Idea, Creatività e Traduzione

Un articolo di Giovanni Cardinale

 

Oggi vorrei parlare un po’ di me, non per narcisismo, ma semplicemente per fare giustizia nei miei confronti. I pochi di voi che hanno visitato il mio profilo LinkedIn si saranno fatti forse un’idea delle mie priorità, di ciò che metto in primo piano anche materialmente nel mio profilo, di quello che mi rappresenta nella sostanza.

È difficile per me rientrare in una categoria che mi definisca per quello che faccio e per quello che mi piace fare. “Traduttore, Ideatore e realizzatore di interni”, questa definizione infatti mi limita da un lato e mi divide dall’altro e inoltre fa un po’ anche ridere, non sembra seria, perché queste due occupazioni non hanno apparentemente niente in comune.

In realtà quello che ho sempre fatto, oltre che a costruire con le mie mani cose belle e utili, è stato insegnare quello che sapevo e al contempo apprendere quello che ignoravo.

Tradurre è un’attività che pratico da sempre e che porto nel mio DNA. Ho sempre cercato di tradurre ma non sempre da una lingua all’altra, più spesso da un ambito all’altro, ma anche da un livello all’altro.

Quando insegni ai bambini piccoli, se non traduci non ti fai capire e sprechi praticamente tutta la bellezza. Quando viceversa insegni agli adulti, devi partire dal presupposto che loro credono di essere adulti, ma se seguono i tuoi corsi in realtà vuol dire che in quell’ambito sono bambini, o perlomeno molto giovani. Sbagliamo quando parliamo alla gente, partendo dal presupposto che conoscano le risposte.

Se dovessi scegliere tra essere traduttore e designer di interni, sceglierei senza indugiare la seconda, “Ideatore e realizzatore di interni”, che in realtà è la cosa che più mi definisce e rende giustizia alla mia creatività.

Ho coltivato praticamente da sempre il piacere di costruire. Da bambino costruivo casette di legno anche sugli alberi e oggi sono in grado di realizzare interamente, da autodidatta, una casa d’abitazione. Il problema è che anche in questo sono poco credibile, perché solo in pochi possono semplicemente immaginarsi cosa significhi.

Costruire è stata e resta sempre la mia più grande passione. Il mio stile con gli anni si è affinato ed è diventato sempre più essenziale, i miei arredi e il mio concetto di illuminazione, che per me è fondamentale, sono diventati negli anni sempre più funzionali e minimalisti.

I miei manufatti non tolgono spazio all’ambiente, ma anzi lo ridefiniscono e armonizzano. La casa che ho costruito in Slovenia segue in tutti i suoi ambienti questo concetto. Una casa senza mobili nel senso tradizionale del termine, su cui si può sempre intervenire aggiungendo all’occorrenza qualche nuovo elemento senza sconvolgere l’impianto d’insieme.

Essere creativi significa anche avere il coraggio delle proprie azioni. Se qualcosa ci piace o non ci piace, se qualcosa ci fa star bene o al contrario ci disturba, dobbiamo avere il coraggio di esprimerlo a parole, sempre però nel pieno rispetto della cortesia nei riguardi delle persone con cui interagiamo.

Condividere su LinkedIn per me è molto importante, visto che vivo all’estero e ho poche possibilità di interazioni nella mia lingua madre. Per me, che non ho mai amato i social media, LinkedIn rappresenta una piattaforma che ancora rispetta in genere la discrezione e l’educazione nella comunicazione. Un piccolo palcoscenico dove poter mostrare anche e non solo prodotti e consulenze, ma soprattutto tanta creatività e umanità.

Per un po’ di tempo ho postato solo in inglese o in versione bilingue per una forma di rispetto verso la mia rete che è in maggioranza composta da sloveni, ma ho notato che le interazioni non cambiavano, la lingua non era il problema, per cui ho deciso di tornare all’italiano e l’italiano mi ha portato a voi.

Venendo al tema della creatività, che in fondo è l’argomento di cui volevo parlare, penso onestamente di esserne sufficientemente dotato e questo è anche il motivo per cui ne parlo spesso nei miei post.

“Creatività è l’abilità di vedere relazioni là dove non ne esistono ancora.”Thomas Disch

Penso che i mezzi a disposizione, sia in termini economici che concreti, in realtà non favoriscano la creatività più di tanto, anzi a mio avviso è proprio il contrario. Io sono molto più creativo quando il mio budget per un determinato progetto è limitato, mi riferisco alla realizzazione di qualcosa di concreto. In questo caso ti guardi intorno è trovi veramente relazioni là dove non credevi nemmeno che ne potessero esistere.

Essere creativi con gli oggetti concreti è comunque molto diverso dall’esserlo con le parole e i pensieri.

L’idea nasce in entrambi i casi allo stesso modo, viene prodotta dal nostro cervello in modo individuale e spontaneo secondo la forma mentis propria di ognuno di noi.

L’idea una volta partorita deve essere implementata e/o realizzata. Se si tratta di un’idea legata alla creazione di qualcosa di concreto, attraversa diversi processi e fasi prima di poter essere realizzata, viceversa se si tratta di un’idea puramente mentale, che può essere una soluzione di un problema o semplicemente un qualcosa di nuovo, come una nuova teoria…, solo raramente rimane stabile per cui sarebbe ragionevole formularla e fissarla al più presto sulla carta.

Vorrei concludere con un’altra citazione, questa volta di Albert Einstein e che sento particolarmente mia:

“La mente che si apre ad una nuova idea, non torna mai alla dimensione precedente.”

 

Giovanni Cardinale