WORD GAME
GIOCHI DI PAROLE IN TRADUZIONE
Un articolo di Cecilia Di Pierro
IL GIOCO DELLA TRADUZIONE
Tradurre non è un gioco
I Traduttori Professionisti traducono giocando
Omografi e “tricky” words (parole ingannevoli) in Inglese
Quando si pensa alla lingua inglese, si pensa ad una lingua facile rispetto all’italiano.
Le cose non stanno esattamente così.
Un termine può avere significati diversi a seconda della pronuncia, dell’accento o altre caratteristiche.
Una delle caratteristiche più interessanti dell’inglese è la presenza di omografi, un termine derivante dal greco omògraphos, che significa avente “grafia uguale”. In altri termini: parole scritte allo stesso modo ma aventi significati (e spesso anche pronunce) differenti. Le parole omografe in inglese possono indurre in inganno, ma con un po’ di pratica, attenzione, flessibilità mentale e orecchio diventano facili da riconoscere e usare.
“One Two
Here we go”
Dove Andiamo?
Iniziamo a cantare… Oops, volevo dire tradurre
Vediamo subito alcuni esempi di parole omografe in inglese.
Live (vivere / dal vivo)
Questa è una delle parole omografe più utilizzate in inglese. Come verbo, live significa vivere ed è pronunciato con la i breve, come give, sit, pink. Se, invece, lo usiamo come aggettivo per descrivere uno spettacolo “dal vivo” allora dovrebbe essere pronunciato in modo simile a “five” (cinque) (Give me five – Gioco per dire OK, altrimenti detto “Batti cinque”, oppure, considerando la mia passione per la Musica, un brano di Jovanotti).
Come capire quale è l’uno, o l’altro? Possiamo fare degli esempi. Se è verbo, è anticipato da un soggetto (il pronome I). Nel secondo invece, essendo aggettivo, anticipa un sostantivo come music. La posizione e il contesto ti aiuteranno a capire!
Esempi:
Vivere: I live in Florence.
Dal vivo: Live music is the best way to enjoy music. Live Music in San Siro is the Best Music one could ever listen to (La Musica dal vivo a San Siro è la Miglior Musica in assoluto).
Un altro esempio di Omografo è il verbo che si impara da bambini.
Quale?
Read (leggere)
Nel caso del verbo read, l’omografo si trova nella forma al present simple (presente) (es. I usually read fantasy books) con forma uguale al past simple, passato remote o imperfetto (es. Yesterday I read a mystery book) (ieri ho letto un giallo), ma con pronuncia diversa. Vediamo dunque che lo spelling è identico, ma cambiano sia il significato (uno indica un’azione abitudinaria, l’altro un’azione passata) che la pronuncia (la forma passata si pronuncia come il colore red, rosso – Rosso Lucano o Rosso Ferrari).
VISTO CHE SIAMO IN GIOCO, LET’S PLAY WITH WORDS (GIOCHIAMO CON LE PAROLE)
Back to the Future
Ritorno al futuro: l’esempio per antonomasia dell’uso delle parole per gioco in inglese.
Quando la scienza, combinata con la fantasia di un film, interviene in nostro aiuto, per imparare viaggiando nel tempo
Il film menzionato fa riferimento a una data.
Mi riferisco al 21 ottobre, giorno in cui, in tutto il mondo, si celebra l’arrivo dal passato di Doc e Marty, i due Protagonisti. Nell’intera trilogia abbondano i giochi di parole, sia nella versione inglese che in quella italiana.
Negli anni ’80 la trilogia di “Ritorno al futuro” divenne un vero e proprio fenomeno cult e milioni di persone, compresa una giovane Interprete, si appassionarono ai viaggi di andata e ritorno nel tempo dei protagonisti Doc e Marty. Piccolo inciso – To be earnest (a dire il vero) io sarei rimasta volentieri nel futuro.
Vedere (o rivedere, per chi c’era) il passato, immaginando il futuro sul grande schermo, è stata per molti un’esperienza divertente, sebbene, nel quadro d’insieme, mancassero alcuni dettagli fondamentali (basic, per analogia con un altro film di altro genere, ma contenente il termine basic “Basic Instinct”).
DAL PASSATO AL PRESENTE PER PASSARE AL FUTURO
Arriviamo al 2015, ma lo superiamo anche, e suscita una certa impressione riguardare le tre pellicole col senno di poi, vale a dire nell’ottica di chi il futuro – almeno nella pellicola – lo sta vivendo.
Si guarda il film con l’occhio attento di chi ha vissuto certi tempi, quasi immaginando il futuro come in una radiografia.
ANALISI E “SELEZIONE” DELLE PAROLE AL “FUTURO”
Internet consente quasi di “sezionare” i film alla ricerca delle differenze tra il futuro immaginato e quello reale, così come dei giochi di parole sia nella versione originale che nella traduzione in italiano. Nel primo capitolo della saga, Marty torna indietro, precisamente, al 1955 e, in un bar di Hill Valley, la sua cittadina di origine, ordina una “Pepsi free” (che diventa “Pepsi senza” nella versione italiana); si tratta di una variante priva di caffeina della celebre bevanda, che comparve e sparì nel giro di poco tempo nei primi anni Ottanta. Nel 1955 la Pepsi senza caffeina non esisteva e il barista interpreta il “free” come gratis (“senza pagare” interpreta il personaggio nella traduzione italiana). Qual è il messaggio? Che nel locale non si fa credito (la versione italiana risulta più colorita rispetto all’originale). Prima della “Pepsi free”, Marty aveva richiesto un’altra bevanda: una TaB, bibita senza zucchero immessa in commercio 8 anni dopo l’arrivo di Marty nel passato e dunque non ancora ideata quando lui si siede al bancone. “Tab” in inglese significa anche conto, ecco perché il barista gli risponde che non può avere un conto senza ordinazione. Nella traduzione italiana questo scambio di battute è per forza di cose diverso, non potendo giocare sul doppio significato della parola “tab”. Marty ordina quindi una Fanta, ma il barista, interdetto, gli domanda se voglia della “fantascienza da bere”. Tale bevanda già esisteva all’epoca, ma la versione con le arance venne realizzata per la prima volta proprio nel 1955, a Napoli che, per fama, è rinomata come la città della Passione, del canto e della pizza.
La Fanta originale col sidro di mela fu ideata nel 1940 in Germania come alternativa alla Coca Cola, divenuta inaccessibile a causa dell’embargo imposto ai tedeschi durante la Seconda guerra mondiale. Una delle espressioni che ricorre più spesso nell’intera trilogia è l’esclamazione di Doc “Great Scott!”, utilizzata tipicamente nella letteratura inglese per segnalare stupore e incredulità.
COME I GIOCHI DI PAROLE CAMBIANO LE PAROLE E IL SENSO DI UNA FRASE
Nell’adattamento italiano tale espressione viene riportata in due modi differenti: nel primo film Doc esclama “Bontà divina!”, che si rivela poco adeguata ad uno scienziato e perciò nel secondo e nel terzo capitolo viene modificata in “Grande Giove!”, poiché la nostra lingua non permette di fare una traduzione letterale dell’espressione inglese originale. Rivedere i film della trilogia può essere l’occasione per divertirsi anche con questi giochi di parole tipicamente italiani.
Invito tutti a riguardare il film e, perché no? Immaginare di viaggiare nella macchina dello “Scienziato pazzo”, Doc, per tornare indietro nel… Tempo Futuro!
LA TRADUZIONE È COME UN GIRO SULLE MONTAGNE RUSSE
A tutta velocità, per provare il brivido della Conoscenza.
A chi mi chiede come mai ami così tanto il mio lavoro e come faccia a non stancarmi di imparare sempre nuovi termini, rispondo che la Curiosità è il motore di ricerca e la soddisfazione di usare la propria testa (gnegner’ secondo Nonna Rita) è il carburante.
Dalla macchina di Doc al presente, passando dagli omografi, alla lingua di un Big “B” – Lettera per Presente, Passato e Futuro
“Il successo rende la vita più facile, ma non rende il vivere più facile”
Bruce Springsteen
I giochi di parole rendono la lingua inglese divertente.
La Traduzione è un Gioco per Professionisti esperti
Cecilia Di Pierro