LA TERMINOLOGIA DELL’EXPORT
Un articolo di Davide Crisci
Qualsiasi professionista che abbia una significativa esperienza in un settore di business può constatare come cambi nel corso degli anni il glossario, ossia la terminologia che identifica i propri servizi e le proprie attività. Questa affermazione potrebbe sembrare il preludio ad una disquisizione su aspetti puramente linguistici; in realtà la semantica dei cosiddetti “glossari di business” ha una portata essenziale e sostanziale.
In un contesto economico–sociale in constante evoluzione e cambiamento e, soprattutto, guidato dai dati, è fondamentale rendere condivisibile e di comune percezione il significato della conoscenza; ciò significa che ogni termine di business deve avere UN significato riconosciuto SIA dagli operatori del settore che – direi soprattutto – dai clienti, privati, istituzioni e/o aziende che siano.
Il settore delle scambi commerciali internazionali, in cui lavoro da più di venti anni, non solo non è scevro da queste esigenze ma, costituendo esso un insieme eterogeneo, complesso e in costante evoluzione di tipologie di business, è particolarmente soggetto ad essere identificato con termini vaghi, impropri e a volte poco chiari; INTERNAZIONALIZZAZIONE, utilizzato per fare riferimento ad attività di esportazione, ne è un esempio evidente.
Spero che queste poche ma esemplificative indicazioni lessicali di settore possano essere utili a qualsiasi lettore, sia essi un potenziale fruitore di servizi di business internazionale o semplice curioso.
EXPORT o Esportazione: Insieme di attività e procedure volte a vendere e trasferire beni o servizi da uno stato – o più precisamente, da una AREA DOGANALE- ad un altro/a. Non si configura una ESPORTAZIONE quando i beni o servizi sono venduti e trasferiti all’interno di una area doganale comune – ad esempio, l’Unione Europea-; in quest’ultimo caso, si configura una VENDITA INTRACOMUNITARIA.
IMPORT, o Importazione: Insieme di attività per l’immissione in uno stato – o area doganale- di beni o servizi provenienti da uno stato – o area doganale comune- diverso; ovviamente l’entrata di beni e servizi da uno stato diverso ma di una area doganale comune configurerà un ACQUISTO INTRACOMUNITARIO.
INTERNAZIONALIZZAZIONE D’IMPRESA: E’ un processo eterogeneo e progressivo con il quale una azienda sviluppa i propri business in uno stato diverso dal proprio; tecnicamente non è quindi un sinonimo di EXPORT, che ne rappresenta uno step iniziale.
Rientrano nelle attività di internazionalizzazione la ricerca di fonti di finanziamento, la costituzione di partnerships commerciali e/o produttive, la DELOCALIZZAZIONE, ossia l’organizzazione della produzione dislocata in uno stato diverso, e qualsiasi altra attività abbia l’obiettivo di cui sopra.
EXPORT MARKETING: E’ l’insieme degli strumenti e attività per indirizzare le strategie di marketing verso mercati internazionali; termine utilizzato genericamente anch’esso, spesso identifica attività di implementazione siti internet, campagne di social marketing e di engagement clienti esteri.
Capita però che sia identificato come un servizio export completo, destinato cioè a sviluppare fatturato con clienti esteri; in realtà, siano le attività di MARKETING intese in senso ampio o come semplici attività di promozione digitale, IL PROCESSO EXPORT si compone di ulteriori fasi necessarie all’obiettivo finale: NEGOZIAZIONI COMMERCIALI, processi di CONFORMITA’ A NORME, STANDARD E CERTIFICAZIONI INTERNAZIONALI, procedure DOGANALI, DI SPEDIZIONE E TRASPORTO, ecc.
DIGITAL EXPORT: Qualsiasi strumento e/o attività digitale contribuisca al processo EXPORT; va dà sé che, per le considerazioni di cui sopra, non è attività sufficiente a realizzare gli obiettivi finali.