capacità di districarsi in situazioni imbarazzanti, con stile e nonchalance.
DA UN RECENTE EVENTO
LA PROVA INTERPRETATIVA DI UNA GAFFE BEN RIUSCITA, CHE HA PROCURATO LA NOTORIETÁ DI UN’INTERPRETE FUORI PROGRAMMA
MASTER X THE ULTIMATE SUMMIT OF SUMMITS
UN GRUPPO INTERNAZIONALE DI LEADER DA TUTTO IL MONDO
Sei sessioni – Dalla Leadership a Singing and Dancing with lot of Movement
Un’Interprete, la Sottoscritta, partecipa in qualità di Ospite.
Varie sessioni, presa di note dell’Interprete proprio come in un incarico di Interpretariato vero e proprio.
Momento clou: domanda a un Oratore.
“I would like to ask a question to…I don’t remember his name”
(Vorrei fare una domanda a … Non ricordo il nome”)
Era il Presidente della Sessione…
Oh my Boss!
Come rimediare?
Con una battuta Cecilia’s Style, del resto corrispondente al vero:
“I nomi non sono il mio forte. “
L’Autenticità premia
Perdonata, con una nota d’ilarità da parte della persona interessata e del pubblico in generale.
MA COME COMPORTARSI SE LA GAFFE AVVIENE IN UN CONTESTO FORMALE?
DI SEGUITO BREVI CENNI A EPISODI CHE HANNO SUSCITATO IL DIVERTIMENTO E LO SCONCERTO GENERALE
Back to School
Scuola Superiore per Interpreti
Prof.ssa Mathias – Born in the USA – Rinomata per il suo spirito
Ecco come ovviare a clamorose gaffe
“Se guardo al mio didietro, lo vedo diviso in due parti”: la traduzione colorita, e affatto ortodossa, di una dichiarazione del diplomatico australiano Richard Woolcott, di fronte a uno sbalordito pubblico francese. Woolcott, in realtà, analizzava con sguardo retrospettivo la sua carriera, strutturata in due fasi diverse. Tuttavia, l’interprete ha preso un grosso granchio, dando origine a un grottesco gioco di parole. Molte di queste gaffe sono state raccolte in un libro, ‘Undiplomatic Activities‘, e di cui si possono leggere alcuni estratti sulla rivista ‘Bulletin‘.
Non è unico, perché…
BISCHERATE E AFORISMI COMBINATI DI CECILIA
Vi dice qualcosa?
La mia raccolta di “battute”, gaffe e aforismi diventati proverbiali tra conoscenti, amici e clienti.
In fondo: frasi colorite, il punto di forza di un’Interprete fuori dagli schemi, non convenzionale, eppure educata e morigerata a lavoro – E nella vita privata.
Non sono famosa, ma mi distinguo nella moltitudine – E a lavoro sono apprezzata: mi sia consentita una lieve nota di immodestia. D’altronde la gratifica e l’autogratifica contribuiscono a rendere la vita varia, colorata e divertente.
Vero che….
Repetita iuvant, ma si sa: “A me mi viene la noia” a fare le stesse cose.
Professionale: sempre.
Ripetitiva: never!
ALTRO EPISODIO DIVERTENTE
Il funzionario del Ministero degli Esteri australiano racconta, per esempio, di un discorso ufficiale tenuto a Palembang, nell’isola indonesiana di Sumatra, durante il quale disse di voler esprimere, da parte sua e di sua moglie, la felicità per essere in quel luogo.
L’Interprete tradusse la frase nel modo seguente: “Signori e Signore, sopra mia moglie sono molto felice di essere a Palembang”. Immaginate l’ilarità generale del pubblico. Dalla felicità per la permanenza su un’isola paradisiaca a malintesi riguardanti la sfera sessuale, e derivanti soprattutto dall’uso idiomatico del linguaggio o dalle diverse concezioni dell’ironia nelle differenti culture.
ALTRA OCCASIONE, STESSO EPISODIO
Nel caso specifico, Woolcott è stato protagonista di una vera e propria “Missing Translation”, traduzione mancante: un ministro asiatico aveva raccontato una lunghissima barzelletta e l’interprete coreano, indeciso su come renderla, ridusse la barzelletta a poche frasi. Il pubblico rise e battè le mani, quindi il ministro fu soddisfatto; peccato che, qualche ora dopo, l’interprete ammise apertamente al ministro di non aver capito la barzelletta, ma di aver pertanto chiesto esplicitamente ai presenti, ovviamente in coreano, di applaudire e fare finta di morire dalle risate. Della serie risata su commissione, come accade in qualche spettacolo attuale, o, consentitemi la digressione, nei Social /Like e commenti su commissione – Non è il mio caso.
PAESE CHE VAI SFONDONE CHE TROVI
Il nostro lavoro è pieno di episodi del genere, che, per fortuna rendono l’attività ancora più amena e ci fanno amare il nostro lavoro.
Rendiamo l’Interpretariato colorito
Anche in Italia gli interpreti non sono immuni da strafalcioni. È il caso di una traduzione troppo letterale di un proverbio inglese, da rendere con il proverbio noto ai più “Meglio un uovo oggi che una gallina domani”, tradotto con “Meglio un uccello in mano che due nel cespuglio”.
Scusate la traduzione colorita, ma … “quann’ c’ vo, c’ vo” – Avrebbe detto Nonna Rita, educata, ma a suo modo Interprete colorita e colorata.
Immaginabile la reazione dei presenti. simile alla famosa gaffe di Mike Bongiorno con la Signora Longari “Signora Longari, lei mi casca sull’uccello”. Riferito all’errore della Concorrente a una domanda su un volatile – Repetita iuvant: scusate il colore.
A proposito di Missing Translation
Riprendendo il titolo di un film di Sofia Coppola, con Bill Murray e Scarlett Johansson, non è’ poi così’ raro trovarsi in ‘Lost in Translation’, ovvero, persi nella traduzione.
Dalle gaffe comuni passando dal Parlamento Europeo
Il leghista Ciocca insultato dall’interprete Ue che, incurante del microfono acceso, si lascia andare a un: «Che c****one»
Il Parlamento europeo e l’interprete si sono poi scusati con Ciocca, al quale però le scuse non bastano. E ne ha proposto la sospensione.
Una gaffe di uno degli interpreti del Parlamento europeo ha mandato su tutte le furie il leghista Angelo Ciocca. Nel corso di una diretta video, l’interprete, dimenticando il microfono aperto, si è lasciato sfuggire un commento decisamente poco istituzionale. In una clip, pubblicata dallo stesso Ciocca sul suo canale Facebook, si sente la voce dell’Interprete esprimere commenti sull’europarlamentare appena entrato in collegamento: «Che c****one! Possiamo dirlo? Ma dai…».
Potete immaginare la gioia di Ciocca! Chiunque al posto suo avrebbe chiesto l’immediato allontanamento dell’Interprete.
Immediata la presa di posizione del Parlamento europeo, dettosi “al corrente del commento inappropriato dell’interprete”, precisando che la “registrazione della riunione è stata corretta e i commenti sono stati rimossi”. L’interprete colpevole dello “spiacevole incidente” è stato contattato e, stando al Parlamento europeo, si è già scusato per il linguaggio usato. Ora il deputato riceverà le scuse da parte del direttore generale responsabile degli interpreti.
Mi ricorda un recente episodio: Interprete della Premier. Professionale?
A chi di competenza l’ardua sentenza.
Ma… C’è un ma
Secondo Ciocca le scuse non sono sufficienti e specifica che “Se fosse stato un mio dipendente, l’avrei troncato”, dico io in fiorentino – leggi destituito. L’eurodeputato chiede dunque che venga applicato lo stesso parametro utilizzato con lui in precedenza, quando, per aver lanciato una scatola di cioccolatini a Strasburgo “per dire no all’ingresso della Turchia in Europa”, David Sassoli lo punì con 10 giorni di sospensione.
Inciso: se ci fossi stata io, avrei “raccattato la scatola di cioccolatini”, sempre esprimendolo in fiorentino, che rende bene.
E che dire di quando prese i fogli della relazione di Pierre Moscovici e vi appoggiò sopra, ripetutamente, una scarpa, dicendo “Io e altri colleghi sottoscriveremo un documento di reclamo formale all’ufficio traduzione e all’ufficio preposto, per lamentare questo episodio”.
Come vedete, le gaffe degli Interpreti non mancano, ma neppure i relatori sono da meno!
Figuracce sempre dietro l’angolo
Basta poco a fare una figuraccia, il ruolo dell’interprete non è così facile come può sembrare e non basta conoscere perfettamente una lingua per essere immune da un errore. Spesso è l’esperienza a giocare un ruolo fondamentale: Uno sbaglio può capitare ma ci sono dei segreti per evitarli. Se non sono sicura al 100% di aver capito qualcosa, l’importante è non sbilanciarsi dicendo una frase che lì per lì ti sembra del tutto illogica. Un caso recente è quello capitato a Venezia durante la consegna del Leone d’Oro al regista messicano Del Toro il quale, durante il suo discorso di ringraziamento, ha sottolineato l’importanza di credere in qualcosa e che lui, per esempio, crede nei mostri. Tuttavia, per un errore dell’Interprete, la parola monsters è stata resa con mustard, che è tutt’altra cosa. La traduzione è diventata: «Io credo nella senape».
Praticamente la stessa traduzione di quando io dico “Non credo alle Streghe. La Strega sono io”. Per dire che non credo ai fenomeni paranormali.
Nel caso specifico: doveva scattare il campanello d’allarme, ma un errore può capitare a tutti, anche se si parte sempre dal presupposto che un professionista debba capire tutto.
“We’re only human” Cantano i Killers – Peraltro anche in duo con Oh my Boss – Chi non ha duettato con Bruce?
Scusate l’inciso.
Non è una gaffe.
PER CONCLUDERE
Divertirsi lavorando è il sogno di chiunque. Farlo di fianco a un mito è cosa per pochi eletti, e assorbirne il carisma e l’energia è un arricchimento per la vita, professionale e non.
DIVERTIAMOCI SINGING AND DANCING WITH THE BOSS
Perché, in fondo, è sempre colpa di…
Oh my Boss (addirittura il profumo)
Una delle gaffe più clamorose, di traduzione
“Tougher than the Rest”
“Sono più duro degli altri”
Ogni altro commento è canzone
“Mò c’ cant’ na canzon’”
Nonna Rita
La Figlia rimedia all’errore di traduzione
Se è vero che
Errare humanum est
Fare gaffe è umano
Sono umana
Rido delle mie gaffe
Resto professionale.
Siamo esseri umani, ognuno ha il Pubblico che si merita.
Spetta all’Interprete farsi carico delle proprie gaffe e rimediare con stile.
A oggi – 37
Non è una gaffe, non dò i numeri
É l’effetto di “Old Dan Tucker” – Una birra Speciale: BB Beer
Un Articolo di
Cecilia Di Pierro