L’arte di rallentare: cosa portarci via dall’estate
Un articolo di Livia Massarelli
A fine agosto, quando le giornate iniziano ad accorciarsi e il ritmo autunnale si fa sentire, torniamo al lavoro o agli studi con la tentazione di riprendere la corsa. È facile ricadere nel tranello della iper–produttività, buttandoci a capofitto in scadenze e impegni e dimenticando di prenderci cura di noi stessi.
Eppure, se abbiamo avuto la fortuna di concederci una pausa quest’estate, sappiamo quanto sia prezioso rallentare. Nei giorni di vacanza abbiamo forse riscoperto la bellezza di un caffè bevuto senza fretta, di una passeggiata senza meta, di un pranzo condiviso con calma. Momenti semplici che ci hanno permesso di essere più presenti di quanto accada nella frenesia quotidiana.
La domanda è: cosa possiamo portarci via da questa esperienza? Non si tratta di vivere settembre come se fosse agosto, ma di non lasciare che la qualità dell’attenzione e della presenza sperimentata in vacanza svanisca al primo ritorno alla scrivania.
Ecco qui tre semplicissimi suggerimenti per portarsi via un pò di sana “lentezza’ dall’estate:
Micro-pause consapevoli: Bastano cinque minuti. Respirare profondamente, bere un bicchiere d’acqua con calma o affacciarsi alla finestra. Sono piccoli gesti che interrompono l’automatismo del fare continuo e ci riportano al presente.
Portare lentezza nelle relazioni :Al lavoro o negli studi corriamo da una riunione all’altra senza realmente ascoltare. Possiamo invece provare a portare la qualità dell’ascolto lento che forse abbiamo sperimentato con un amico d’estate: uno spazio in cui le parole trovano il tempo di esistere.
Rispettare i propri ritmi: Così come il mare o la montagna ci hanno ricordato che la natura ha un suo tempo, anche noi possiamo rispettare il nostro. Non tutto deve essere fatto subito: distinguere tra ciò che è urgente e ciò che è importante ci permette di procedere passo dopo passo.
Rallentare non significa rinunciare ai nostri obiettivi o diventare meno produttivi. Significa piuttosto coltivare un modo di vivere e lavorare che ci sostenga nel tempo, senza bruciare tutte le energie nei primi giorni di settembre.
Portare con noi l’estate non vuol dire trattenere le vacanze, ma lasciare che qualcosa di esse continui a vivere dentro di noi: la calma di un respiro, la qualità di un ascolto, il ritmo naturale che ci ricorda che la vita non è fatta solo di fare, ma anche — e soprattutto — di essere.