LA GESTIONE DELLE CRITICHE SUI SOCIAL: TRASFORMARE UN ATTACCO IN UN’OPPORTUNITÀ
Un articolo di Pasquale Di Mateo
Viviamo in un’epoca in cui la comunicazione sui social network è diventata una parte fondamentale della nostra esistenza, perciò saper affrontare le critiche è una competenza cruciale per la gestione della propria immagine.
Non si tratta solo di rispondere a commenti negativi o gestire attacchi diretti, ma diventa fondamentale imparare a trasformare una critica in un’opportunità, perché si tratta di un’arte capace di far emergere autenticità, umorismo e, soprattutto, consente di costruire engagement.
Vediamo due esempi, uno legato alla promozione di un romanzo e l’altro alla campagna politica negli Stati Uniti, per comprendere come rispondere alle critiche in maniera efficace possa diventare un potente strumento di crescita.
CASO 1: L’EPISODIO DEL ROMANZIERE E DEL LETTORE CON LA STITICHEZZA
Dopo la pubblicazione del mio primo romanzo, “Il Segreto di Lukas Kofler“, mi sono trovato coinvolto in uno scambio di opinioni con un utente sui social. La discussione, che inizialmente verteva sulla gestione della pandemia, è scivolata su un piano personale, con attacchi alla mia persona.
Non potendo sostenere la propria posizione con argomentazioni valide, l’utente ha cominciato a deridermi, definendomi un “romanziere da strapazzo” per aver pubblicato un solo libro, senza una base concreta per giudicarne il valore.
Probabilmente, il tizio era convinto che Stephen King abbia pubblicato tutti i suoi romanzi in un solo giorno, altrimenti non si spiega questa sua convinzione.
La situazione è degenerata quando, due giorni dopo, lo stesso utente ha pubblicato un’immagine indecorosa, con l’intento di disprezzarmi: la foto lo mostrava seduto su un WC, con una copia del mio romanzo tra le mani e il commento “questo romanzo è così orribile da farmi… defecare”.
Di fronte a un evidente tentativo di denigrazione, – e anche di fronte alla pochezza culturale di chi credeva a certi pensieri unici – ho scelto una strategia controintuitiva: invece di rispondere con insulti o ignorare il post, ho condiviso l’immagine su tutti i miei canali social, accompagnandola con un commento ironico che ha rovesciato il senso dell’insulto.
“Il mio romanzo è una spesa azzeccata. Se ti piace, ma anche se non ti piace, perché pare avere anche effetti lassativi, liberando le vie intestinali in caso di problemi di stitichezza.”
L’esito è stato sorprendente: centinaia di like e di commenti che apprezzavano l’umorismo e la capacità di sdrammatizzare. In meno di 48 ore, il post ha generato un’ampia visibilità e ben 49 copie del libro sono state vendute in quelle ore, registrando un picco rispetto alle medie giornaliere.
Questo caso dimostra il potere dell’umorismo e dell’autenticità nella gestione delle critiche, specie quando si riesce a rispondere con grazia e a trarre vantaggio da una situazione che può apparire negativa.
CASO 2: TRUMP E IL TOUR DELL’IMMONDIZIA
Un secondo esempio illuminante viene dall’ambito della comunicazione politica, dove le critiche spesso si tramutano in scintille capaci di innescare vere e proprie cadute di stile.
Durante una fase calda della recente campagna elettorale, il presidente Joe Biden ha dichiarato che i sostenitori di Trump fossero “immondizia”.
La reazione di Donald Trump non ha tardato ad arrivare e i suoi esperti di comunicazione hanno mostrato una perfetta gestione delle offese per rafforzare il suo messaggio di coesione verso i propri elettori.
Trump ha reagito all’accusa senza toni difensivi, ma capovolgendo completamente il senso dell’offesa: ha organizzato un tour a bordo di un camion della spazzatura, veicolo emblematico, sul quale ha viaggiato per diverse città, trasmettendo messaggi di solidarietà e vicinanza ai suoi sostenitori, milioni di americani umiliati da Biden.
Con ironia e coerenza rispetto, al suo stile comunicativo, ha “adottato” l’offerta, rappresentata dalla mancanza di eleganza e di stile di Biden, trasformandola in un simbolo che ribadisse l’orgoglio di appartenere a quel gruppo.
Inoltre ha creato una dicotomia in stile “noi e loro”.
Loro ci definiscono immondizia e rappresentano un futuro fatto di negazione e di denigrazione di chi la pensa diversamente. Noi, facciamo spallucce e abbiamo la maturità e lo spessore per riderci su.
Grazie a questa mossa, non solo ha mantenuto il supporto del suo elettorato, ma ha mostrato un volto rassicurante, facendo sentire le persone difese e apprezzate. Dimostrando una capacità di mantenere la calma anche sotto pressione che Biden ha evidentemente perso da tempo, indebolendo la sua beniamina agli occhi degli americani.
IL POTERE DELLA REAZIONE CREATIVA NELLE CRITICHE PUBBLICHE
Questi due esempi mostrano una lezione chiave: nella comunicazione, ogni attacco deve essere una possibilità per rafforzare la propria immagine e aumentare l’engagement.
Una reazione negativa a una critica rischia di essere interpretata come debolezza o debolezza, quindi arriva un’ulteriore conferma delle parole di chi offende.
Al contrario, una risposta creativa e ironica è in grado di trasformare l’energia dell’attacco in una risorsa.
Ecco alcune strategie che si possono adottare per sfruttare le critiche in modo produttivo:
- Utilizzare l’umorismo: il sarcasmo e l’autoironia disarmano l’attacco.
Un messaggio ironico o un gioco di parole alleggeriscono i toni e dimostrano una solida sicurezza in sé stessi.
- Trasformare l’attacco in messaggio positivo: come i casi di Trump e del mio “Il Segreto di Lukas Kofler” hanno mostrato, ribaltare il senso di un insulto permette di creare un’immagine più positiva e di stimolare reazioni emotive forti nel pubblico.
- Coinvolgere il pubblico: rendere partecipi i propri follower e il proprio pubblico li fa sentire parte della narrazione. Una risposta creativa alle critiche è un atto di comunicazione diretta che invita il pubblico a scegliere da che parte stare.
- Mantenere autenticità e coerenza: i personaggi pubblici che restano fedeli alla propria immagine e ai propri valori sono in grado di rendere ogni critica l’occasione per rafforzare la propria identità.
CONCLUSIONI
Il modo in cui gestiamo le critiche, soprattutto in contesti pubblici, è più rilevante che mai nell’era dei social media. Con un atteggiamento equilibrato, umoristico e un pizzico di audacia, è possibile non solo difendersi, ma anche trarre vantaggio dalle critiche, facendo percepire al pubblico una grande personalità e anche un livello di competenza e umanità che va oltre i contenuti e lo spessore di chi critica.