Liquidità aziendale sotto controllo? Tieni le spalle coperte e pianifica il futuro.

Un articolo di Patrizio Gatti

 

Un po’ di tempo fa, un imprenditore del settore commercio mi ha contattato con una richiesta urgente: capire come gestire la situazione finanziaria della sua azienda.

Era davvero preoccupato. L’indebitamento a breve termine era ormai fuori controllo.

Il pensiero dei debiti lo assorbiva così tanto da fargli trascurare il resto della gestione aziendale. Mi racconta come tutto era iniziato: secondo lui, con una serie di acquisti sbagliati per il magazzino.

Il risultato? Merce ferma sugli scaffali e poca liquidità in cassa.

Per pagare i fornitori, aveva continuato a usare gli scoperti di conto corrente, superando ogni limite sostenibile. E ora? Non riusciva più a venirne fuori.

Era da mesi sopra l’85% del totale del fido accordato. La banca gli aveva già fatto capire che quello non era il finanziamento giusto per la sua attività e che bisognava agire prima di rischiare un rientro forzato.

Qualche mese prima, il funzionario di banca che lo seguiva gli aveva già suggerito come fare.

La proposta della banca

La banca aveva consigliato di trasformare una parte del debito a breve in un finanziamento a 5 anni. Per far funzionare l’operazione, il funzionario bancario aveva proposto di coinvolgere un Consorzio Fidi, che avrebbe garantito il 50% dell’importo richiesto.

Un’idea che l’imprenditore aveva accettato.

Dopo l’istruttoria, il Consorzio Fidi aveva approvato la garanzia. Anche la banca aveva dato il via libera al finanziamento. Sembrava tutto pronto.

Ma ecco il colpo di scena

Quando il commerciante me lo ha raccontato, mi ha lasciato senza parole.

Proprio quando tutto sembrava risolto, su consiglio di una persona di fiducia, l’imprenditore ha deciso che i costi dell’operazione – le spese fisse e le commissioni del Consorzio – erano troppo alti.

Risultato? L’intera operazione è saltata per sua rinuncia.

Quali conseguenze?

La situazione non solo non migliora, ma peggiora. La banca, vista la mancata trasformazione del debito, richiede una riduzione del fido, imponendo un rientro nel giro di pochi mesi.

Senza liquidità immediata per far fronte alla richiesta, l’imprenditore è costretto a bussare alla porta di una nuova banca per chiedere un fido pari a quello tolto dalla precedente, con l’idea di ottenere anche un finanziamento rimborsabile a rate.

Ma la risposta è sempre la stessa: senza una copertura da parte del Consorzio Fidi, l’istituto non può procedere con la richiesta di credito.

Cosa insegna questa esperienza

Come dico spesso, per gestire al meglio la liquidità aziendale bisogna avere sempre chiaro dove si vuole andare e cosa questo può comportare. In questo caso, concentrarsi solo sulle spese senza guardare ai vantaggi può essere un errore grave.

Infatti, le spese fisse e le commissioni del Consorzio Fidi erano sì pesanti, ma avrebbero portato maggiore tranquillità finanziaria. Inoltre, i risparmi sugli interessi più bassi nel finanziamento rateale rispetto al fido di conto corrente, in qualche mese avrebbero permesso di recuperare il costo iniziale.

Rinunciare all’operazione ha significato non solo perdere un’opportunità, ma peggiorare una situazione già difficile.

Alla fine, il problema del debito è rimasto invariato, con una banca che chiude il rubinetto e un’altra che non lo apre senza garanzie.

Cosa fare?

Dopo aver lavorato insieme sul controllo di gestione e sulla pianificazione finanziaria, l’imprenditore ha iniziato a concentrarsi sui margini derivanti dalla produzione, per riuscire a coprire i costi fissi, sostenere eventuali rate future e organizzare meglio i numeri attraverso strumenti come il budget, con il quale ha individuato costi inutili ponendosi l’obiettivo di risparmiare il 4% sui fissi e migliorare l’incidenza dei costi di acquisto sul fatturato di almeno un 1,5%.

Anche il monitoraggio periodico degli indicatori principali (KPI) è diventato parte del suo metodo, un passo essenziale per non ripetere gli errori del passato e tenere sempre sotto controllo la situazione.

Grazie a una gestione più attenta della liquidità e a nuovi accordi con i fornitori, la tensione finanziaria sta iniziando a migliorare. In ogni caso, l’imprenditore sa bene che, senza un aumento significativo dei margini, sarà difficile ripristinare in tempi brevi la stabilità finanziaria aziendale. Questa volta, però, si sta preparando in modo diverso: pronto a presentare una richiesta di finanziamento basata su un progetto concreto e sostenibile.

E tu?

Come avresti affrontato questa sfida? Ti è mai capitato di trovarti in una situazione simile? Hai preso una decisione che si è rivelata un boomerang?

Lasciami il tuo commento.

Contattaci

Se desideri maggiori informazioni sui nostri eventi, o le nostre news, contattaci compilando questo form.


    Dati amministrativi

    Elite Academy Srl
    Viale Spartaco Lavagnini, 20
    50129 Firenze (FI)

    REA:Nr. FI-644079
    Data:01-04-2016
    P.IVA IT06635650481
    PEC:pec.elite.academy@legalmail.it

    Cap. Sociale I.V.: 25.000 Euro

    Come contattarci

    Elite Academy Srl

    Via I Maggio, 4
    06089 Loc. Miralduolo di Torgiano (PG)

    Tel. +39 3939847400

    email: info@eveplatform.it

    Per la tua sicurezza

    Siamo molto sensibili al tema della riservatezza e della protezione dei dati dei nostri clienti e degli utenti che visitano il nostro sito perché la riservatezza è un valore importante.

    Iscriviti alla newsletter

    Per rimanere informati sulle nostre novità, sulle nostre iniziative o sulle nostre proposte le occasioni e tutto ciò che riguarda il mondo di EVE:

      Made with love by: Innovando GmbH

      EVE PLATFORM

      Privacy Preference Center