Madrelingua e lingue

Un articolo di Cecilia Di Pierro

 

Da un Post di Valerio Pietrangelo

“MADRELINGUISMO NEI CONCORSI PER CEL * – UN ANACRONISMO DA RIPENSARE?

 

* CEL sta per Collaboratori ed Esperti Linguistici

 

Link al Post
https://www.linkedin.com/posts/valerio-pietrangelo-7298b25_madrelinguismo-nei-concorsi-per-cel-un-activity-7365666351471906816-4p5Z?utm_source=share&utm_medium=member_android&rcm=ACoAAAftOTIBzUFghH70D9Z4rA0Jn7z8EqX7iyw

 

Quanto conta essere madrelingua per la conoscenza di una lingua?

È necessario essere Madrelingua per essere Traduttori e/o Interpreti?

 

La questione, spesso oggetto di discussione, anche accesa, tra Professionisti del settore e persone che credono di improvvisarsi “Inglish Spiker” semplicemente dicendo “Denghiu”, non è di facile trattazione, ma cercherò di renderla quanto più amena possibile, e, soprattutto, non riscaldare il “motore linguistico” che potrebbe andare fuorigiri se sottoposto a driving Test inadeguato.

 

PREMESSO CHE

Essere madrelingua non vuol dire necessariamente padroneggiare una lingua, ritengo il requisito in questione del tutto fuori luogo, nonché anacronistico.

Mia Madre avrebbe detto “Mò che mi rappresenta”?

(“sta Ghiegghier’” – Cit. Nonna Rita)

A indicare che pretendere di applicare questo requisito a un ambito di attività, per definire la competenza, e la padronanza, di un Professionista di lingue, è quanto di più inopportuno e improprio che possa esserci.

 

Il Presente Articolo scaturisce da un commento a un Post del sopra citato Collega Valerio Pietrangelo , Traduttore e Interprete, Esperto in lingua araba, Docente presso l’Università degli Studi di Bergamo, che ringrazio per avere concesso di inserirlo nel link.

 

Quali sono i requisiti per essere considerati Traduttori e Interpreti?

Non è strettamente necessario essere madrelingua, ma è indispensabile possedere una padronanza eccezionale (Ecceziunal’ Verament – Diego Abatantuono) sia della lingua di partenza che della lingua di arrivo, che può essere raggiunta anche tramite una formazione mirata e qualificata, non solo attraverso il possesso della sola lingua madre. Sebbene il bilinguismo nativo offra un vantaggio, la competenza professionale richiede anni di studio, specializzazione e pratica costante per imparare, e padroneggiare, la terminologia specifica di settore, nonché le abilità necessarie per tradurre o interpretare con efficacia.

 

 

Perché non basta essere madrelingua

I requisiti per essere Traduttori e/o Interpreti sono i seguenti:

 

Competenza specialistica:

Essere madrelingua non garantisce la conoscenza del linguaggio settoriale (tecnico, legale, medico, ecc.) necessario per una traduzione di qualità.

 

Comprensione della lingua di partenza:

È fondamentale conoscere a fondo la lingua di partenza, compresa la sua terminologia specifica.

 

Abilità di traduzione:

Qualcuno la definirebbe “Skill”.

Preferisco il nostro bell’italiano.

Tradurre e interpretare sono professioni che richiedono abilità e conoscenze che non si acquisiscono automaticamente con il bilinguismo.

Se così fosse, mi sentirei una “stupida” ad avere studiato tanti anni ed avere fatto spendere soldi a mia Madre, la famosa Nonna Rita, per pagarmi, con grandi sacrifici, e dedizione materna, entrambe le Scuole Private, il famoso Liceo Internazionale e Scuola Superiore per Interpreti e Traduttori di Firenze.

Un breve aneddoto che mi riporta al passato (corrente di pensieri).

Essendo private, le Scuole, mia Madre pagava e, trattandosi di importi non indifferenti, ogni volta che vedevo la ricevuta di una retta, dicevo “Mamma, mettile tutte da parte che un domani ti restituirò tutti i soldi spesi per farmi studiare”.

Non ho mantenuto la promessa, perché mia Madre è morta “In Work in Progress”, consentitemi la licenza traduttiva – ma non avrebbe, comunque, mai accettato che io ripagassi gli importi versati, tra sacrifici e straordinari in Ospedale – Era Ostetrica (La “Mammana” – Ahi!)

 

Cosa è veramente necessario

Ottima padronanza di entrambe le lingue:

È fondamentale una conoscenza eccellente e profonda della propria lingua madre e di almeno una lingua straniera.

 

Formazione accademica:

Una laurea in lingue, mediazione linguistica o interpretariato è un ottimo punto di partenza per costruire una solida base di competenze.

 

Formazione specialistica:

Le scuole di interpretariato e traduzione offrono percorsi formativi più specifici e mirati per acquisire le competenze richieste dal mercato.

Oltre a ciò, è necessario, tuttavia, approfondire una o più tematiche per garantire il requisito successivo, precisamente

 

Specializzazione:

È importante specializzarsi in un settore specifico (commerciale, tecnico, letterario, nel mio caso medico e legale.) per acquisire il linguaggio settoriale e posizionarsi sul mercato, quel posizionamento del quale sentiamo tanto parlare!

 

È necessario quindi chiedere ed ottenere

Certificazioni:

Ottenere certificazioni linguistiche o certificazioni professionali, quale la certificazione secondo la norma UNI 11591:2015, può attestare le proprie competenze e qualifiche.

 

In sintesi, per essere un Traduttore e/o Interprete Professionista è essenziale combinare una profonda conoscenza delle lingue con una formazione mirata e una specializzazione nel settore di interesse.

 

E se ti diranno che…

L’inglese è facile e alla portata di tutti.

Tu rispondi che

“This new world is a world of black and white. A place of freedom where the two most culturally powerful tribes in American society find common ground, pleasure and joy in each other’s presence. Where they use a common language to speak with… to be with one another.”

Bruce Springsteen – “Born to Run”

 

Questo mondo è un universo di più persone. Ognuna si distingue per mentalità, modo di vedere le cose e interpretare la Realtà.

Un Traduttore e un Interprete qualificato ti aiuta a osservare e interpretare il mondo da più punti di vista.

Quello che Brunelleschi chiamava “Prospettiva”.

Dalla Prospettiva di Brunelleschi è nato un Capolavoro: la Cupola che domina la città di Firenze, visibile da più punti di osservazione, realizzata senza utilizzare la “cèntina”, rete in legno impiegata per la costruzione di opere simili, ma qui non fu possibile.

Dal punto di vista di un Traduttore e un Interprete scaturisce la comprensione tra persone di lingua diversa.

 

Affidiamoci ai Traduttori e Interpreti professionali!

Che parlino Arabo, Russo, Tedesco, o Inglese, non importa.

In Competenza e Specializzazione Essenza: Profumo di Esperienza!

 

Un Articolo di

Cecilia Di Pierro – Interprete e Traduttrice

 

 

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