IMPEGNO vs IMPATTO

Un articolo di Alessandro Carli

 

Potrà sembrare strano (e lo è), ma perfino i più in gamba e preparati ci cascano.

Di cosa stiamo parlando? Della nostra naturale predisposizione a misurare i nostri sforzi fisici, emotivi e mentali in termini di impegno profuso anziché di impatto generato… con non trascurabili contraccolpi sulla nostra efficacia.

Come ho già avuto modo di spiegare in altre occasioni, la nostra realtà non è monolitica, bensì pluridimensionale, cioè opera su più livelli contemporaneamente, ma poiché non ne siamo consapevoli, la nostra sensazione è quella di lavorare su un unico fronte massiccio, ignorando del tutto le dinamiche che scaturiscono dall’interazione fra i vari livelli.

Proprio questa incapacità di percepire una realtà più complessa e dinamica di quanto non sembri è ciò che c’induce a pensare in termini quantitativi anziché qualitativi o, per dirla in altro modo, in termini d’Impegno anziché d’Impatto. Sebbene questa défaillance sia del tutto fisiologica, non significa che la si debba accettare supinamente, anche perché le conseguenze sono tutt’altro che marginali.

Vediamo meglio…

Ogni cosa che esiste (a cui d’ora in poi mi riferirò semplicemente come “cosa”) – organica o inorganica, concreta o astratta, naturale o artificiale, ecc. – è costituita da tre elementi: una STRUTTURA (elemento fisico/materiale); una RELAZIONE (elemento emozionale); e un SIGNIFICATO (elemento sistemico/spirituale).

La Struttura è ciò che consente alla “cosa” di esistere, operare ed interagire nella nostra realtà: è il livello della manifestazione.

La Relazione rappresenta il rapporto emozionale che la cosa stabilisce con un osservatore esterno o interno (cioè, con se stessi): banalmente, si riduce tutto a “mi piace” o “non mi piace”.

Il Significato è ciò che conferisce un significato, appunto, un valore, un “perché” la cosa esiste: è il livello causale, legato al pensiero e all’intenzione, da dove tutto parte.

Un’azienda (o altro business) è costituita da questi stessi elementi: la Struttura è tutto ciò che, fisicamente/materialmente, consente all’azienda di operare e di produrre; la Relazione è ciò che l’azienda trasmette all’esterno (ovvero all’interno, quindi compresi coloro che vi sono attivamente coinvolti) da un punto di vista emozionale; il Significato definisce il motivo per cui è stata creata ed opera, nonché ciò che la rende unica e distinta.

L’immagine a sinistra, qui sotto, illustra in che modo, idealmente, i tre elementi interagiscono tra loro dal punto di vista dell’Impegno che vi si mette.

E’ evidente che la stragrande maggioranza delle risorse materiali/operative vengano impegnate a livello di Struttura: le risorse umane e non, gli investimenti economici, il tempo che vi si dedica, ecc.

L’aspetto della Relazione ha sicuramente acquisito una maggiore importanza rispetto a qualche anno fa (e continua ad averne sempre di più), come ad esempio, il clima aziendale, la motivazione, la comunicazione interna ed esterna, il rapporto umano, ecc., ma comunque in modo decisamente meno intenso rispetto alla Struttura.

Il Significato, pur essendo l’aspetto che dal punto di vista economico e di tempo è quello che richiede meno attenzione, è ben poco considerato, quasi un vezzo, ignari del fatto che è proprio a questo livello che l’azienda prende forma.

Nell’immagine a destra, invece, si vede quale sia l’Impatto che i tre elementi hanno sul buon funzionamento dell’azienda. Come si può vedere, è specularmente capovolto rispetto all’Impegno.

La Struttura, per quanto ci si dedichi ad essa e per quanto solida possa essere, impatta pochissimo sulle sorti dell’azienda per il semplice motivo che TUTTI si focalizzano su questo aspetto e, pertanto, non riesce a fare la differenza né verso il mercato né verso coloro che vi sono coinvolti. Nella migliore delle ipotesi, riesce a barcamenarsi alla meglio con una fortissima concorrenza che si trova ad affrontare gli stessi problemi. Nel B2B mantiene comunque la sua importanza.

Come dicevo, la Relazione ha un peso decisamente importante, di cui il mercato sta diventando sempre più consapevole e, da sola, è in grado di dare all’azienda quell’impronta che la rende sempre più distinguibile dalle altre, soprattutto nel modo in cui si presenta online. Poiché la presenza fisica (offline) di un’azienda sta diventando un aspetto sempre meno incisivo ai fini dell’impatto che riesce a creare, il rapporto emozionale che viene promosso sia verso l’interno (collaboratori e stakeholder) sia verso l’esterno (mercato) assume un’importanza primaria, soprattutto nel B2C.

È tuttavia il Significato ad assumere sempre più il ruolo da protagonista nel modo in cui l’azienda si promuove, sia nel B2B sia nel B2C. In una selva di offerte sempre più fitta, il bisogno di sapere con chi si ha a che fare diventa sempre più imprescindibile e la gente (sia interna che esterna) ha bisogno di sapere se si può fidare. Come? Conoscendo meglio l’azienda tramite gli obiettivi che si pone, la mission e vision che si dà, le politiche aziendali, l’identità che intende assumere, dove vuole andare, ecc. in modo univoco.

Si dà purtroppo il caso che la stragrande maggioranza delle aziende è ancora tutta focalizzata sull’Impegno, lasciando pochissimo spazio all’Impatto e sprecando (quasi) inutilmente importanti risorse economiche e tempo poiché si ha la (falsa sensazione) di avere su questi maggiore controllo. Lavorare sul Significato richiede pochissimo tempo e praticamente nessuna spesa diretta (Impegno molto basso), ma l’Impatto che ne deriva è altissimo… e sempre di più sarà così.

“Ciò che non costa non vale…” qui non si applica e pare essere per molti difficile uscire da questo schema.

 

Alessandro Carli

——————-

Se l’articolo ti ha indotto a fare qualche seria riflessione su come stai promuovendo il tuo business e vuoi saperne di più su come portare un maggiore equilibrio tra Impegno e Impatto, richiedi una consulenza strategica gratuita con me…  e se lavori in proprio potrebbe essere perfino più importante. Clicca qui per fissare un appuntamento:
bit.ly/48gsJrj