Perché i cavalli possono favorire la salute mentale umana?

Un articolo di Roberto Lambruschi

 

La frenesia della quotidianità, sia in campo lavorativo che personale, mette costantemente a rischio i livelli di benessere e salute mentale di tutti noi. Siamo infatti sempre più sollecitati ad alti livelli di performance ed impegno per essere più produttivi, efficienti, efficaci.

E’ però nei fatti che il lungo perdurare di un eccesso di stimoli uniti ad alti livelli di stress non favorisce quel necessario equilibrio psicofisico a cui tende naturalmente qualsiasi essere umano.

Forme di malessere, queste, che si traducono in irritabilità, ansia, bassa autostima, nervosismo; situazioni che facilmente possono evolvere in forme depressive o che somatizzano in problemi psico-fisici.

In questo articolo esploriamo il valore beneficiale dell’interazione con i cavalli per favorire il benessere e la salute mentale dell’essere umano.

E’ comunemente riconosciuto l’apporto delle attività assistite con gli animali –ed ippoterapia in particolare- a sostegno e cura di soggetti caratterizzati da disabilità o handicap più o meno gravi.

Personalmente, lavorando quotidianamente in questo ambito di intervento, verifico direttamente quanti e quali benefici apporta la relazione con il cavallo dove vi siano fragilità, disturbi psicomotori o disagi sui fronti comunicativi, comportamentali.

Non è però ancora così evidente quanto i presupposti di queste pratiche “riabilitative” siano ugualmente validi e fruibili anche in altri ambiti di intervento ed a favore di soggetti “normodotati”, per il loro benessere e per contrastare alcune piccole o grandi fragilità che rischiano di emergere in tutti noi, limitando la nostra partecipazione sociale nella sfera privata o lavorativa, a seguito delle differenti prove che la vita ci riserva.

Non solo disabilità, quindi.

Chi ha la fortuna di possedere un animale domestico ben conosce quanto questi nostri “amici a quattro zampe” influiscano efficacemente sul nostro umore, migliorando il benessere psicofisico derivante dalla loro compagnia.

Il contatto con un animale produce effetti positivi sia di carattere emotivo che puramente fisico, riducendo la probabilità di soffrire di depressione, abbassando la pressione sanguigna (soprattutto in situazioni di forte stress) e mantenendo bassi livelli di trigliceridi e colesterolo, probabilmente grazie all’impegno motorio derivante dall’attività con l’animale stesso.

Interagire con un animale domestico –ed il cavallo in particolare- favorisce la produzione dei cosiddetti “ormoni della felicità”: composti organici che possono favorire l’attenuazione della percezione del dolore, abbassano i livelli di stress e producono una sensazione di euforia e benessere generalizzato. 

La crescente richiesta di progetti di crescita personale e di coaching con i cavalli ed in ambiente naturale sono la riprova di quanto gli individui siano sempre più sensibili a lavorare su loro stessi in chiave introspettiva per il raggiungimento di una maggior consapevolezza e con il fine ultimo di sviluppare le proprie soft skills in chiave informale ed emozionale.

“C’è qualcosa nell’esteriorità di un cavallo che fa bene all’interno dell’uomo”

Questa citazione di Winston Churchill sintetizza alla perfezione il potere benefico dell’interazione con i cavalli per il benessere umano.

La frase del famoso statista inglese riassume infatti il motivo per cui, da migliaia di anni, gli esseri umani hanno ricercato i benefici fisici e mentali nell’interagire con gli animali, ed i cavalli in particolare.

Una fruizione del Nobile Animale che risale agli antichi greci, quando Ippocrate scrisse dei benefici emotivi e fisici dell’equitazione.

Ma non è solo l’andare a cavallo che favorisce benessere. E’ soprattutto passare del tempo di qualità con il Nobile Animale e con la sua personalità tranquilla, sensibile e intuitiva che migliora il nostro umore ed il nostro bilanciamento emotivo e di riposizionamento nel “qui ed ora”.

La relazione che si instaura con il cavallo, in un processo di centratura su noi stessi, origina dall’introspezione per lavorare sulle le nostre emozioni. In aggiunta, lo stare all’aria aperta, circondati dalla natura ed alla presenza di questo potente facilitatore, magari integrando anche una semplice attività motoria in sua compagnia ha un impatto positivo anche sul mantenimento in salute del fisico.

Molti sono gli studi e ricerche che dimostrano quanto i cavalli possano portare importanti benefici per la salute mentale umana. Un recente studio della British Horse Society ha portato alla luce che l’attività con il cavallo riduce la depressione del 30% e diminuisce del 30% il rischio di demenza.

Alti livelli di benessere e qualità della vita con dati alla mano

Una ricerca portata a termine in Australia ribadisce aspetti che per gli addetti ai lavori sono ormai dati per assodati pur confermati da numeri e percentuali con lo scopo di tradurre in dati scientifici quanto già a nostra conoscenza.

Lo studio suggerisce che il 68% dei soggetti partecipanti a dette attività migliora la comunicazione, il 77% mostra maggiore fiducia e del senso di autoefficacia personale, il 76% sperimenta un miglioramento fisico e l’82% migliora la propria capacità di costruire relazioni.

Dati questi che confermano l’evidente miglioramento della qualità della vita in coloro che aderiscono a specifici programmi di coaching e sviluppo del potenziale attraverso la facilitazione dell’attività con i cavalli.

 

Cosa rende i cavalli così utili nello sviluppo del potenziale umano?

Ci sono una serie di ragioni per cui i cavalli sono così efficaci a contrastare le fragilità derivanti dal logorio della vita quotidiana:

  • Il primo elemento che emerge è la magnificenza ed il senso di forza che i cavalli suggeriscono in chi li approccia, con conseguente senso di timore, inadeguatezza unito ad una attrazione atavica verso questi animali. Superare questo ancestrale timore trascorrendo del tempo con loro è una grande iniezione di fiducia e può essere molto liberatorio.
  • I cavalli sono animali sociali e cercano naturalmente la compagnia dei loro simili come dell’uomo. Questo li rende particolarmente predisposti a costruire legami con chiunque li avvicini. Vivono nel momento, quindi rispondono istantaneamente attraverso il linguaggio del corpo. Spesso sono in grado di leggere come si sente la persona che li approccia permettendole di decifrare in modo più consapevole le sue emozioni e sentimenti.
  • Sono molto bravi a leggere il linguaggio del corpo e a rispondere coerentemente agli stimoli ricevuti e senza filtri. Hanno anche la capacità di rispecchiare come ci sentiamo, quindi se attuiamo comportamenti (anche involontari) aggressivi o derivanti da arrabbia, è probabile che tendano ad allontanarsi (scappare) da noi. Al contrario, se siamo calmi e fiduciosi, sarà più probabile che rispondano positivamente e che manifestino volontà nello stare in nostra compagnia accettandoci.

Per concludere: che si tratti di un progetto strutturato di crescita personale e di sviluppo del potenziale realizzato in forma privata o offerta come incentive aziendale, o una azione di gruppo volta a creare affiatamento e maggior coordinamento tra colleghi, il cavallo è un potente facilitatore nel far emergere i nostri limiti e potenzialità. Il tutto attraverso una innata attrattività che lo contraddistingue, per favorire una partecipazione attiva e mai giudicante, focalizzata a creare spunti di sviluppo delle potenzialità in chiave empatica e soprattutto attivante.

Non solo acquisizione di nuove e migliorate competenze, ma anche e soprattutto benessere e centratura su noi stessi, pur con una particolare attenzione verso l’altro, il diverso da noi, finalizzata a costruzione un clima intorno a noi positivo e proattivo.

 

Roberto Lambruschi