Sostenibilità e internazionalizzazione: la via delle PMI verso nuovi mercati
Un articolo di Stefano Munaron
Nel contesto degli affari globali, l’internazionalizzazione è indispensabile per lo sviluppo delle piccole e medie imprese (PMI) italiane. Tuttavia, nell’era attuale, l’approccio tradizionale all’espansione internazionale, deve evolvere per rispondere alle sfide ambientali, sociali e di governance (ESG) che caratterizzano i mercati nel rispetto del pianeta.
Il frazionato , complesso e mutevole contesto geopolitico sta trasformando l’economia che da lineare, basata sul modello “prendi produci smaltisci” in cui la materia prima si trasforma in rifiuto, per essere sostenibile diventa circolare in osservanza del modello 3 R:
- Ridurre l’uso delle materie prime,
- Riciclare e
- Riusare con processi che preservano materia ed energia per la salvaguardia del pianeta.
Da qui la sostenibilità e i temi ESG non possono essere considerati opzionali o marginali, ma devono essere integrati nel posizionamento strategico dell’azienda entrando a pieno titolo nel cuore del processo di internazionalizzazione.
In questo articolo, esploreremo come la sostenibilità e gli ESG possano essere collegati all’internazionalizzazione in un percorso graduale che ne evidenzia gli obiettivi e i vantaggi in osservanza delle normative vigenti.
L’attenzione alla sostenibilità è cresciuta esponenzialmente, alimentata dalla consapevolezza ambientale, dalle pressioni dei consumatori e dei clienti sia nel comparto BtoB sia in quello BtoC. Il quadro normativo sempre più stringente richiede da subito alle grandi aziende di valutare il proprio impatto relativamente ai pilastri ESG e di elaborare il “report di sostenibilità ”, le cui linee guida sono fornite dal GRI (Global Reporting initiative). Tale report affianca, supporta e rafforza la classica rendicontazione economica e finanziaria del business.
Le piccole medie aziende , pur non soggette ancora all’obbligo normativo, si devono attrezzare per migliorare la loro competitività nei mercati internazionali cogliendo l’opportunità offerta dalla sostenibilità. Le normative e gli incentivi governativi stanno sempre più incoraggiando le imprese a integrare la sostenibilità e gli ESG nel loro operato: le PMI devono essere consapevoli delle leggi nazionali e internazionali che regolano le pratiche commerciali sostenibili.
In molte giurisdizioni, le aziende sono tenute a rispettare regolamenti ambientali, a garantire il rispetto dei diritti dei lavoratori e a fornire relazioni finanziarie trasparenti. Inoltre, sempre più governi stanno offrendo incentivi fiscali e finanziari per le imprese che dimostrano un impegno concreto verso la sostenibilità.
In ambito internazionale, ci sono accordi e iniziative di promozione come l’Accordo di Parigi sull’ambiente che stabilisce obiettivi globali per ridurre le emissioni di gas serra oppure gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite che forniscono una roadmap per affrontare le sfide globali attraverso azioni sostenibili.
Quali sono i vantaggi concreti nel costruire un’” identità ESG” e adottare pratiche sostenibili integrandole nel proprio modello di business?
Si può migliorare l’immagine internazionale. I consumatori e i clienti sono sempre più attenti all’impatto ambientale e sociale delle aziende con cui fanno affari, e le PMI che dimostrano un impegno per la sostenibilità possono guadagnarne la fiducia e consolidarne la fidelizzazione.
Si possono ridurre i rischi operativi e di sanzioni legali evitare danni reputazionali adottando misure per garantire condizioni di lavoro sicure.
Si può generare una maggiore efficienza operativa e a una riduzione dei costi con il riciclo dei materiali o l’ottimizzazione dell’uso delle risorse per contenere i costi di produzione e migliorare la redditività a lungo termine. Integrare la sostenibilità nel processo di internazionalizzazione, consente alle PMI di accedere a nuovi mercati e opportunità di finanziamento.
Molte istituzioni finanziarie e investitori istituzionali considerano sempre più la sostenibilità come un criterio chiave nella valutazione delle aziende in cui investire. Quando si internazionalizzano le attività, le PMI devono considerare come i loro obiettivi ESG si allineano con le politiche e le normative dei paesi di destinazione. Ad esempio, i Paesi dell’Unione Europea hanno normative più rigide sull’ambiente e sulle pratiche lavorative rispetto ad altri Paesi.
Integrare questi obiettivi ESG nel processo di internazionalizzazione può aiutare le PMI a mantenere la conformità e a entrare con successo nei mercati selezionati o sviluppare il business in quelli già presidiati.
La sostenibilità spinge le PMI a innovare, sviluppando prodotti ,servizi e processi più efficienti e rispettosi dell’ambiente e contribuisce ad attrarre e trattenere i talenti che preferiscono lavorare in aziende con valori ed obiettivi ecocompatibili.
Con quale percorso si costruisce un’identità sostenibile?
Avvalendosi si partner specializzati competenti in materia.
Si inizia con una valutazione della situazione di partenza analizzando le pratiche e la documentazione già consolidate: modelli di consumo delle risorse, pratiche documentate nelle procedure di riuso riciclo e gestione dei rifiuti, impronta ecologica dei processi produttivi per misurare l’impatto ambientale, smart working, welfare aziendale, approccio all’inclusività e diversità, relazioni con il territorio, codice etico, efficienza dei processi per l’impronta sociale e di governance.
Si passa poi all’analisi dei temi materiali chiave per ogni pilastro nell’ambito del business e del settore di competenza confrontandosi con tutti gli stakeholders della catena del valore (clienti , fornitori, dipendenti, associazioni ed istituzioni).
Si stila quindi un piano di attività concrete sui temi selezionati compatibili con l’organizzazione aziendale , definendo azioni, obiettivi, tempi e kpi da monitorare nel tempo. In parallelo si comunicano le azioni e iI risultati ottenuti nel tempo evitando i due estremi del green-washing, cioè comunicare fatti e pratiche sostenibili infondate e non documentate e del green-hushing che significa non comunicare le credenziali di sostenibilità per eluderne il controllo.
In conclusione, l’internazionalizzazione delle PMI non può più essere considerata separatamente dalla sostenibilità e dagli obiettivi ESG. La sostenibilità del processo di internazionalizzazione non solo aiuta le PMI a mantenere la conformità normativa e a ridurre i rischi, ma offre anche vantaggi significativi.
Le PMI che abbracciano la sostenibilità possono posizionarsi al meglio in un mondo sempre più consapevole e attento all’impatto ambientale e sociale delle imprese per creare un vantaggio competitivo sostenibile nei mercati internazionali. Il numero crescente di aziende BCorp e di Società Benefit testimonia come la sostenibilità stia diventando un asset stratetico irrinunciabile per le aziende che si affacciano ai mercati internazionali.