Movimento Consapevole: Una Medicina per il Corpo e la Mente
Un articolo di Livia Massarelli
Vorrei iniziare questo nuovo anno riflettendo su cosa consideriamo essere “medicina” per noi.
Cosa mi aiuta a stare meglio, cosa considero essere una mia personale medicina?
Riuscire a comprenderlo ci aiuta a fare scelte più consapevoli nelle azioni che decidiamo di agire, le persone che decidiamo di frequentare e così via. Quest’anno, con la ripartenza del mio corso “Move into Confidence”, mi sono ricordata di quanto il movimento possa essere medicina.
In un mondo che spesso ci spinge a correre, raggiungere obiettivi e superare continuamente i nostri limiti, riscoprire il potere del movimento consapevole è un atto di cura profonda verso noi stessi. Lavorando da anni con il corpo come danzatrice e come coach olistica, ho avuto il privilegio di osservare in prima persona come il movimento possa trasformarsi in una forma di medicina, non solo per il corpo ma anche per la mente e lo spirito.
Recentemente, ho ripreso a condurre un corso che ho progettato insieme a una psicoterapeuta, unendo movimento e mindfulness per supportare il benessere e il processo di guarigione delle persone. Questo corso, nato in collaborazione con The Place e il Recovery College del NHS in Inghilterra, è uno spazio sicuro dove i partecipanti possono esplorare il proprio corpo in modo autentico, seguendo le proprie possibilità e ritmi.
Ogni sessione è una testimonianza del potere silenzioso ma trasformativo del movimento consapevole. Osservare i partecipanti muovere i loro corpi – magari inizialmente con timidezza o insicurezza – e vederli progressivamente ritrovare connessione con sé stessi è profondamente commovente. Attraverso piccoli gesti, respiri guidati e movimenti che nascono dall’ascolto interiore, emerge qualcosa di straordinario: le persone iniziano a fidarsi di nuovo di loro stesse. Questo processo non è solo fisico; è una vera e propria riconnessione con la propria essenza.
Il movimento consapevole, infatti, non richiede grandi performance o sforzi eccessivi. Al contrario, invita a esplorare la semplicità del momento presente, permettendo al corpo di comunicare ciò di cui ha bisogno. È uno strumento di guarigione che ci ricorda che il nostro corpo è un alleato, non un nemico da combattere o perfezionare.
Uno degli aspetti più potenti di questo lavoro è la possibilità di creare un ponte tra corpo e mente. Per molti partecipanti, il movimento consapevole diventa un’ancora, un modo per gestire ansie, stress o dolori emotivi. Questo processo di guarigione, però, non è mai lineare: può essere fatto di piccoli passi, di momenti di stasi o di regressione. Ma ogni singolo movimento porta con sé la promessa di una maggiore connessione e fiducia.
Riflettendo su questa esperienza, mi sento immensamente grata di poter guidare e accompagnare persone in questo viaggio. Collaborare con professionisti straordinari e apprendere da ogni partecipante è un privilegio che arricchisce profondamente la mia pratica. Ogni sessione è un promemoria che il movimento consapevole non è solo un’attività fisica, ma una porta verso la guarigione e il benessere integrale.
In un’epoca in cui il disconnettersi da sé stessi sembra quasi la norma, il movimento consapevole è una risposta potente. Invita a rallentare, ad ascoltare e ad accogliere ogni parte di noi, ricordandoci che il corpo è un rifugio sicuro e una fonte inesauribile di saggezza. Ed è proprio in questa connessione ritrovata che possiamo scoprire il vero potenziale di guarigione che vive dentro di noi.
Ti lascio con questa domanda…Qual’è la tua medicina?