NATALE NEL MONDO
Un articolo di Cecilia Di Pierro
CHI CREDE A BABBO NATALE?
Santa Claus
Essere Traduttori e Interpreti ci porta a confrontarci con varie realtà, culture e tradizioni.
Una delle principali, più amate, da grandi e piccini, è quella del Natale.
Anche i più critici, “fuori dagli schemi”, per così dire, si lasciano trasportare da un’atmosfera tra il magico e il fiabesco.
Affiorano ricordi, esperienze e momenti indimenticabili.
Questo mio Articolo vuole pertanto focalizzarsi su un periodo particolarmente bello, nonostante le difficoltà e le crisi che, purtroppo, noi tutti, prima o poi, viviamo/abbiamo vissuto/vivremo.
Bando alle ciance dunque
Let’s start our Journey
Che il viaggio abbia inizio!
“La Curiosità è indice di intelligenza. Sono curiosa”
Ceciliata
Curiosità:
Santa Claus, tra mito e origine
La figura principale che ispirò l’iconico personaggio è San Nicola, Vescovo della città anatolica di Myra, che, secondo alcune leggende medievali, era un protettore dei bambini e un dispensatore di doni.
Lo scambio dei doni guadagnò popolarità soprattutto nell’Europa del Nord. Nei Paesi Bassi, in particolare, si sviluppò la tradizione secondo la quale Sinterklaas (traduzione di San Nicola) nella notte del 6 dicembre portava i regali ai bambini.
Ma non solo, Babbo Natale è stato, per così dire, creato, ispirandosi a una figura del folklore inglese, Father Christmas. Il personaggio, nato intorno al XVI secolo, era la rappresentazione dello spirito natalizio ed era raffigurato con vesti verdi o rosse bordate di pelliccia.
L’unione tra queste due icone avvenne in America del Nord, quando nel 1625 i colonizzatori olandesi fondarono la città di New York. Proprio in quella città, il Sinterklaas (San Nicola) portato dagli olandesi assunse il nome di Santa Claus, che è ancora oggi il nome inglese di Babbo Natale, e acquisì alcune caratteristiche del personaggio di Father Christmas, come l’aspetto anziano, bonario, e il tradizionale abito rosso. Nacque così l’odierno Babbo Natale.
Bello no?
Chi non vorrebbe ricevere un dono da Babbo Natale?
Il Natale si avvicina e fervono i preparativi per organizzare ogni piccolo dettaglio affinché la giornata sia quanto più piacevole e spensierata. Il 25 dicembre è un giorno speciale, magico si potrebbe dire, ma vi siete mai chiesti come si festeggia negli altri paesi?
Ci saranno in tutto il mondo l’albero di Natale, le letterine a Babbo Natale, il presepe vivente, il cenone della vigilia e i regali da scartare in compagnia di tutta la famiglia? Scopriamolo insieme!
Da uno studio sul Natale nel mondo.
Venite con me nel magico mondo del Natale nel mondo.
GRAN BRETAGNA
In Gran Bretagna il Natale è una festività molto attesa e sentita, importante e caratterizzata da un intenso fervore. Anche lì, il 25 dicembre è la festa dei bambini. Nel Regno Unito, i bambini iniziano ad aspettare con trepidazione, già a novembre; in questo mese i bambini scrivono la celebre letterina contenente una lista di regali che vorrebbero trovare sotto l’albero. Chi metterà i regali sotto l’albero?
“Father Christmas”, alter ego britannico di Babbo Natale, accompagnato dalla renna Rudolph, la renna dal naso rosso. Per ringraziarlo per la generosità, i bambini inglesi sono soliti lasciargli un po’ di latte e un mince pie, un tipico dolce inglese.
Si tratta di una tortina ripiena, di solito del diametro di 5 – 7 centimetri, di pasta frolla dolce o di pasta sfoglia.
Il nome inglese del ripieno, mincemeat, richiama il contenuto che una volta era a base di carne
Nella sua forma rotonda, il dolce è spesso ripieno di una mistura a base di frutta chiamata fruitmince negli Stati Uniti, che contiene frutta secca (uva passa, ciliegie, albicocche, scorze d’arancia candite), spezie (cannella, noce moscata), noci o mandorle a pezzetti, sugna e un po’ di liquore (di solito brandy o rum).
Dopo la cottura, la tortina viene guarnita spolverizzandola di zucchero, semolato o a velo
A partire da dicembre, come i bambini del continente, anche i bambini inglesi iniziano ad aprire il calendario dell’avvento, cominciando a decorare l’albero a qualche giorno dalla festività.
Non solo bambini.
Qualche adulto, indovinate chi…in Italia, apre il calendario dell’avvento, di cioccolato, rigorosamente Lindt.
La bambina che c’è in me.
Dall’Europa all’America Settentrionale
CANADA
Come si caratterizza la tradizione del Natale in Canada?
Tra i principali componenti delle tradizioni natalizie in Canada troviamo l’albero di Natale con le sue decorazioni, il presepe e lo scambio dei doni per i più piccini. In altri termini: la famiglia come elemento fondamentale delle feste.
Le tradizioni non sono le stesse ovunque nel paese, ma ce ne sono alcune molto particolari e curiose.
A Labrador City, per esempio, si svolge la gara della casa decorata meglio, con l’utilizzo di luci e la presenza di statue di ghiaccio in giardino. In Nova Scotia, le tradizioni natalizie prevedono il consumo di aragosta e frutti di mare al posto del classico tacchino. Questa zona è conosciuta in gran parte del mondo per la presenza dell’albero di Natale gigante che ogni anno dal 1917 viene donato alla città di Boston in segno di riconoscimento per l’aiuto offerto dopo l’esplosione avvenuta ad Halifax. In Quebec invece, i festeggiamenti iniziano i primi giorni del mese di dicembre e si concludono circa a metà gennaio; la città è soprattutto famosa per la parata di Santa Claus che si svolge a Montreal.
GERMANIA (Mein Lieblingsland) (Il mio Paese preferito)
Come molti altri paesi del Nord Europa, anche la Germania è ornata e decorata a festa durante i mesi precedenti il giorno di Natale. Lo spirito natalizio si fa sentire già dalla fine del mese di novembre, quando nelle piazze e nelle strade di ogni città del paese iniziano ad essere allestiti i primi mercatini di Natale. Quasi tutti i prodotti esposti sono frutto dell’artigianato locale. Caratteristiche le casine di legno, adibite a locali per i classici “Weihnachtsmärkte”, Mercatini di Natale, nei quali si possono trovare candele, marionette, giocattoli, palline decorate per l’albero di Natale e anche prodotti gastronomici. L’atmosfera natalizia inizia a farsi sentire già a novembre, quando i mercatini sono frequentati da numerosi visitatori. Tuttavia, il Natale vero e proprio inizia il 6 dicembre, nella giornata di Nikolaustag.
La leggenda narra che, durante la notte del 5 Dicembre, i bambini si preparino all’arrivo di St. Nikolaus lasciando le proprie scarpe sul davanzale o fuori dal portone di casa. Durante la notte, Papa Nikolaus si aggira per le case, tenendo in mano un grande libro sul quale ha annotato il comportamento di ogni bimbo e portando in spalla un sacco pieno di caramelle e ramoscelli di legno. I bimbi buoni troveranno nelle loro scarpe dei dolci, mentre quelli birichini solo dei ramoscelli. Questa tradizione viene ancora rispettata anche se, anziché lasciare le scarpe all’aperto, vengono appese al camino delle calze colorate. Un aspetto “strano” della tradizione natalizia tedesca è che l’albero di natale inizia ad essere decorato solo il 6 dicembre. Altrettanto “curioso” e il menù del 25 dicembre, quando a tavola si servono l’oca arrosto e la carpa in luogo del nostro tradizionale tacchino.
SPAGNA
Il Natale è forse la festa più tradizionale e familiare del mondo e in Spagna dura fino al 6 gennaio.
Forse qui la nostra Redattrice, Ana, potrà ampiamente illustrare la scena e aggiungere festosi particolari.
Da una mia ricerca ho scoperto che, in Spagna, tra metà dicembre e inizio gennaio, le persone amano condividere tantissimi momenti piacevoli. La mia curiosità mi ha spinto a indagare e ho scoperto che il Natale è caratterizzato da cinque tradizioni popolari.
1.“El Gordo” di Natale
Il 22 dicembre segna l’inizio ufficiale del Natale in Spagna.
Ana confermi?
Estrazione di Natale della Lotteria Nazionale: il Gordo.
Le persone sono coinvolte nell’estrazione nel corso di tutta la mattinata. Un dettaglio degno di nota originale: i numeri premiati vengono cantati dai bambini e dalle bambine con un ritmo inconfondibile. I premi vengono distribuiti e i vincitori di solito festeggiano alla grande scendendo in strada.
La festa adatta a me!
Dalla Spagna all’Ungheria
UNGHERIA
In Ungheria grandi alberi natalizi abbelliscono centri e periferie e tanti Babbo Natale girano per le vie addobbate delle città, distribuendo doni e cioccolatini.
I bambini ungheresi iniziano il periodo natalizio con la festa di Santa Klaus, in ungherese «Mikulás». La sera del 24 dicembre l’albero viene addobbato con tipiche caramelle rivestite di carta colorata (szaloncukor), noci dorate, candele, fiocchi ecc., naturalmente senza farsi vedere dai bambini, per non guastare loro la sorpresa.
Quando l’albero è pronto, con tutti i regali sotto, un piccolo campanello emette un suono per segnalare l’arrivo di Gesù Bambino. Si aprano le danze! Si cantano canzoni natalizie, si aprono i regali, si cena. In molte famiglie si usa mangiare il pesce, tradizione non adatta a me, allergica al pesce. Ovunque si consumano i tipici dolci natalizi ungheresi, il più rinomato dei quali è il «bejgli» alle noci o ai semi di papavero. Allo scoccar della mezzanotte, tutti insieme, appassionatamente, in chiesa, per la messa di Natale.
La peculiarità che mi ha colpito di più?
A mezzanotte in punto si intona ovunque l’inno nazionale ungherese, trasmesso anche in televisione.
Una sorta di Natale in Eurovisione!
Trasferiamoci con la slitta di Babbo Natale in AFRICA
Anche nei Paesi africani, grazie alla coesistenza di varie culture religiose e alla massiccia presenza di Missioni Cattoliche, si è sviluppata una vera e propria tradizione natalizia.
Perché parlo di Natale in Africa?
Ripercorriamo i gusti e gli interessi di un’Interprete/Traduttrice.
Passione per le lingue, musica e… Cibo degli Interpreti, alias Cioccolata.
Ne consegue un breve cenno al Natale in Africa, per le ragioni che seguono.
In Africa centrale il Natale coincide spesso con la fine della raccolta del cacao, ingrediente base della cioccolata. È allora che i lavoratori delle piantagioni tornano dalle famiglie per festeggiare.
Se io “Singing and Dancing with the Boss”, in Nigeria, nei giorni precedenti la natività, le ragazze visitano le case della zona ballando e cantando accompagnandosi con i tamburi; danze e canti variano in base all’appartenenza etnica.
Dal 25 in poi, invece, sono gli uomini ad esibirsi con i volti coperti da maschere in legno raffiguranti personaggi legati alle usanze locali. Anche in Africa esiste la tradizione dell’albero di Natale che, però, è molto lontano dall’essere il classico abete tipico dell’Occidente. L’ornamento più comune è realizzato intrecciando foglie di palma, tali da formare un arco; a questo vengono appesi fiori bianchi che sbocciano proprio a Natale.
In Sud Africa, la festività cade in piena estate, le celebrazioni ed i festeggiamenti avvengono all’aperto, in spiaggia, ed i fiori sono le decorazioni più comuni. Gli africani sono un popolo molto allegro e festaiolo, del tutto in linea con la mia natura rumorosa e festosa, ecco perché ho scelto di descrivere il Natale in Africa.
La sera della Vigilia, in molti Paesi, dopo la Messa, si svolge una fiaccolata. La gente trascorre la notte in compagnia di parenti ed amici, quindi, il giorno dopo, iniziano i preparativi per il pranzo di Natale.
Vige l’usanza di lasciare la porta di casa aperta in modo che chiunque si senta il benvenuto. L’usanza impone uno scambio di regali costituiti da cibi, crudi e/o cotti. Ognuno riceve molto più cibo di quanto ne venga consumato nella realtà ma quest’abbondanza è considerata di buon auspicio.
DALL’AFRICA AL GIAPPONE
GIAPPONE
Il periodo natalizio è piuttosto sentito dalla popolazione giapponese, anche se in modo differente rispetto all’occidente. Il Natale è visto come un periodo di felicità diffusa piuttosto che una celebrazione religiosa. Il 24 dicembre si celebra la festa per gli innamorati e per le famiglie con bambini piccoli: le coppie vanno a cena fuori, appositamente per mangiare pollo fritto e la famosa Christmas Cake, ossia una semplice torta di pan di spagna con panna montata e decorata con fragole e immagini di Babbo Natale. Anche in Giappone è tradizione scambiarsi un regalo, ma solo tra gli innamorati.
Babbo Natale viene chiamato dai giapponesi Santa-San (サンタさん), in quanto hanno importato questa festa dagli Stati Uniti.
PER CONCLUDERE
I problemi esistono, le crisi pure.
Ritengo che una buona dose di Entusiasmo, sana Passione e positiva ironia contribuisca a rendere più bella la vita.
Anche i più scettici, apprezzeranno e si uniranno al viaggio, fantastico o reale, non importa.
Ciò che conta è lasciarsi trasportare dalle emozioni, dall’Entusiasmo, e perché no?
Oh my Boss!
Babbo Bruce
OH OH OH!
MERRY CHRISTMAS
BUON NATALE
FROHE WEIHNACHTEN
Joyeux noël
Feliz navidad