I Bandi pubblici e il PNRR: trampolino di lancio per l’internazionalizzazione.

Un articolo di Stefano Munaron

 

L’Italia è il paese delle piccole aziende che per accrescere la loro competività , diversificare il business e ampliare gli orizzonti devono necessariamente rivolgere la loro attenzione ai mercati internazionali .

I processi che conducono le aziende italiane all’estero sono molteplici ed articolati:  dal “semplice” export, cioè l’accesso ai mercati internazionali per vendere direttamente o tramite intermediari,  fino a progetti più complessi che consistono nel creare vere e proprie strutture organizzative, con sedi produttive e commerciali all’estero per presidiare un mercato o un ‘area geografica più estesa. In ogni caso, oltre alla necessità di accrescere le competenze hard ( tecnologiche, di processo ,digitali ,linguistiche)  e soft (negoziali,organizzative,leadership ) per confrontarsi con culture, tradizioni e legislazioni differenti, è necessario investire per poter pianificare e realizzare tali progetti  .

Dove e come una PMI può trovare I capitali necessari? Il ricorso al cash flow del business domestico è sempre più difficile da realizzare, l’aumento di capitale immesso dai soci o l’accesso al credito con capitale di rischio proveniente dal mercato  (private equity e venture capitalist) non sono attuabili senza un impatto significativo sulla governance aziendale.

Esiste la possibilità , oggi sempre più significativa per la liquidità immessa con il PNRR,  di accedere a finanziamenti agevolati o a fondo perduto con la partecipazione a bandi indetti dalle istituzioni; in questo modo, anche le aziende “0 export” o con limitata, sporadica  presenza nei mercati internazionali possono accedere ad un percorso virtuoso che ne sostenga la crescita organica interna o esterna, attraverso  partnership con controparti straniere (Newco, acquisizioni  o Joint Venture).

E’ importante per l’imprenditore districarsi tra le molteplici opportunità che sono messe a disposizione attraverso bandi o agevolazioni (crediti d’imposta , incentivi per l’upgrade tecnologico , industry 4.0).

Quali sono le istituzioni che propongono tali finanziamenti afferenti l’internazionalizzazione?

Il MAECI (Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale) è responsabile della promozione dell’export e dell’internazionalizzazione delle imprese del Belpaese, della tutela degli interessi italiani all’estero e della promozione della cultura e della lingua italiana finanziando le attività ad esso correlate. Le misure previste sono molteplici:  dalla partecipazione a fiere ed eventi internazionali  alle partnership in logica  di filiera, dall’e-commerce e marketing digitale  alla consulenza sulla proprietà intellettuale e sulla contrattualistica internazionale, dall’apertura di nuove strutture all’estero all’analisi di fattibilità e all’inserimento temporaneo di figure professionali dedicate (Temporary Export Manager).

Il Sistema si avvale delle attività di almeno altri due ministeri : il MIMIT ( Ministero delle Imprese del Made in ITaly ) e il MEF ( Ministero dell’Economia e delle Finanze ) focalizzati rispettivamente su innovazione, tutela del made in Italy e sviluppo del Mezzogiorno il primo,  e sulle misure del PNRR il secondo, di cui innovazione, digitalizzazione e competitività entro il 2026 sono  circa il 20% dei fondi disponibili  equivalenti a 40 miliardi di euro.

Con il supporto di numerosi attori quali l’ICE, Agenzia Governativa dedicata con i suoi uffici nel mondo, le ambasciate  e  i consolati italiani, le associazioni di categoria, Sace per la gestione del rischio , Simest per la partecipazione a bandi con la piattaforma Invitalia e il Sistema bancario collegato, il Sistema Italia si raccorda con il territorio attraverso istutuzioni regionali per l’export e il Sistema camerale. Stabilito il ruolo degli enti erogatori, è essenziale comprenderne la finalità per un corretto ed efficace utilizzo. Le misure promuovono la competitività  e sostengono l’internazionalizzazione del Sistema produttivo Italiano in particolare delle PMI. Sono finalizzati a creare sinergie  di rete, evitare duplicazioni di interventi , creare e incentivare l’utilizzo di tecnologie digitali  innovative ed apportare competenze e know-how . Di qui l’importanza, per potersi qualificare ed accedere ai finanziamenti, di un business plan internazionale, sostenibile concreto in termini di obiettivi rispetto alle forze in gioco  e ai mercati selezionati .

E’ un significativo stimolo che induce a ripensare l’organizzazione in termini di processi attività e metodi di lavoro. L’accesso ai bandi consente di partecipare ad iniziative promozionali mirate  con spese contenute  per proporre valore, aiuta a pianificare e passare dalla strategia all’azione e agevola il networking con le aziende del territorio.

In genere, i bandi prevedono un modello predefinito con cui redigere i molteplici contenuti del business plan. Occorre precisione e sintesi  esplicitando visione, missione e valori cioè  “perchè e in cosa” l’azienda si distingue , come è organizzata per il progetto ,a quali mercati e clienti si rivolge ,quali  i rischi previsti  e come mitigarli ,la strategia, la soluzione, le attività e gli investimenti .

Si utilizzano molteplici strumenti operativi ,contenitori che vanno aggiornati e verificati nel tempo :

  • il Business model Canvas  uno schema in 9 blocchi per una visione integrata e sintetica del progetto;
  • l’ elevator pitch una breve presentazione con storytelling personalizzato sul mercato target:
  • le analisi di mercato PESTEL (politico economico sociale tecnologico ambientale lavorativo) , del settore e del panorama concorrenziale allargato per comprenderne le dinamiche;
  •  la catena del valore, le attività operative che portano valore dall’azienda al mercato ;
  • il technology readiness level (TRL) del processo esprime il livello di maturità della tecnologia;
  • il  business readiness level (BRL)  ci dice se il prodotto è maturo o in fase di concept iniziale;
  • gli obiettivi SMART sono Specifici Misurabili Raggiungibili Rilevanti Tempificati;
  • gli strumenti di controllo in itinere ,indicatori di performance ( KPI ), roadmap e milestones, deliverables, tempistiche obiettivi, e costi di realizzazione.

Come una PMI può accedere alle agevolazioni, importante  leva per lo sviluppo?

Avvalendosi della consulenza di manager certificati di  l’internazionalizzazione per la redazione del business plan e di esperti in finanza agevolata per la ricerca e selezione delle iniziative coerenti con  la strategia aziendale, per il supporto alla presentazione dei documenti , alla rendicontazione fino all’ottenimento dei contributi  in linea con  i criteri di valutazione del bando.

Stefano Munaron

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